Mariano D'Amelio, casualmente, era un giudice
Ragiono però sul dolore e su un aspetto che mi ha sempre colpito, sin da quel 19 luglio 1992. Non è una frase scontata, ma penso alle famiglie. La strage di via D'Amelio mi fa sempre riflettere sulla famiglia. Di Borsellino, della sua famiglia, forse ormai sappiamo quasi tutto. I fratelli: Salvatore con le Agende Rosse (in ricordo della famosa rubrica su cui Paolo segnava tutto e che scomparve appena dopo la strage), Rita, effimero simbolo di speranza per la politica siciliana (ma ora "parcheggiata" a Strasburgo); i figli: la bravissima Lucia, dirigente regionale della sanità, e Manfredi a capo del commissariato di polizia di Cefalù. Ma in quel tragico pomeriggio Borsellino, dopo aver pranzato con moglie e figli, stava andando a trovare la madre che viveva proprio in via D'Amelio. E famiglie avevano anche i cinque agenti della scorta morti con il giudice. Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Max Cosina, Claudio Traina e soprattutto Emanuela Loi.Emanuela Loi, sarda, neanche 25 anni, prossima alle nozze, la prima donna in Polizia a morire in servizio. La famiglia di Emanuela seppe che era morta dal telegiornale. La sorella Claudia: «Almeno questa sconcezza lo Stato poteva evitarcela». Ma lo Stato ha scarsissima memoria: presente il 19 luglio, assente gli altri 364 giorni dell'anno. La regione Sardegna non garantisce l'assunzione ai familiari di "vittime del dovere", a differenza della Sicilia.
Catalano lasciò due figli; Cosina, triestino nato in Australia, si era fatto trasferire a Palermo dopo la strage di Capaci; Traina lasciò la moglie e un figlio piccolo; Li Muli, il più giovane di tutti, aveva 22 anni e lasciò genitori e fratelli. Anche loro, tra di loro, erano una famiglia: Cosina, prima di morire chiese in ambulanza «Come stanno i miei colleghi?».
C'è però un'immagine che davvero mi fa rabbrividire e piangere quando penso a via D'Amelio ed è con questa che devo chiudere questo post. In realtà non ce la faccio neanche a spiegarla...
Antonino Caponnetto, "inventore" del pool antimafia, maestro di Falcone e Borsellino. Che per lui, però, erano come dei figli.