Sottotitolo: e tu lo stai sprecando.
Parliamoci chiaro: pianificare il brand richiede tempo, poi tempo, e infine tempo. Lo so, tu ne hai poco. Ti conosco un po’: diciamo che sei una persona che adora scrivere (ma non basta), ed ecco che senti in giro tutta questa solfa a proposito di marchio, di brand, di vendere e via discorrendo.
Poi, dopo che hai pubblicato, vai a vedere la classifica dei 100 più venduti. Eccoli lì, i fenomeni. No, tu non ci sei, tranquillo. Apri la televisione (non dovresti, o perlomeno ricorda che il buon Stephen King dice che è bene spegnerla), e vedi persone che presentano libri che non andrebbero bene neppure per fasciarci il pesce.
Lo so quello che pensi: che sono lì perché conoscono, perché hanno gli amici giusti, le tessere giuste, e via discorrendo. Può darsi. E tu non hai niente del genere: è un fatto. Però essere superiori non è una strategia, dimostrarlo viceversa, lo è. Puoi restare seduto lì a dire che non sono niente di speciale, che sono presuntuosi, palloni gonfiati, eccetera. Al tuo ego fa bene.
Lo sai a chi interessa il tuo ego? A nessuno, esatto.
Se pensi queste cose, come ho fatto io, stai perdendo tempo ed energie. È tempo di agire.
Usa gli stessi strumenti di un’azienda per dimostrare che non sei un’azienda come le altre e soprattutto, che non sei un’azienda, ma una mente che pensa.
Non avere paura di sporcarti le mani. Se scrivi e hai un po’ di ambizione, stai già ficcando le mani in quella brutta roba che si chiama vita, dove non c’è niente di bello o nobile. Quelli che ti guardano dall’alto in basso non parlano di vita, ma di come dovrebbe essere secondo loro. E la vita secondo loro è l’unica credibile, e tutto quello che non si conforma ai loro dettami, non è credibile.
Lasciali dormire in pace. Non devi piacere a costoro.
Devi, con pazienza, cercare di arrivare agli altri. Per questo ti occorre tempo per costruire il tuo marchio.
Prima la storia, poi il lettore