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Il blog, pioniere dell’era tecnologica

Creato il 10 dicembre 2013 da Salvatore Cugliari
bloggers

http://www.seobuzz.it

Sfido chiunque a trovare qualcuno che sia privo di opinioni. Tutti, in verità, vogliamo esprimere i nostri pensieri, e vogliamo avere un pubblico (più o meno numeroso) che li stia a sentire: l’espressione è uno dei tratti distintivi dell’essere umano.

Il blog, espressione concisa per il weblog, lo possiamo definire come un diario su Internet. Può contenere qualsiasi cosa, essenzialmente, a preferenza dell’utente: fatti di vita personale, opinioni politiche, questioni editoriali, gusti televisivi, preferenze musicali.

Oggi i blog consentono a chi si occupa di loro (i bloggers) di pubblicare foto, contributi multimediali come i video, o anche dei profili personali che raccontano e presentano l’autore/gli autori ad un pubblico indifferenziato ma, in ogni caso, partecipe. Sono molti i blog popolari, al punto tale che gli ordinari surfisti del web li visitano praticamente ogni giorno, per avere informazioni sulle novità della vita del blogger (il caso del blog di Beppe

Grillo è certamente paradigmatico, ma gli altri non sono da meno, insospettabili ai più, come Wittgenstein di Luca Sofri, perennemente tra i primi dieci blog italiani più seguiti).

Sicuramente, i blog sono il primo diario internet che si è sempre preoccupato di aprire uno spazio ai commenti del lettore, e gli stessi finiscono per fare parte integrante di esso; sia come reazione del blogger a chi lo segue, sia come discussione in merito ad un commento precedente. I pareri sui commenti possono essere utili allo sviluppo del blog, attirare interesse e investimenti pubblicitari, mentre in altre occasioni si dimostrano prolissi, noiosi se non chiaramente dannosi. Ne deriva l’utilità di una figura aggiuntiva al blogger, dove non sia identificabile con quello, per motivi economici e di impegno: il censore dei commenti.

Adesso, grazie a siti e strumenti di blogging sempre più evoluti, basta una minima conoscenza di dattilografia, e qualche buona ragione, per pubblicare un blog.

Una generazione di studenti, presenti e passati, ha certamente ottimi motivi per esprimere se stessa, in una società che non solo non li ascolta, ma non tende nemmeno a essere consapevole della loro esistenza; inoltre, fornisce una certa possibilità di creare un reddito passivo anche minimale (con banner, attività SEO o link attivi) e di promuovere microattività o imprese che hanno intenzione di nascere e svilupparsi.

10-dos-and-donts-for-personal-bloggers

http://cursivecontent.com

Se volessimo limitarci ad aspetti strettamente politico-sociali, chi non ricorda nel corso delle ultime votazioni presidenziali italiane, la battaglia dei tablet? Molti, moltissimi, hanno imbracciato i loro strumenti di studio e di lavoro e hanno intasato le caselle e-mail dei parlamentari, ingolfato di twitter la rete, postato paginate imbufalite sui principali social network. Non so se li potremmo definire come i cortei virtuali della generazione Facebook, ma questi ragazzi, questi giovani professionisti hanno certamente cambiato il corso di una storia anche piccola, se vogliamo, con le sole armi di un collegamento ad Internet (senza voler scomodare le rivoluzioni arabe).

Lo spazio è breve per parlare del concetto della democrazia che è sotteso a questi fenomeni, ma dobbiamo essere ottimisti sull’aumento esponenziale degli spazi di discussione, a buon mercato e a grande efficacia mediatica, in un periodo in cui la crisi economica tende, viceversa, a restringerli.

Un grazie particolare a Salvatore per il suo appoggio e lo spazio dedicatomi sul suo blog. 

Info sull’autrice: originaria di Venezia, Gloria Lorenzi è una studentessa di Giornalismo e Mass Media alla Westminster University di Londra. Da sempre appassionata di tecnologia e con una spiccata attitudine per le lingue straniere, ha scelto il Regno Unito per perseguire il suo sogno di diventare giornalista.


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