di Irène Némirovsky
Titolo: Il ballo
Titolo originale: Le Bal
Genere: racconto
Autore: Irène Némirovsky (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazione: Francia (nata in Ucraina)
Anno prima pubblicazione: 1930
Ambientazione: Parigi (Francia), anni 20 del XX secolo
Personaggi: Antoinette Kampf, Rosine Kampf, il signor Kampf
Casa Editrice: Newton Compton (LIVE)
Traduzione: Alessandra Di Lernia
Introduzione: Maria Nadotti
Copertina: © Shutterstock (progetto grafico di Sebastiano Barcaroli)
Pagine: 124
Provenienza: Libreria (9 marzo 2013)
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 1 novembre 2014
fine lettura: 2 novembre 2014
Voto: 8/10
Gli adulti soffrono quindi, anche loro, per cose futili ed effimere?
(Pagina 122)
Antoinette
Finalmente ho letto anch’io Némirovsky! Questo (brevissimo) romanzo non era per niente come mi aspettavo, ma mi è comunque piaciuto molto!
I Kampf sono nuovi ricchi, hanno da poco una casa lussuosa e una sfilza di domestici. Quello che manca ancora sono delle amicizie importanti, così decidono di dare un ballo. La figlia quattordicenne della coppia, Antoinette, non sarà invitata, costretta ad andare a dormire anche quella sera alle nove, per non fare ombra alla madre, che solo ora, grazie alla ricchezza acquisita, sente di avere incominciato a vivere.
Il ballo più che un romanzo breve è proprio un racconto, e neanche particolarmente lungo. Il libriccino consta di 124 pagine, ma considerate che la storia inizia a pagina 45 ed è scritto piuttosto grande. In sostanza, si può leggere tutto in una volta, io ho spezzato la lettura solo perché ho iniziato a leggerlo la sera tardi e mi sono volutamente fermata ad un certo punto. Perché comunque la storia, benché cortissima, ti prende.
James Tissot – Le Beats Bal by DoctorCarton on deviantART
La trama prende spunto dall’organizzazione di questo ballo a casa Kampf per mostrarci uno scorcio di vita borghese, con tutti i suoi lati negativi messi in bella mostra. L’ambientazione più che come luogo fisico si percepisce come società, con le sue meschinità, le sue falsità e ipocrisie (facendo la lista degli ospiti i Kampf commentano che sono tutti papponi e prostitute, ma sono la gente giusta da invitare, non possono fare a meno di loro). I personaggi sono pochi, e tutti presentati dal peggior punto di vista possibile. Anche la povera Antoinette con la quale si simpatizza facilmente per il modo in cui viene trattata dalla madre, finisce con l’assumere un atteggiamento crudele (sebbene la sua vendetta di strappare gli inviti e gettarli nella Senna sia in qualche modo liberatoria anche per noi lettori). La figura che spicca maggiormente, e sempre in negativo, è senza dubbio Rosine, la madre. Ho letto nell’introduzione di quanto Némirovsky avesse detestato il rapporto con la madre, fatto di competitività e ostilità reciproche, e Rosine ne è una rappresentazione perfetta. Anche lei fa pena, alla fine: se non fosse stata così crudele con la figlia avrei simpatizzato totalmente con lei, per la sua ansia di iniziare a vivere, anche se tardi, ormai, prima che la vecchiaia le porti definitivamente via ogni possibilità.
Lo stile di Némirovsky è sopraffino: in pochissime pagine disegna un mondo, piccolo nella sua estensione e nella sua meschinità, ma grande nel comprendere comunque l’umanità intera. Un mondo essenzialmente femminile che esplora allegramente tutti i lati oscuri delle donne di diverse età ed estrazioni sociali, tutte molto umane coi loro innocenti peccati.
La copertina devo dire mi piace molto. In generale trovo belle quelle di questa collana, però non sempre l’immaginetta scelta è attinente. Stavolta, col ventaglio e il lampadario stile liberty secondo me è proprio azzeccata. Il titolo è estremamente semplice e forse un po’ fuorviante, ma anche per questo non mi dispiace.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Miss Claire.
Commento generale.
Un racconto breve ma intenso, pieno di frustrazioni, malignità, rancori, speranze disilluse. Némirovsky indaga la parte più oscura della natura umana, mostrandoci (dice bene Maria Nadotti nell’introduzione) gli esseri umani quali sono. Una breve ma bella lettura, un’autrice che devo sicuramente approfondire.
Momento più…
…interessante: quando Antoinette compie la sua vendetta: non me l’aspettavo minimamente!
Sfide
Una sfida semplice: tutti diversi (2014)La sfida grammaticale 2014
Mini Recensioni 2014
Mount TBR Challenge 2014
La Sfida dell’Alfabeto 2014
2014 WOMEN CHALLENGE
Mini recensione in 5 parole
Némirovsky mi sorprende e incantaUn po’ di frasi
La signora Kampf entrò nello studio richiudendosi dietro la porta in maniera così brusca che tutte le gocce del lampadario di cristallo, mosse dalla corrente d’aria, si misero a suonare un tintinnio puro e leggero di sonaglio.[incipit]explicit Leggi
Era l’attimo, l’istante impercettibile in cui si incrociavano “sul cammino della vita”: una stava per spiccare il volo, l’altra per sprofondare nell’ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: «Povera mamma…».