Il 5.7.2011 il poeta e cantautore siriano Ibraim Qashoush fu assassinato dalla polizia del regime. Fu trovato morto, con la gola tagliata, nel fiume Al-Assi. Il Pen Club International denuncia il fatto e ricorda con il seguente testo di una sua canzone il fatto che in molte parti del mondo la parola è minacciata dalla morte.
Syria is longing for freedom
Syria is demanding freedom
We will oust Bashar
With our strong will alone
We are Muslims and Christians
Demanding freedom
Greetings to Daraa city
Who started this peaceful uprising
When we demanded freedom
They called us terrorists
When we demanded our rights back
They called us fundamentalists
It is written on our national flag that
Bashar has betrayed the nation
It is written on our flag that
Our aim is bring the regime down
It is written on our flag
That Syrian state-owned media is damned
Death rather than humiliation
Syria is looking for freedom
La Siria ha sete di libertà
La Siria chiede la libertà
Cacceremo via Bashar
Tramite la sola nostra volontà
Siamo mussulmani e cristiani
E chiediamo la libertà
Saluti a Daraa City
Dove la ribellione pacifica è cominciata
Quando chiediamo la libertà
Ci chiamano terroristi
Quando chiediamo di ridarci i nostri diritti
Ci chiamano fondamentalisti
E’ scritto sulla nostra bandiera nazionale che
Bashar ha tradito la nazione
E’ scritto sulla nostra bandiera che
il nostro obiettivo è di far cadere il regime
Sta scritto sulla nostra bandiera
Che i media statali siriani sono dannati
Piuttosto la morte che non l’umiliazione
La Siria ha bisogno di libertà
Dalla traduzione inglese (l’originale è in arabo) di Ghias Aljundi) tradotto in Italiano da Stefanie Golisch