Magazine Attualità

III Municipio: Quando le regole sembrano fatte apposta per limitare la partecipazione dei cittadini

Creato il 24 febbraio 2014 da Carteinregola @carteinregola

…ma ci auguriamo che si tratti di una “svista” isolata

Mercoledì 19 Febbraio 2014 il Consiglio del III Municipio, con la motivazione   di voler “regolamentare” le varie realtà rappresentative a livello territoriale, ha deliberato l’istituzione  di un Albo delle Associazioni e dei Comitati di Quartiere,  in cui saranno  comprese solo le forme associative  che si registreranno  presso il Ministero delle Finanze, per un costo di 168 euro più le marche la bollo (che variano in funzione delle pagine fino a raggiungere  anche la somma  di  300 euro). Alla faccia della “partecipazione” dei cittadini sbandierata da tutti i partiti durante la campagna elettorale (e in particolare dalla maggioranza costituita da PD, SEL e Lista civica Marino che governa anche il III Municipio)

CdQ Serpentara testata

Riceviamo dal Comitato Serpentara una segnalazione che – se non avesse in allegato lo  Schema di Proposta di Deliberazione poi approvata -  avremmo preso per uno scherzo (1).

Predisposta su iniziativa del Presidente della I Commissione Punzo,  la Deliberazione ricorda innanzitutto  che  lo Statuto Comunale e il Regolamento Municipale prevedono la partecipazione dei cittadini e fa presente che gli organi municipali hanno necessità di “attingere  a elenchi aggiornati per poter convocare ufficialmente”  comitati e associazioni  e che “per l’iscrizione al registro della Partecipazione” sarà necessario consegnare all’apposito ufficio “copia dello statuto e dell’atto costitutivo...”

E fino a qui siamo completamente d’accordo, dato che troppo spesso si spacciano per rappresentanti dei cittadini dei comitati di cui non si conosce il numero dei membri  (certe volte uno solo!) né una carta di intenti che ne attesti la democraticità degli obiettivi e del dibattito interno. (A questo proposito si veda la nostra premessa al Censimento che stiamo effettuando dei comitati romani). Ma cosa c’entra la richiesta di “documentazione attestante l’attribuzione del Codice Fiscale o della Partita IVA”? Se un comitato non  ha fini di lucro, non gestisce finanziamenti ricevuti da terzi, non effettua pagamenti, non necessita di alcun Codice Fiscale, né di registrazione all’Ufficio delle Entrate. Per attestare la sua esistenza e le sue finalità è sufficiente,  come si è sempre fatto, depositare al Protocollo del Municipio copia dello Statuto,  un elenco degli aderenti e i riferimenti dei rappresentanti eletti (che si voglia chiamarli presidente o portavoce o coordinatore/i).

Invece, secondo i Consiglieri che hanno approvato la  Deliberazione del III Municipio, è necessaria  tale  iscrizione con Codice Fiscale  per avere “diritto alla partecipazione ai lavori delle Commissioni Consiliari Competenti ed accesso a tutti gli strumenti di partecipazione e diritto all’informazione previsti  dal Regolamento Municipale”. Se ne deduce quindi che non potranno esercitare tali diritti,  non solo i comitati privi di C.F., ma  anche i cittadini non aderenti ai comitati e alle associazioni di quartiere . E vogliamo pensare che si tratti di un errore di formulazione, perché negare ai normali cittadini addirittura il diritto all’informazione ci sembra  un po’ troppo…

Ma l’aspetto più  inquietante è lo spirito di tutta l’operazione, che di fatto, più che “regolamentare”, sembra voler “scremare” i cittadini attivi e i comitati di quartiere, escludendo – illegittimamente – quelli che non possono permettersi  la spesa di 300 € (che di questi tempi non è poco) e soprattutto  scoraggiando  la partecipazione civica di  tanti cittadini di buona volontà che potrebbero temere   di aumentare  così il tasso di burocrazia che già grava sulla loro esistenza (la semplice parola  “Codice Fiscale” evoca immediatamente registri da vidimare, controlli,  resoconti etc).

