Magazine Cucina
Lei era la nonna che rimasta vedova a nemmeno 40 anni aveva cresciuto da sola due figli.
Lei era la nonna che amava viaggiare e aveva preso persino l'aereo.
Lei era la nonna che se litigavo con i miei, "Io adesso me ne vado da qui e vado a vivere dalla nonna".
Lei era la nonna che abitava al mare e fino a pochi anni fa l'estate la trascorrevamo insieme.
Lei era la nonna che abitava in affitto e che da come mi ricordo ha cambiato 5 o più case.
Lei era la nonna che quando veniva a casa nostra non voleva passaggi e arrivava con il pullman.
Lei era la nonna che aveva le mani d'oro. Ricamava e cuciva come nessun altro e a casa sua dovevi fare molta attenzione a dove ti sedevi: spilli ovunque!!!
Lei era la nonna che non si lamentava mai, nonostante il male avesse preso il sopravvento.
Lei era la nonna che quando le facevo la tinta ai capelli color nocciola e le facevo la cresta in testa si faceva una risata e diceva "Sei proprio stupiTina(la D non le stava simpatica in questa parola)".
Lei era la nonna che la sera prima di dormire ti raccontava delle barzellette che ti facevano ridere solo per quanto rideva lei.
Lei era la nonna che aveva prima il gatto(Simba), poi il cane(Denny) più agitati del mondo(quando quest'ultimo si mangiò le scarpe di coccodrillo di una sua amica, in cambio dovette cucirle gonne a quantità illimitata).
Lei era la nonna con la quale abbiamo rischiato di far saltare in aria la palazzina per un tegamino con il pollo lasciato sui fornelli accessi per oltre 5 ore(ci sono venute a cercare le vicine e i vigili del fuoco poichè vedevano il fumo uscire dalla finestra del bagno, mentre noi eravamo a passeggio lungo mare).
Lei era la nonna che parlava sempre di me a tutte le sue amiche.
Lei era la nonna che aveva 7 vite come i gatti e nonostante gliene fossero successe di tutti i colori la prendeva con filosofia senza perdersi d'animo.
Lei era la nonna che non sapeva cucinare. Gli unici piatti che le riuscivano veramente bene erano gli gnocchi e la polenta, ma io mi accontentavo anche dei coscetti di pollo cotti nello Sfornatutto Delonghi nella leccarda dove oltre ai cosci entravano 3 patate di numero che ci litigavamo sempre.
Lei ERA, perchè purtroppo non c'è più. Il male, il peggiore di tutti, alla fine ha avuto la meglio. Ma lei non si è mai persa d'animo. Purtroppo se n'è andata che era ancora troppo presto, una sera, la sera del 21 dicembre, la sera del mio 21° compleanno, quando a casa mia eravamo io e lei.
Di lei mi sono rimasti una marea di ricordi, che non fanno altro che alimentare la nostalgia, una nostra foto sul mio comodino e questo braccialetto d'oro che vedete in foto. Me l'aveva portato di ritorno da una delle sue vacanzette a Città di Castello quando andava a trovare sua zia. Per me è impossibile non indossarlo.
Quelle che vedete nel piatto insieme al bracciale sono invece, delle tartine di polenta fritta.
La polenta è la pietanza che la nonna adorava mangiare e tutt'ora quando a casa si parla di lei si afferma "ma ti ricordi alla nonna quanto piaceva la polenta?".
Quindi un piatto collegato a lei non poteva che essere a base di polenta, ma visto che la cavia non la gradisce particolarmente ho fatto una cosina molto sfiziosa, semplicissima da preparare che può piacere a chiunque...Eccome se può piacere...
TARTINE DI POLENTA FRITTA
Per 14 tartine
- 200 gr di farina di mais per polenta istantanea(la mia fior di molino)
- 650 ml di acqua(dose per avere una polenta molto densa)
- 3 salsicce di suino
- olio di semi di mais
- sale
Procedimento
Preparare la polenta seguendo le istruzioni riportate sulla confezione. Nel mio caso portare a bollore una pentola con l'acqua. A bollore salare poco(poichè con la salsiccia sopra si potrebbe rischiare di avere delle tartine troppo saporite), togliere dal fuoco e versare lentamente la farina mescolando accuratamente per evitare la formazione di grumi. Rimettere sul fuoco e riportare ad ebollizione per qualche minuto mescolando di continuo con un cucchiaio di legno.
Versare la polenta ancora calda su un tagliere, appiattirla con una spatola di legno(io utilizzo quella per le crepes)allo spessore di 8 mm e farla raffreddare. Quando sarà fredda con un coppapasta del diametro di 7 cm o con un bicchiere o con uno stampo per pannacotta monodose ricavarne dei cerchi e tenerli da parte(con le mani io sono riuscita a ricompattare i resti di polenta che erano tra un cerchio ed un altro e sono riuscita a ricavarne altri cerchi; per la serie "non si butta via niente").
Far scaldare una padella antiaderente e quando è ben calda farvi sfrigolare le salsicce private della pelle e sbriciolate finchè non saranno croccanti. Tenerle al caldo.
In una padella a parte far scaldare abbondante olio di semi, ricordandovi che più olio c'è e meno sarà unto il vostro fritto. Quando è ben caldo(immergervi la punta di uno stuzzicadenti e se l'olio è a temperatura si vedranno fuoriuscire da essa tante bollicine)farvi friggere le tartine alcuni minuti per lato finchè saranno croccanti. Sarà facile capire quando sono pronte poichè cambierà completamente la loro consistenza. Se al momento in cui vengono immerse sembrano morbide e pesanti, quando sono fritte saranno molto rigide e leggere(nel mio caso almeno è andata così).
Recuperarle dall'olio con una schiumarola, farle sgocciolare e porle su un foglio di carta assorbente(io ho utilizzato l'apposita carta superassorbente per fritti della Cuki).
Posizionare sopra ciascuna la salsiccia croccante e servire tiepide.
Sono buonissime e molto saporite. Ogni tartina è croccante all'esterno e dentro rimane leggermente più morbida. La salsiccia sopra ci stà benissimo. Sono assolutamente da provare.
Con questa ricetta e questo post partecipo al contest di Fabiana del blog La Zuppa di Bottoni, Un gioiello nel Piatto.
Approfitto anche per chiedervi molto velocemente se qualcuna di voi sabato e domenica sarà al Salone del Gusto a Torino. Magari fatemelo sapere così potremmo incontrarci.
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