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Ide Dafìnashìtës ◊

Creato il 08 aprile 2014 da Vsgaudio @vuessegaudio

Ide Dafìnashìtës ◊

tLa modella diNicholas Dahmanenon èIdeDafìnashitësÔt
Dafìnascìtës, quando apparve, era sì su un balcone, e pure il podiceha l’immobilità dura e patagonica della pietra per lo shummuloma…non è quello diIdeDafìnascìtës!

Ide Dafìnashìtës ◊

La terra trasfonde vibrazioni continuedentro il cuore, e questo sei tu per comesei avvenuta, in quella giustezza e misuraDio, è questa la suonatrice del violino,ed è da allora che avendolo scopertoche sei impareggiabile per come saisuonare il violino, ti costringo semprea suonarmelo il Berg, di là venendo da estun po’ dal mare e tra gli alberi, che cosa vediun campo di trifoglio maturo ? O un pratoda attraversare dopo che l’hai fatta nel sottopasso?Tra te e il canale, e il deposito che man manolasci giorno dopo giorno lustro come seavesse la luce del sole ed è sul muschio intrisodi zenzero e miele dello shummulo, c’è vento nel granoturco verso ovest  oltre la ferroviae il poeta sente il fruscio delle tue sottanequando ti abbassi a farne colare immondae immensa contro la siccità e la stitichezza,come può il poeta coltivare i suoi cento acrise è perso nel suo Berg e nello shummuloche con un misto di corni, fagotti e Ellie Gouldingostinatamente fa sul tuo tergo così comeintende la carne Merleau-Ponty e lo stessomulino ad acqua, si chiede sempre cometi asciughi, ti porti le pietre dal mare o netieni una che piena come le tue natichepiegandoti la deponi un po’ più in làdove il tuo senso naturale della posturaha designato il punto giusto per deporla?In vita mia, questo si dice il poeta, non homai visto un podice così come il tuo dopoaver presupposto – non avendolo ancoravisto – che fosse proprio così, fosse la terrache è, sarebbe della misura agraria dellabisaccia, bisthes , o visto che è un podicefemmina, bismori, perché nello shqip, èquesta la tua lingua in cui anche il culoè femmina e lo chiami prapanicë, il poetaquando pensa al tuo culo pensa al tuoessere-femmina, che è l’archetipo sostantivoprapanicë, che è un archetipo sostantivofemminile, e dunque lo chiamerò anchebismori, perché “mori” è femminile come iltuo culo, e se vai a vedere anche lo shummulonse non fosse uno schema verbale è femmina,la pietra del mulino con cui moli il (-φ)quando la fai girare non la tira il tuo essere-“mulo”,che, nella lingua del tuo culo, fa appunto  “mushkë”ed è femminile come “prapanicë” e come “bismori”,che, visto che sai suonarlo il mio Berg,e io so suonare il tuo, arriveremo insiemead ararne, con lo shummulo giorno dopogiorno, almeno cento di bismori fino ache il passaggio nel sottopasso sarà ostruitodal deposito di zenzero e miele e il poetanon sentirà più il fruscio delle tue sottanequando dopo aver fatto lo shummuloti poni a deporne la traccia con prapanicë[i]messa ad est, che è all’alba, quando ascende per mostrarsi, che il suo fantasma si fa irreprimibile e imperituro[►Se fosse l’antologia dell’ Ide-Dukem(…l’apparire di Ide)◄]
byv.s.gaudio

[i]“Prapanicë” è commutabile anche con “tëndènjura”, che è proprio il “sedere”, il “fondoschiena”, e in più, oltre che essere sempre femminile, è anche plurale; questo raddoppiamento del culo di Ide, che è la macina dello Shummulon, poggia sulla qualità, sull’aggettivo, di “fermo”, “immobile”, addirittura “raffermo”, di “i ndènjur”.
Ô “Sh”  si legge come “sc” in “scimmia”; la “ë” è muta o semimuta: nel leggere “Dafìnascìtës”, con l’accento shqip, si va di peso sulla seconda “ì” ma la si trascina su “tës”, quasi sulla “ë” con la sonorità semimuta che si ha nei dialetti calabresi jonici.
Ide Dafìnashìtës ◊

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