RECENSIONE Con questo nono volume della saga, la Adrian — che già aveva stupito negli ultimi libri per l’originalità che era riuscita a mantenere e per l’equilibrio che aveva saputo conferire alle nuove trame — dimostra di aver raggiunto una maturità inattesa, nei temi come nella forma (difficile stabilire se il giudizio positivo si possa estendere allo stile che, o per un lavoro di traduzione cauto e poco creativo o per un’eccessiva moderazione dell’autrice, risulta piuttosto insipido). La forma è ciò che più di tutto segnala un cambiamento decisivo, al punto da modificare potenzialmente la categorizzazione della saga. L’autrice, che già aveva mostrato negli ultimi libri una certa predilezione per la dimensione corale e collettiva nella narrazione, concede qui ampissimo spazio alla macrotrama — togliendone quindi al plot romance e ai suoi due protagonisti — e affida numerosi brani ai POV degli altri personaggi. Per quanto la storia d’amore tra Hunter e Corinne abbia un ruolo importante nel libro, non è predominante. Questo decentramento del focus dalla storia d’amore alla macrotrama, con il coinvolgimento in prima persona di molti altri personaggi, determina uno slittamento della saga su quella banda liminale che separa il paranormal romance dallo urban fantasy. Il superamento dei vincoli, se pur piacevoli, del romance e l’apertura a una trama che abbracci molto più del limitato rapporto tra due persone — intimistico e, in un certo senso, egoistico —, e che abbia una connotazione collettiva; quel passaggio, insomma, dal particolare all’universale, dall’egocentrato al comunitario, è segno di una maturazione da non sottovalutare. Curiosamente, questa è una tendenza che è possibile rilevare nelle saghe di diverse autrici: solo per citare due esempi, si pensi alla Black Dagger Brotherhood series della Ward o alla Night Huntress series della Frost (anche se quest’ultima ha avuto subito dal secondo libro un impianto urban fantasy + romance). Appare, quindi, già chiaro come la maturità dei contenuti sia in parte una conseguenza di quella riscontrata nella forma. Ma la Adrian è andata oltre, ponendo al centro sia della storia d’amore sia della macrotrama il fulcro della vita emotiva umana: la famiglia e, in particolar modo, la maternità (l’unico affetto capace, del resto, di mettere in ombra l’amore passionale a due). Da una parte ci sono infatti Hunter — concepito nella violenza, nato in un laboratorio e cresciuto senza una famiglia sotto la tutela fredda e ostile di un Servo di Dragos — e Corinne — tradita dalla famiglia, rapita, torturata e violentata e, soprattutto, derubata del bambino che, anche se figlio di un abuso, ha amato dal primo istante — che si innamorano e diventano una famiglia nella speranza di poter accogliervi anche Nathan, il figlio di lei. Dall’altra, ci sono tutti i membri dell’Ordine, non più congrega ma famiglia, che esposti agli assalti di Dragos temono gli uni per le vite degli altri e soprattutto per quelle di Tess e del bambino che sta per dare alla luce e devono progettare con paura di abbandonare il complesso in cui vivono, non più base operativa ma Casa. Nel significato più intimo, caldo e abbracciante che questo termine può avere, proprio come lo intende Hunter nella commuovente rivelazione che lo colpisce nelle ultime pagine del libro [attenzione, può contenere SPOILER]:
“Se vengo con voi dove mi portate?” “A casa” rispose Hunter. Poi guardò Corinne, comprendendo in quell’istante tutto il potere di quella parola. Casa. Lo colpì con la stessa strabiliante forza di un’arma forgiata nell’acciaio, indistruttibile come un diamante, salda come una montagna. Casa. Era qualcosa che né lui né questo giovane killer letale conoscevano. Una cosa che entrambi avevano trovato nella bellissima donna che per qualche oscuro e miracoloso motivo aveva aperto loro il suo cuore colmo di dolcezza e lealtà. Hunter le passò un braccio sulle esili spalle, fissandola con tutto l’amore che gli tracimava dal cuore. Si chinò su di lei e le sussurrò in un orecchio senza farsi sentire da Nathan: “Grazie per avermi riportato a casa”.L’Ordine/famiglia/Casa, sotto assedio, si stringe attorno ai suoi membri più fragili: nella gioia — la nascita del piccolo di Tess e Dante, così differente da quella asettica e violenta di Nathan — e nel dolore, il sempre più innegabile cedimento di Chase alla Brama di Sangue che lo sta trasformando in un Ribelle. È con i nuovi tratti aggiunti alla caratterizzazione di questo piacevolissimo come complesso personaggio che la Adrian mette la ciliegina sulla torta di un libro davvero sorprendente e spalanca le porte al prossimo capitolo che avrà lui per protagonista, Darker after Midnight. Pare che prima di questo decimo volume, però, la Leggereditore pubblicherà la short story A Taste of Midnight su Danika, la compagna di Conlan, il guerriero che perse la vita nel primo libro della saga. Se il trend di Deeper than Midnight sarà la cifra costante del lavoro della Adrian, allora è indubbio che anche questa breve novella — come tutti i libri che seguiranno — non deluderà. MIDNIGHT BREED SERIES 1. Kiss of Midnight * Il bacio di mezzanotte (Zorro Editore 2010) 2. Kiss of Crimson * Il bacio cremisi (Leggereditore 2010) 3. Midnight Awakening * Il bacio perduto (Leggereditore 2010) 4. Midnight Risin * Il bacio del risveglio (Leggereditore 2011) 5. Veil of Midnight * Il bacio svelato (Leggereditore 2011) 6. Ashes of Midnight * Il bacio eterno (Leggereditore 2011) 7. Shades of Midnight * Il bacio oscuro (Leggereditore 2012) 8. Taken by Midnight * Il bacio di fuoco (Leggereditore 2012) 9. Deeper than Midnight * Il bacio immortale (Leggereditore 2012) 10. Darker after Midnight L'AUTRICE Lara Adrian vanta una genealogia che risale alla Mayflower e alla corte di Enrico VIII. Attualmente vive con il marito sulla costa del New England. Dopo Il bacio di mezzanotte, Il bacio cremisi, Il bacio perduto, Il bacio del risveglio, Il bacio svelato, Il bacio eterno, Il bacio oscuro e Il bacio di fuoco, arriva in libreria il nono titolo della serie accolta con grande calore dal pubblico italiano e ormai diventata un successo mondiale, La Stirpe di Mezzanotte. La serie, pubblicata in oltre 14 Paesi, è giunta negli USA all'undicesimo titolo