Uscita oggi una prima lista di politici di centro-destra, noti per le loro posizioni omofobiche, che sarebbero in realtà gay “in clandestinità”. Non posterò un link alla pagina con la lista, tanto per i più curiosi basta una breve ricerca su Google. Quello che mi interessa sottolineare è l’idiozia di questa iniziativa. Se l’intento era quello di sputtanare le persone in questione, l’esito è fallimentare perché non c’è uno straccio di prova, ma si tratta solamente di “gossip”.
Se il progetto politico di chi gestisce la pagina con la lista voleva essere riassunto nello slogan “A brigante, brigante e mezzo”, bisogna tuttavia dare a quel “brigante e mezzo” il fisico (e l’immagine) del ruolo che intende interpretare. E invece ci è apparso davanti un triste clown, molto gracile.
Il metodo, poi. Davvero i gestori della pagina pensano che lo sputtanamento, ammesso che sia fatto con delle prove inoppugnabili a carico dei destinatari, serva a qualcosa? Emerge dalla loro iniziativa l’aver capito poco o nulla sia dei bisogni della comunità gay-transgender italiana sia della produzione intellettuale delle menti più lucide di questa comunità.
Se il mondo di chi ha scritto questa lista ha i confini della regola “Occhio per occhio, dente per dente”, costoro si meritano tutto l’inferno che finora hanno vissuto. E anche, da oggi, un sovrappiù.
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