PER BERLUSCONI SARA’ LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Tutti sappiamo che il 6 aprile prossimo, Berlusconi sarà chiamato a comparire davanti al Tribunale di Milano, per affrontare il procedimento immediato a suo carico, per concussione e prostituzione minorile.
Tanti ricorderanno che il 6 aprile del 2009, è avvenuto il terremoto dell’Aquila, terremoto che ha portato lutti e sofferenze infinite, nonché sfruttamenti della disgrazia da parte di scellerati che se la ridevano nel letto, e la non limpida gestione degli appalti, da parte del capo della protezione civile, Bertolaso.
Pochi sanno, però, che nel Decreto mille proroghe 2011, approvato col voto di fiducia al Senato, è stata introdotta silenziosamente una novità: l’organizzazione di una giornata nazionale per ricordare il terremoto dell’Aquila.
Cosa bella indubbiamente, ma perché introdurla così furtivamente, proprio quest’anno e dopo aver saputo della data del processo a Milano?
E’ ovvio, Berlusconi potrà invocare il legittimo impedimento. Dover celebrare una giornata nazionale per un terremoto tanto disastroso, sarà sicuramente un motivo istituzionale per il quale il giudice, difficilmente, potrà negargli il permesso di recarsi all’Aquila per la celebrazione. E così il tutto sarà spostato ad altra data.
L’anno scorso si è limitato a mandare un messaggio, fischiato durante la lettura, quest’anno ci andrà di persona ed i fischi non li sentirà perché il tutto sarà blindato.
Poi, l’ineffabile e prolifico avvocato mavalà Ghedini, troverà mille altri motivi istituzionali “assolutamente improrogabili”, per invocare il legittimo impedimento ed allontanare lo spettro del processo immediato e degli altri tre processi messi in calendario. Non fosse altro, gli farà fare il giro del mondo. Ci sarà il G8 il 24 maggio in Francia, Sarà in Europa per tutte le occasioni possibili, e così via.
C’è la necessità di resistere almeno un anno dal presentarsi ai processi, e mister B. ce la farà.
Infatti, il 29 settembre 2011, Berlusconi compirà 75 anni (è nato nel 1936) e, data l’età, anche in caso di condanna, non sarà più mandato in galera.
Lo scopo quindi del premier e dei suoi galoppini di Palazzo Chigi, è quello di dilazionare, nel tempo, le date dei processi almeno a dopo il 29 settembre 2011.
Poco importa se, intanto, il paese va a rotoli. Lui è un imprenditore, mica un politico e della sorte del paese se ne frega. Conta il suo portafoglio e si vede!
Potrà così godersi i suoi 30 palazzi, il paradiso di Antigua, e tutte le minorenni che vuole, senza vedere il sole a scacchi.
Potrebbe sfuggirgli il Quirinale. Pazienza. Anche se si possiedono poteri e ricchezze spudorate, non si può sempre avere tutto nella vita.