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SI CHIAMA VALENTIN, MA OGGI IGLINSKIY ANDAVA ANCHE TROPPO FORTIN, SOPRATTUTTO PER UN BRAVO VINCENZO NIBALI, CHE PER UN PELO NON VINCE LA “DECANA”. DELUDONO TANTI FAVORITI CHE, COME FESSI, STANNO A GUARDARSI L’UN L’ALTRO.
La corsa aveva assunto il vecchio copione di mandare avanti l’impavido gruppetto d’eroi di giornata, per poi riprenderlo quando faceva comodo. Sarà stata la giornata fredda e piovosa, ma nemmeno sulla Redoute si muove un’anima, se non Rodriguez.
Come spunta il sole spunta Vincenzo Nibali che a 20km. dalla fine forza l’andatura, allunga il gruppo dei big e riesce a creare il buco. I vari capitani, per ingannare il tempo e godersi l’insperato sole primaverile, iniziano a giocare alle belle statuine.
Lungo la Salita di San Nicola Iglinskiy stacca Rodriguez e inizia una cronometro individuale contro Vincenzo Nibali, che raggiunge a poco più di un chilometro dal termine. L’italiano non ha più forze per controbattere l’energica pedalata del ciclista kazako (si scrive così?), che così può iniziare i festeggiamenti a 200 metri dall’arrivo. Nibali chiude secondo, Gasparotto terzo.
Gli altri vari big, Gilbert e Valverde in testa, non hanno mai cercato un’azione risolutiva. Scarponi e Cunego sono sempre stati nel gruppo dei migliori, ma niente di più. Continua la primavera-fantasma dei fratelli Schelck, che se credono di trovare pazienza infinita in Bruyneel è meglio cambino aria, o cambino registro.
Alcune frasi di Vincenzo nel dopo corsa;
“Ho fatto sicuramente una bella azione, c’era tanto vento, ho faticato tanto, peccato. Ci credevo, quando ho visto Iglinskiy arrivare su ho provato a tenere ruota però… Sicuramente non mi fermerò qui, ci proverò un’altra volta”
FINITA LA CAMPAGNA DEL NORD. POCHE LE CONFERME TRA I NOMI PIU’ ATTESI. A PARTE BOONEN, RE DEL NORD.
Tom Boonen è certamente l’atleta di primavera, in virtù dei suoi “show” sulle pietre. Principalmente grazie alle doppie prime firme messe sugli albi d’oro di Fiandre e Roubaix, e che consentono al belga l’aver messo già via un 2012 positivo. Dispiace certamente la caduta di Cancellara al Fiandre, che ha tolto dalla scena primaverile un sicuro protagonista, forse il favorito per le due classiche monumento.
L’Italia ha fatto dei passi avanti con il doppio 3° posto di Alessandro Ballan nelle due classiche delle pietre, ed il 2° posto di Filippo Pozzato al Fiandre. Grazie poi alla vittoria di Gasparotto all’Amstel, che è giunto terzo anche oggi, ritroviamo l’ex tricolore 2005 al momento forse più alto della sua carriera. Ha deluso Daniel Oss, che non può vivere di rendita per un Giro del Veneto vinto due anni addietro e deve svegliarsi.
Peter Sagan ha fatto capire di avere un motore devastante, ma una dose d’inesperienza ancora niente male. Piccoli sbagli, indecisioni, tentennamenti nei momenti finali delle gare gli sono costati anche dei podi, se non un’affermazione (Sanremo?). Nessun giudizio individuale per il trio BMC Gilbert-Evans-Huschovd. Nessuno dei tre, se non Gilbert come crescita di condizione in questi ultimi 15 giorni, ha combinato qualcosa. Sono la delusione più importante, insieme ai fratelli bandiera di Lussemburgo. Frank Schleck ed il fratello Sampei sono stati solo comparse. Le magagne di salute patite (vedi Parigi-Nizza), non possono essere completa giustificazione per un periodo da dimenticare come risultati. Solamente il fratello maggiore, Frank, ha tentato qualche azione con una buona convinzione, quando un minimo di condizione lo sosteneva.
VERSO IL GIRO.
Se Cunego non vinceva questa Liegi, con la condizione portatasi dietro dal “Trentino” – concluso al 2° posto della generale – sinceramente non sappiamo quando accidenti può sperare di vincerla. La sua condizione è in crescita, ed in vista del Giro (che correrà all’80%), ci sono speranze per un redivivo protagonista. Tutta un’altra storia per Michele Scarponi, che si è visto poco rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Se questa è una scelta in vista del Giro, facile sia così, allora ci siamo e ci torneremo tra poco.
Nibali ha vinto la Tirreno-Adiatico e quindi la sua primavera è a posto. Il podio alla Sanremo e ora quello della Liegi, uniti alla Corsa dei Due Mari, fanno segnare il simbolo “+” nella sua prima parte di stagione. Ancora non ha la gamba per scattare quando l’insidiosa Suor Alessandra è in avvicinamento, ma confidiamo per il futuro.
Dicevamo di Scarponi, e lo uniamo in una breve considerazione con Basso. Entrambi hanno palesato un ritardo di condizione al Giro del Trentino ed in precedenza tra Tirreno e Parigi-Nizza. Con la partenza morbida del Giro di quest’anno, con una prima settimana che dovrebbe ben poco, tutti i ciclisti partecipanti avranno almeno 4 o 5 giorni per smaltire il chilo di troppo senza troppo preoccuparsi. Quindi, Basso e Scarponi sembrano, perché ancora indietro di colpo di pedale, in perfetta sincronia con le probabili esigenze del percorso rosa.
E PROPRIO SUL DISCORSO ROSA……
La maglia verde dovrebbe venir cancellata per diventare azzurra. Se così sarà, provatevi a togliere i pois in Francia. Vi pelano vivi! Ma il rosa di cui parlavo è il vero rosa.
Il Giro-Donne sarà combattuto? Credo proprio di si. Sarà quindi incerto? Quasi certamente. Sarà aperto a tante? C’è da scommetterci, ma che scherzi? Intanto non sarebbe male se si sapesse qualcosa!
Per quanto se ne sa, parlo di me stesso, ancora nessuna notizia. Niente male come promozione al contrario, di questo evento considerato al primo posto per importanza del calendario internazionale. Capisco che in un’anno dove gli imponenti eventi estivi, Olimpiadi a Londra ed Adunata Triveneta Alpini di Feltre, occupino gli spazi maggiori, ma non sarà mica che non ci sono soldi e sono tutti lì a diventar matti per cercare di non raccontarlo in giro? Guardate che parlando di ciclismo femminile, soprattutto in Italia, non ci sarebbe da scherzarci su.
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