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“Il bar sotto il mare” – Stefano Benni

Creato il 03 aprile 2015 da Temperamente

A me, quando mi parlano di antologie di racconti, mi viene subito da pensare a Stefano Benni. Sarà una deformazione mia, sarà perché sono cresciuto, e tutt’ora cresco, con i suoi libri, sarà perché in effetti ce ne ha regalate diverse, tutte memorabili.Tra queste, Il bar sotto il mare, che ho adorato.

Anche qui lo scrittore bolognese ci delizia con la sua sconfinata immaginazione e con le sue doti di ritrattista letterario; come un pendolo che oscilla tra l’assurda inverosimiglianza alla crudele similitudine alla cosidetta vera realtà veniamo sballottati di qua e di là.

Cosa succederebbe se sotto al livello del mare ci fosse un bar frequentato da avventori tutt’altro che normali? Questa è l’assurda premessa dell’intera antologia ed anche o l’arduo compito che si profila al lettore, quello di scoprire cosa succede al clima della città di Sompazzo, o com’è diventato famoso il cinema Splendor, o dove finiscono le sgommate dello scatenato Pronto Soccorso. E che dire della funerea vicenda di Oleron, o di quella del più grande cuoco di Francia? O di quale parte del mondo sia il racconto più breve del mondo.
Come si dice ultimamente «so’ problemi»… o semplicemente domande a cui soltanto l’estesa fantasia di Benni poteva degnamente rispondere.

Se ti addentri ne Il bar sotto il mare hai solo un obbligo: quello di raccontare all’auditorium una storia interessante, o non si sa cosa potrebbe accaderti, ma non penso sia piacevole. Anche perché se

Il conto lo paga chi mangia, ma un cattivo chef va licenziato

immaginate cosa mai potrebbe succedere a un cattivo narratore! Questo non è il caso di Benni, fortunatamente per noi,  e leggere Il bar sotto il mare è una bellissima esperienza di narrazione extra-acquatica.

Stefano Benni, Il bar sotto il mare, Feltrinelli, 1987


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