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Il bello della bestia con i Borgia

Creato il 06 novembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Con gli occhi dell’immaginazione, siamo nella Roma papalina del Cinquecento, dove spadroneggia un Papa spagnolo, Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI nel 1492, capostipite di una famiglia passata alla storia come infernale, scandalosa e dagli appetiti sessuali irrefrenabili, ma che da secoli intriga e affascina. La serie “I Borgia” è stata girata con una cura quasi cinematografica, a partire dalla fotografia per arrivare ai costumi e alla scenografia. Ci fa viaggiare nel tempo all’interno dei palazzi vaticani e come in un film ci fa vivere la vita quotidiana del rinascimento, restituendoci un’immagine scandalosa e ammaliante. Più attuale che mai. In un periodo storico come quello contemporaneo, in cui vigono corruzione e mafia, la serie rappresenta uno specchio della società. E con un successo scontato, più che pronosticato. Le ambientazioni regali, i palazzi sfarzosi, le sontuose scenografie, i vistosi costumi riaffiorano dai quadri e dalla pittura del tempo. Riportano alla memoria macchinazioni, incesti, gelosie, congiure, omicidi, complotti, ricatti, veleni, intrighi e sangue.

Scandali, crimini e subdoli giochi di potere, ai quali il nome della famiglia Borgia è indissolubilmente legata, inspirando artisti e letterati nel corso dei secoli, per poi sedurre registi e produttori cinematografici, rapiti dal fascino di questa controversa storia, che torna in auge con una terza serie. Il motivo? La trama che miscela storia e fantasia, costellata di personaggi sfaccettati, la moda, il glamour patinato, evocato nella vicenda, tratteggiando un mondo fatto di gioielli opulenti, merletti e galloni ricamati. Sete operate, velluti pesanti tempestati di pietre preziose, tessuti broccati, damascati, collane a catena. Le ricostruzioni sono sontuose, così come i costumi realizzati per gli attori e la reinterpretazione delle atmosfere in cui i protagonisti si muovono, incarnando una bellezza comunque moderna, hollywoodiana.

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La sensazione è quella di un dialogo armonico tra gli abiti raffigurati nei dipinti del ‘500 e la loro trasposizione cinematografica. La malizia è viva nello sguardo, la seduzione gioca con le gonne voluminose, con le maniche rigonfie, intarsiate di oro ed argento. Coperta dallo sfarzo delle vesti si cela però una crudeltà che pervade l’animo.

L’immagine più nitida che incarna l’allure dell’epoca è sicuramente quella di Lucrezia, la versione fissata da Victor Hugo nel romanzo a lei ispirato. Una donna malvagia e perversa, protagonista di complotti e delitti, tra veleni e pugnali. Donizetti, che trasforma il romanzo in opera, la presenta così: “Fuggite i Borgia, o giovani, dove è Lucrezia è morte”.

La sua vita, ricca di colpi di scena, favolosi matrimoni e tragiche morti, intrighi di palazzo. Suicidi oscuri e adulteri. Tutto condito da qualche guerra e tante menzogne. Eppure, per alcuni, Lucrezia fu solo una vittima di giochi più grandi di lei. Cinque secoli dopo la sua morte, a sorpresa, Lucrezia Borgia trova il suo difensore più strenuo e inatteso in Dario Fo che la ritrae come vittima, bella e intelligente, nata per sua sventura con il marchio sciagurato dei Borgia. La verità rimarrà celata, per sempre, negli antichi palazzi della Città Eterna. Noi possiamo accontentarci di rivivere l’atmosfera rinascimentale nella terza serie ideata da Tom Fontana, che ha ne celebrato il lancio in Italia con un party esclusivo, organizzato da Vanity Fair. L’evento ha permesso agli ospiti di vivere una notte in pieno secolo XVI e di immedesimarsi nei protagonisti del serial TV.

L’arrivo degli attori in carrozza e l’accoglienza del personale in abiti d’epoca, hanno trasportato gli invitati indietro nel tempo. Ad aprire le danze, dame e cavalier, come in un ballo a Corte. Gli ospiti si sono serviti da un banchetto rinascimentale, sono stati fotografati su un trono reale, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale cinquecento. Tra le star presenti: Marta Gastini (Giulia Farnese, l’amante del Papa), Assumpta Serna, (Vannozza Cattanei, la concubina del Papa e madre dei suoi tre figli), Isolda Dychauk. E se ancora non siete entrati nel mood dei Borgia, rileggete ad alta voce la storia. Ricordate la massima che sottende tutta la vicenda, al di là di ogni interpretazione e trasposizione: “È molto più sicuro – scriveva Machiavelli – essere temuti che amati”.

di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net

Crediti Foto: gentile concessione Condé Nast

I Borgia - Serie TV
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I Borgia - Serie TV - Vanity Fair
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I Borgia - Festa Vanity Fair
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Cast I Borgia - Tv Series
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