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Idea: del patrimonio nuragico si occupa una legge sarda

Creato il 01 settembre 2010 da Zfrantziscu
Poco o nullo interesse ha suscitato nei media la buona proposta di legge dei Riformatori sardi che, finalmente, pone al centro dell'azione della Regione sarda il patrimonio prenuragico e nuragico. Ed è un peccato, perché i Riformatori, rischiando le ira delle vestali dello Stato padrone dei beni culturali, pongono una serie di problemi ineludibili. Il primo riguarda la necessità che sia la Sardegna ad utilizzare anche economicamente il suo immenso patrimonio archeologico. Il secondo riguarda la politica archeologica dello Stato e delle sue dipendenze, tesa a mettere in sottordine la ricerca sulla preistoria e la protostoria indigena a favore della storia dei popoli ospiti o colonizzatori.
“Sarebbe come se gli egiziani” è scritto nella relazione alla proposta di legge “volessero enfatizzare il periodo della dominazione di Alessandro Magno e successivamente dell’impero romano, “dimenticandosi” delle dinastie faraoniche e delle piramidi”.
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C'è un aspetto, nella proposta dei Riformatori, che più di altri è destinato a suscitare le ire di chi costuma lanciare scomuniche: riguarda l'Isola di Atlante, assunta – forse imprudentemente o forse no – come occasione di richiamo turistico. E già se ne hanno le prime avvisaglie in due articoli su “il manifesto sardo” di Alfonso Stiglitz e di Marcello Madau, entrambi firmatari dell'esorcismo contro Sergio Frau. È possibile che nell'iter di discussione della proposta, la “provocazione” su Atlandide trovi una diversa composizione. Resta il merito ai firmatari di aver messo all'attenzione della politica e dei legislatori una questione finora terreno di scontro fra i guardiani della Ragione raziocinante e chi alla Verità Rivelata destina uno spazio diverso da quello occupato dalla ricerca. [zfp]

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