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Il boccone..avvelenato…
Otto miliardi di dollari di risarcimento danni da qualche parte li devi conteggiare se fai il petroliere,e l’unico metodo che conosco è di metterli sul prezzo di vendita.
Ora non tocca solo la BP,l’ultima della serie ad avere avuto incidenti,ma anche ad altri che in previsione di possibili class actions faranno degli accantonamenti anno per anno.
Oggi tutto è divenuto estremamente costoso e come succede ad un pezzo della vostra auto che si rompe e non si ripara più, ma si cambia con un pezzo nuovo,altrettanto si spende quando capita un problema di inquinamento,son subito miliardi senza citare le povere undici vittime che si trovavano sulla piattaforma marina quando esplose.
Ricordo ancora di quando avevo vent’anni circa e le corporations americane cosiddette sette sorelle si buttarono anche nel nucleare per vedere cosa ne tiravan fuori.
Era un orfanello in giro da solo,e nel vicino Oriente tiravano venti brutti tra nazionalizzazioni e guerre,una dietro l’altra, che potevano minacciare il lavoro di estrazione ed il flusso del greggio verso i paesi consumatori.
Dopo poco,i petroliferi abbandonarono la novità e la passarono alle Municipalizzate USA e di altri paesi dove valeva la pena di avere fonti alternative mentre nascevano i nuovi movimenti popolari ecologisti.
Ad oggi il rebus dell’energia pulita è lungi dall’essere risolto,oggi si campagna contro un tipo di inquinamento,domani un altro,gli incidenti hanno fortissimi eco tra la popolazione ma quando arriva la bolletta del riscaldamento o si và alla pompa del distributore,il conto è salato.
Di incidenti prettamente nucleari ne abbiamo avuti poi due,se la memoria non mi fa cilecca,Three Miles Island negli USA e Chernobyl in ex URSS,il resto sono cose successe per eventi estranei come un maremoto,un terremoto,o quello che preferite.Comunque alleghiamo una tabellina del partito contrario per documentazione.
Di morti per incidenti sul lavoro ce ne sono tutti i giorni e fare paragoni è complicato mancando dei dati omogenei.E’ un po’ come in aviazione rispetto al traffico autostradale,è vero che se cade un aereo i morti sono tanti,e tutti di colpo,ma alla fine dell’anno ne muoiono di più di persone per incidenti d’auto,nonostante i milioni di persone che si spostano con un mezzo o l’altro.
Uguale per le ferrovie.
Di propulsione nucleare ne resta in giro,basta rivolgersi alle super-portaerei USA,ed ai sottomarini,e non mi sembra ci siano mai stati così tanti allarmi..anche tra le Municipalizzate nei paesi dove ciò sia permesso.
Il petrolio come il nucleare viene influenzato dai prezzi sul mercato,come per il gas naturale, il carbone e tutto il resto,eolico,solare e quanto altro.
Oggi una materia prima ha il sopravvento sull’altra e conviene da un punto di vista economico, domani non più.
Gli impianti non si creano e disfano in semplici giornate di lavoro,ci vogliono anni e qui casca il politico dalla vista lunga.
L’Italia,ad esempio è di per sé un paese povero e ad energia-dipendente,gli impianti nucleari locali sono stati fermati,e si importa energia nucleare dalla Francia per preparare quella famosa mista,un po’ di thermo combustione,un po’ di idroelettrica,un po’ di eolico e di solare aggiunti ad un po’ di nucleare di importazione per tirar fuori un costo medio che sia sopportabile all’utente nazionale.
Credo che così facessero tutti,più o meno,anche quelli che hanno risorse,salvo forse i polacchi che son contenti col carbone che producono.
Ora,se si ferma il nucleare,il petroliere avrà più domanda e buon gioco ad offrire prezzi più elevati sul mercato.
Di incidenti per tanto che i livelli di sicurezza siano migliorati in tutti i settori,vedete che ne succedono,anche da parte di navi petroliere che si spezzano con il mare in burrasca, e che paghi pure l’assicurazione,i premi per il produttore devono essere da capogiro.
Poi secondo come interagiscono anche i prezzi di carbone col gas naturale si vedrà di far girare i bruciatori utilizzando una materia prima o l’altra.
Anche il prezzo dell’etanolo si assesterà vedendo come vanno gli altri carburanti.
E’ chiaro che non si può prescindere dai movimenti ecologisti,ma a me pare che tra nucleare,petrolio,carbone,gas naturale,etanolo etc, di schifezza in aria se ne butti in quantità immensa comunque da respirare, e non mi sento di tirare più colpe al nucleare rispetto al petrolio o al carbone o il resto.
Oggi il petrolio sfiora i 100 dollari il barile,la tendenza è al ribasso,ma il cambio euro-dollaro resta pur sempre in agguato.
Se scende il prezzo del petrolio il dollaro sale.Non è una regola assoluta,ma così appare quando i consumatori finali litigano per quei 5 centesimi il litro o meno.
Considerando i costi,devi avere dei volumi importanti da muovere per farli stare dentro al prezzo.
Pensate anche ai mesi impiegati per disinquinare il mare dopo una fuoruscita accidentale.
Quando infine tra prezzi elevati e tasse la gente grida..al ladro,il prezzo del greggio scende di quel tanto da farti scappare la voglia… di riaccendere le centrali nucleari..cosa che io chiamo il classico boccone avvelenato..per farti cadere nella trappola.
I politici respirano,la gente pure, tutto resta come prima..sino alla prossima volta che tranquillamente il prezzo ricominci a crescere.La gente allorà griderà e si domanderà come mai non ci sia energia più a buon mercato.Ci sarebbe ma è ritenuta pericolosa,quantunque non per tutti.
Oggi la và così che metà del mondo è in recessione e calano un po’ tutti i consumi,ma un domani che le cose dovessero migliorare saremo di nuovo nei problemi.
Vedete che trivellano il mare con piattaforme che costano miliardi,che anche in terraferma bisogna scendere a migliaia di metri per trovare un pozzo,non è più come quando i pionieri trovavano la falda a due metri sottoterra,oggi come tutto il resto,anche saper identificare terreni buoni con le rilevazioni geologiche è divenuto costosissimo,ce ne sono sempre di meno infatti da proporre, poi ci scappa anche il pozzo in esaurimento,e quello che hai forato che risulta secco.
Succede di spender mesi di lavoro ed un sacco di soldi, per non trovare un bel nulla.
La gente fa in fretta a lamentarsi,ma non torna ad usare la bicicletta dove potrebbe.E’divenuto di moda far vedere l’auto nuova.
Ed in bici o a piedi non si va più!
I mezzi pubblici non so se siano disponibili in numero sufficiente neppure per portare i pendolari alla stazione,e quindi ammasso di auto posteggiate a caso, ogni dove.
Per cui,tutti in auto e senza posteggio.Nel frattempo più si spende in carburante,più si lascia giù di imposte.
Ieri il Giappone per la prima volta nella storia recente, deve fare a meno del nucleare.A causa del maremoto di Fukushima hanno chiuso tutti gli altri impianti del paese.
Ed il boccone del petroliere è lì in bella vista…oggi il prezzo scende.. ma di quanto e sino a quando non si sà.
Nel frattempo vedremo cosa ci daranno in termini di produzione tutti gli aiuti buttati nell’eolico e nel solare,per carità,ma quella di importare l’energia nucleare prodotta all’estero nei paesi confinanti pare ad una furbizia che potrebbe costarci molto cara.
Infatti nessuno è fesso e l’opinione pubblica di ogni paese che segue producendo, dirà ai propri capi..e perchè l’Italia no??
Non diamogliela più e che se la fabbrichino da soli.
In compenso oggi c’è l’annuncio della Lituania che decide di mettere in campo un generatore nucleare di ultima generazione per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.Pure di montare un terminale di LNG per coinvolgere Polonia e Svezia e gli altri stati baltici che dipendono da Gazprom russo
Chiusero nel 2009 una centrale nucleare russa di precedente epoca e tecnologia..
Costo previsto della nuova 7 miliardi di euro circa.
Di cui 4 a prestito, ed una distribuzione delle quote di proprietà per il 38% a Lituania,22% Estonia e 20% Lettonia,Hitachi 20%.
La Polonia era prevista,ma ha declinato al momento.
Ora è chiaro come il paese sia grande 65mila km2,un quinto dell’Italia,ma con solo 3,6milioni di abitanti,per cui se il rischio fosse da considerare solo nei 30 km circostanti,sarebbe limitato.
Quello che mi intriga è dove troveranno i soldi per farla,perché per indebitarsi di 4 miliardi di euro coi produttori General Electric e Hitachi di questi tempi,senza contare gli altri 3 miliardi da cacciar fuori,non credo sia un rischio da minimizzare per nessuno,sempre poi che i prezzi di vendita dell’energia prodotta siano remunerativi.
Come la vediamo noi?
Ecco,un paese in via di sviluppo nell’ambito europeo trattato come nuovo schiavo.
Noi dell’ovest non ci sporchiamo le mani..o scusate..meglio..noi..non ci inquiniamo i polmoni..coi vostri vapori atomici..e lo fate voi che siete gli africani di turno dove di solito andavamo noi a mollare le nostre scorie.
In più vi compriamo un sacco di energia.
Grazie.
E se strada facendo..qualcuno ne rubasse un pò..come col gas, tra Russia ed Ucraina..come finirà poi la faccenda…?
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ed ecco il blog dell’avversario….
http://www.tuttogreen.it/gli-incidenti-nucleari-nella-storia/