I vari problemi della prostata

Quando un uomo presenta livelli alti di PSA nel sangue, significa che ha un problema alla prostata. Gli ormoni maschili influenzano la crescita di questa ghiandola. Quando i valori di questi ormoni si presentano bassi durante la crescita e nel corso della vita di un uomo, la sua prostata tenderà a non raggiungere una dimensione normale. Se diviene troppo grande, si va incontro ad un’iperplasia prostatica benigna (BPH), una condizione che può essere trattata seguendo le indicazioni del medico. Quando si sviluppa un cancro, invece, la situazione si complica sensibilmente. Nella maggior parte dei casi, il cancro alla prostata nasce nelle cellule di questa ghiandola (“adenocarcinoma“). Di solito, progredisce molto lentamente. Molti uomini, infatti, muoiono di vecchiaia senza sapere di aver sviluppato questa malattia. Gli esperti affermano che questo cancro inizia a formarsi con piccole alterazioni, nella forma e nelle dimensioni, delle cellule della ghiandola prostatica (“neoplasia prostatica intraepiteliale” o “PIN”). I ricercatori dicono che quasi il 50% di tutti i cinquantenni presenta questa condizione. Una volta sviluppato il cancro, per i medici è fondamentale capire in che fase si trova al fine di poter stabilire la terapia migliore per i loro pazienti. Per conoscere la fase, è possibile ricorrere al TNM (Tumore/Nodi/Metastasi), che consiste nello stabilire le dimensioni del tumore, quanti linfonodi sono coinvolti e se ci sono altre metastasi. I tumori di tipo T1 e T2 si trovano solo nella prostata, mentre quelli di tipo T3 e T4 sono diffusi anche in altre zone del corpo. Esistono anche altri modi per scoprire se un cancro si è diffuso. La tomografia computerizzata controlla la diffusione all’interno del bacino, la scintigrafia ossea la diffusione alle ossa e la risonanza magnetica con bobina endorettale valuta la capsula prostatica e le vescicole seminali. Il tessuto prelevato con una biopsia prostatica, invece, viene classificato in base ad un sistema chiamato Gleason.