Infine:  i solerti consiglieri del III Municipio che citano gli articoli 4 e 5 del Regolamento Municipale (2) – in cui tra l’altro non c’è traccia nè di Codice Fiscale né partita IVA -  potrebbero occuparsi di più  dei paragrafi  che riguardano il  bilancio partecipato  e  le risorse e le strutture che il Municipio dovrebbe mettere a disposizione dei cittadini, tra cui la “Casa della Partecipazione” (e magari anche della difesa del territorio)…

AMBM

(come contributo alla discussione, mettiamo a disposizione la DELIBERAZIONE N. 25  Approvazione delle Linee Guida per il riconoscimento dei Comitati di Quartiere dell’ex X Municipio, ora VII, del 2009 delibera-cdq_municipioX )

leggi il Regolamento comunale della Partecipazione regolamento_partecipazione2006

__________________________________________________________

 (1) Comunicato CdQ Sepentara

Oggi ,come previsto, il municipio 3 ha votato un atto dove ha imposto un albo
municipale delle associazioni e dei comitati solo se debitamente registrati presso l
ufficio delle imposte costringendo quasi tutti i comitati presenti sul territorio
municipale ad sostenere una spesa di circa 250 euro tra tasse di registrazione  
(dello statuto e atto costitutivo) e bolli vari.  
Questo atto, votato compatto dalla maggioranza municipale :  PD SEL LISTA
CIVICA PER MARINO , è un gesto arrogante – che di fatto esclude dalla
partecipazione ufficiale tutti i comitati che non possono sostenere questa spesa. La
partecipazione alla vita democratica del territorio dovrebbe essere a prescindere
dall’avere un codice fiscale , avere il contribuito dei comitati è, per una
amministrazione virtuosa, un valore aggiunto da dove attingere soluzioni, proposte e
spesso critiche ma nel rispetto delle parti e dei ruoli.  Il comitato Serpentara esprime
tutto lo sdegno per l’ approvazione di questo documento offensivo e arrogante dell’
amministrazione municipale del 3 che aveva fatto della compartecipazione e
coinvolgimento cittadino il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale.
La normativa attuale non obbliga nessun comitato di quartiere ad avere una
personalità giuridica a meno che nei propri compiti statutari non si prevede la
partecipazione a progetti o iniziative con la corresponsione di contributi pubblici o
donazioni da privati Al di fuori delle quote di associazione a titolo volontario.
Tanto e vero che nel testo presentato e approvato non si fa riferimento a nessun
dispositivo di legge sull’obbligatorietà di questa iscrizione all’ufficio del registro e
alla domanda di alcuni cittadini presenti al dibattito consiliare su quale norma si fa
riferimento la risposta è stata: alla normativa vigente -  appunto -  quale? Non si sa!!!  
Per ultimo si creerà l’assurda posizione che ci saranno comitati che hanno un paio di
iscritti e un codice fiscale iscritti nell’albo municipale  e comitati con centinaia di
iscritti senza codice fiscale ed esclusi dal registro.
Altri municipi di Roma hanno creato una rete civica di comitati e associazioni
chiedendo solo lo statuto, l’atto costitutivo e gli organi rappresentativi solo nel 3
hanno voluto scremare le realtà territoriali con questa imposizione : il codice fiscale.
Comitato di quartiere Serpentara
   F.to Domenico D’Orazio

http://www.comitatoserpentara.blogspot.com/   Facebook: comitato di quartiere serpentara
mailto: [email protected]   Canale Tv : http://www.livestream.com/serpentara

scarica il documento completo in PDF comunicato CdQ Serpentara con schema deliberazione

(2) scarica regolamento III Municipio Regolamento_Municipio ex IV ora III



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :