Settembre è arrivato e io ho pensato bene di sfornarvi un’idea per un itinerario a bacari a Venezia, già ne avevo fatto uno tempo fa che trovate in questo post, ma durante questo periodo ho avuto modo di arricchire le mie conoscenze enogastronomiche veneziane. Giusto per non smentirmi, e per facilitarvi le cose, eccovi il programma per una serata nella mia Venezia tra cicheti e ombre di vino.
Tempo stimato (da Piazzale Roma all’ultimo bacaro): 3 ore circa, effettive di cammino 46 minuti, e contando almeno 20 minuti di pausa-cicheto per bacaro.
Chilometri da percorrere (da Piazzale Roma all’ultimo bacaro): 3,6 km.
Si comincia.
OSTERIA AI PUGNI
Quest’osteria prende il nome dal ponte che gli sta di fronte, il Ponte dei Pugni dove, un tempo, Castellani e Nicolotti si scontravano a suon di pugni, cercando di far cadere l’avversario giù dal ponte, sprovvisto di sponde. Da Piazzale Roma seguite per Campo Santa Margherita, appena lo passate in direzione Accademia, ve lo trovate di fronte. Buona scelta di vini, prosciutto al coltello e, soprattutto, pochi turisti.
CANTINONE GIÀ SCHIAVI
Si prosegue in direzione Accademia, passando per Calle Toletta e, appena passato il ponte, si gira a destra in Fondamenta Priuli, che diventa poi Fondamenta Nani. Personalmente adoro i cicheti di questo bacaro, il baccalà mantecato è una vera crema e lo spritz si difende bene.
OSTERIA AL SQUERO
Facciamo pochi metri, rimaniamo in Fondamenta Nani, perchè qui c’è un altro bacaro che ho iniziato a frequentare da poco ma che mi ha dato subito grosse soddisfazioni. Il suo nome lo deve, appunto allo squero (cantiere per barche a remi, quindi gondole comprese) che si trova esattamente dall’altra parte del canale. Non è un locale storico, ma è tenuto da un veneziano che ama la sua città. Cicheti deliziosi dai tradizionali ai più moderni, prezzi onesti.
AE FORCOLE
Attenzione che bisogna camminare, seguite in direzione Accademia e poi San Marco, fino ad arrivare in Campo sant’Anzolo, seguite per la Fenice in direzione Campo de la Guerra, e ci siamo. L’Osteria Ae Forcole, l’ho scoperta per caso, perdendomi per le calli. Piccola e semplice, ma siamo pure sempre dietro San Marco e le polpette qui si pagano 2 euro l’una, anche se quelle alle melanzane son davvero buone. Noterete sulle pareti dei disegni a matita di “forcole” che, per chi non lo sapesse, è la forma tipica della scalmiera delle gondole e di tutte quelle barche in cui si voga alla veneta.
OSTERIA AL PORTEGO
Un po’ nascosto, ma non troppo distante dal precedente, promesso, rimaniamo in zona Castello. Da Ae Forcole, prendiamo Salizada San Lio in direzione Campo San Lio, poi da lì “xé un ponte e ‘na calle”, come si dice in veneziano, vale a dire siamo arrivati. L’Osteria al Portego si trova alla fine di Calle Fava. Bacaro piccolo ma ben fornito, sia di vini che di cicheti, dai classici fritti alle insalate di mare.
OSTARIA AL PONTE
In assoluto uno dei miei preferiti, qui mi sento sempre a casa. Non troppo distante dal precedente, siamo al confine tra il sestier di Canareggio e di Castello, basta seguire le indicazioni per l’Ospedale e lo trovate ai piedi del ponte in Calle Larga G Gallina. I due proprietari hanno la battuta pronta, quell’ironia alla veneziana che sfiora l’offensivo per chi non sa riderci sopra, ma che io personalmente adoro. Ottimi i vini, ma soprattutto i cicheti di pesce, qui si chiude in bellezza il nostro itinerario a bacari: seppie in nero e sardee in saor.