Quando ti dicono: ti racconto una barzelletta e tu già sai che non ti piacerà perchè le barzellette non ti fanno ridere.Ma essendo lui il tuo diretto superiore, volente o dolente, devi stare ad ascoltarlo, farti vedere interessata come se non vedevi l’ora che qualcuno raccontasse una barzelletta, tho…finalmente…era ora, ritenendoti addirittura fortunata, al tal punto che appena iniziato il racconto, per non fartene accorgere, tu hai già quel sorriso idiota stampato sulla faccia, perché non vuoi che si senta a disagio, si diverte così tanto!
Quando poi ti rendi conto che la barzelletta si prolunga troppo e quel sorriso da rimbecillita stampato sulla faccia rischia di fare danni irreversibili alla tua pelle facendoti comparire quelle odiose rughe d’espressione, diventi quasi seria al punto che vorresti solo piangere dalla disperazione e non vedi l’ora che finisca in fretta altrimenti la risata preparata in anticipo potrebbe culminare in una crisi di pianto, sicchè, detta l’ultima battuta, abbozzi il sorriso d’ebete e giri i tacchi svignandotela con la scusa di aver fretta di fare un lavoro urgente, la scusa è buona, regge sempre, e lasci lì tutti gli altri colleghi che abbozzano risate tra le più straordinariamente recitate da premio oscar.A prescindere, le barzellette dovrebbero vietarle, tranne qualcuna veramente geniale, le altre non fanno ridere per niente, tanto è vero che un attimo dopo averle ascoltate entrano nel vortice della memoria volatile per essere poi macinate e rimosse definitivamente. Chissà perché!