Magazine Maternità

Il bambino è competente. Il bambino è multicompetente

Da Jessi
emozioni

Facce e emozioni

“I bambini dipendono dalla nostra empatia e dalla nostra volontà di capire davvero cosa succede dentro di loro” J. Juul

Una sera siamo a tavola, a casa nostra, la sorellina inizia a piangere. Mia figlia grande, dall’altra parte del tavolo, mi guarda interrogativa:
- Quando una bimba piccina piange…
-Si?
- Quando una bimba piccina piange…
- Che si fa-chiedo, mentre la sorellina è già in collo a me.
- Quando una bimba piccina piange… si ride.
L’avevo visto che aveva notato qualcosa di strano quando era successo proprio così, qualche sera prima.

Qualcuno cerca di calmare la neonata che piange. Cerca di calmarla e pensa di farlo allontanandola dalla mamma. Cerca di calmarla e non ci riesce e allora ride. Ride in faccia alla piccina che piange. Una scena che in realtà vedo più spesso di quel che vorrei. Probabilmente un modo per contenere, arginare, minimizzare (e non affrontare) tutto quello che un pianto che non riusciamo a calmare risveglia in noi…

Mi ero chiesta cosa ne pensasse mia figlia grande, ma sul momento non aveva detto nulla.

Mi sono chiesta quante volte vede e vedrà modi diversi di manifestare e affrontare dolore, rabbia, tristezza, aggressività, paura, gioia… sono sempre di più le situazioni che la pongono davanti a dubbi, più che certezze. Di fronte a incongruenze. Di fronte a cose che, se io potessi, sbagliando, le eviterei.

Ma queste incongruenze sono lì. Fanno a volte più male che bene, ma ci sono. Posso solo aver fiducia in lei, in loro. Fiducia nel fatto che tra tante vie, sapranno scegliere la loro. A me non resta che mettere in chiaro la mia:

 - A me non viene per nulla da ridere, mi dispiace tanto se piange. Vedi, adesso è tranquilla, qui con noi.
Lei si mette in piedi sulla sedia, posizione di decollo:
-Anche io quando ero piccolina piangevo piangevo piangevo perché volevo la mia mamma! Mamma, posso venire anch’io in collo?

E mi salta in collo.

Al momento, quasi ogni nostra conversazione finisce così, ma questo non c’entra o forse sì.

Per stare in contatto e continuare insieme questo viaggio di racconto e ricerca,puoi unirti su facebook o ricevere gli aggiornamenti per e-mail iscrivendoti sul blog.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog