Di che cosa è fatto il mondo?
Domande semplici come questa stuzzicano il nostro intelletto da quando l’umanità è capace di pensiero razionale. Certo, oggi ci poniamo l’interrogativo in modo molto più elaborato e raffinato, e ottenere le risposte è assai più complesso e costoso. Ma la domanda di fondo rimane molto semplice.
Duemilacinquecento anni fa tutto ciò che i filosofi greci avevano a disposizione per indagare il mondo circostante era il senso della bellezza e dell’armonia della natura, unito alla potenza del ragionamento logico e all’immaginazione, applicati alle cose percepite con i meri cinque sensi. Visto in retrospettiva, è davvero straordinario quanto siano riusciti a capire.
I Greci furono attenti a distinguere tra forma e sostanza. Il mondo è fatto di sostanza materiale, la quale può assumere una moltitudine di forme diverse. Empedocle, filosofo siciliano del quinto secolo a.C., ipotizzò che questa varietà si potesse ridurre a quattro forme di base, che oggi chiamiamo «elementi»: terra, acqua, aria e fuoco. Questi elementi erano considerati eterni e indistruttibili; legati insieme in combinazioni romantiche dalla forza attrattiva dell’Amore e separati dalla forza repulsiva dell’Odio, essi davano origine a tutto ciò che esiste nel mondo.
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Il 4 luglio 2012 gli esperimenti Atlas e Cms hanno annunciato la scoperta di una particella le cui caratteristiche erano compatibili con il bosone di Higgs, che per più di quaranta anni ha rappresentato una sorta di Sacro Graal per la fisica delle interazioni fondamentali. Quello che rende così particolare questa particella è essere la prova regina dell’esistenza del meccanismo che dà origine alla massa di tutte le particelle elementari, un meccanismo che si è messo all’opera un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang e che ha reso possibile la formazione dell’universo e quindi di noi che lo osserviamo. E’ la particella che spiega come si forma la materia delle altre particelle da cui poi deriva tutto – le stelle, gli elementi che abbiamo sulla terra, compresi quelli che compongono gli esseri umani .
Il lavoro di questi scienziati è stato l’ultimo passo di una grande tradizione fatta di intuizioni sul funzionamento della natura che vanno sempre sottoposte al vaglio dell’esperimento. E questo straordinario libro di Jim Baggott riesce a farci assaporare tutte le emozioni di questa storica avventura.
Jim Baggott, Il bosone di Higgs, L’invenzione e la scoperta della «particella di Dio», a cura di Franco Ligabue, Biblioteca Scientifica, Adelphi, 2013.