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I vincitori di “Poesie dal carcere”

Creato il 05 febbraio 2016 da Destinazione Libri @destinazionelib

racconti dal carcereUn evento importante che noi di Destinazione Libri abbiamo conosciuto grazie  a Fiammetta Biancatelli 
Ufficio Stampa e Comunicazione
Premio Goliarda Sapienza “Racconti dal Carcere”.

Un evento che speriamo di poter seguire più da vicino il prossimo anno.

COMUNICATO STAMPA

Annunciati i Vincitori del Premio “Poesie dal carcere

sezione del Premio Goliarda Sapienza Racconti dal Carcere”

Elio Pecora, presidente della Giuria, annuncia un ex-aequo:

Vient” frutto di una lingua inventata e “Cella sessantaquattro” composta con indubbia sapienza ritmica.

G. Allegria e G. Striano, sono i due detenuti vincitori di “Poesie da carcere” il concorso di poesia promosso da SIAE, DAP–Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, inverso Onlus e indetto dal Premio letterario Goliarda Sapienza parallelamente al concorso per la narrativa (“Racconti dal carcere”) conclusosi lo scorso novembre.

L’ex aequo è stato deciso da una giuria composta da noti poeti: Edoardo Albinati, Silvia Bre, Roberto Deidier ed Elio Pecora che ne è il presidente

VIENT, la poesia di G.Striano, “è scritta con una lingua tratta dal dialetto ma risulta del tutto inventata per la qualità del sentimento che la germina e la vivifica” dice Elio Pecora

Vient

Iuorn e nott

vient che vott

arap ste port

che veng cu te.

Vient vien stanott

che i t’aspett

m facc liggier

che pozz vulà

CELLA SESSANTAQUATTRO, di G.Allegria, “unisce forma e sostanza. La sua poesia è composta in quartine risolte con indubbia sapienza ritmica”.

Le sbarre alla finestra,

IL blindo sempre chiiuso,

Parlano com’è d’uso

Di strada mala e storta.

Quante volte odi

Strascicare i miei passi?

Insensibile lasci

Pensar la mente assorta.

Io penso, penso, penso:

Alfine sempre torno

A quel che mi sta intorno

Che l’occhio mio sconforta.

Come per la narrativa, sono state centinaia le poesie che hanno partecipato al concorso, a dimostrare una volta di più che la parola scritta, in carcere, è diventata quasi un’esigenza.

Se la poesia nasce dalla solitudine e dal silenzio – e parliamo di silenzio interiore, di quello che apre spazi interminabili e inquieta e conforta insieme, dice Elio Pecora – quanto di poesia viene scritto nelle carceri scaturisce da un doppio bisogno: quello di consegnarsi a parole durevoli superando così il rumore e la chiacchiera, e il bisogno di andarsene, grazie a quelle parole, senza impedimenti nel mondo dei liberi. E conclude tenendo a precisare che la giuria apprezza ed elogia ciascuno dei lavori presentati per quel che significano di ricerca di verità e di amore per la scrittura come crescita di sé e come vera intima liberazione”.

I due vincitori ex aequo si divideranno il premio di cinquecento euro.

Si ringrazia Fiammetta Biancatelli

www.raccontidalcarcere.it
Facebook: Racconti dal Carcere
Twitter: @InVersoOnlus



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