Ci eravamo appena ripresi dall’essere stati cacciati dal centro dell’universo per diventare gli abitanti di un pianeta periferico di una delle moltissime galassie che lo popolano, quand’ecco un altro colpo al nostro orgoglio.
Ad essere messo ai margini questa volta è l’universo stesso che potrebbe essere solo uno fra tanti. La realtà potrebbe consistere di moltissimi, forse infiniti, universi paralleli e separati tra loro di cui nulla sappiamo, ma nei quali condurrebbero la loro esistenza copie di noi stessi, diverse tra loro magari solo per qualche dettaglio. Non è la mente di un romanziere visionario a partorire questa idea, ma il rigoroso pensiero di un fisico americano: Brian Greene
Tutti gli scenari, tutte le ipotesi, tutte le analisi esistono nello stesso momento ma solo uno si realizza in ogni istante.
Indicazioni terapeutiche
La somministrazione di Appunti ciclici è particolarmente indicata:
per la migliore individuazione di un trend con l’Analisi ciclica e le Onde di Elliott su qualsivoglia orizzonte temporale
per la corretta localizzazione dei suoi Punti di Controllo
per determinare prima la finestra temporale per eventuali inversioni di trend
e poi l’avvenuta inversione.
controindicazioni
L’assunzione di Appunti ciclici non accompagnata dal relativo sostegno al progetto cooperativo con la sottoscrizione della Offerta Pubblica di vendita può causare episodi di sonnolenza, irritazioni cutanee, minusvalenze, stati prolungati di ansiogeni e dolorosi sensi di colpa.
effetti indesiderati
L’utilizzo degli Appunti può facilmente portare il paziente ad un rinnovato utilizzo di assopite capacità intellettive, allo sviluppo di nuovi o dimenticati interessi, ad una nuova rilettura dell’utilizzo di due metodi previsionali tanto conosciuti quanto, sempre più spesso, abusati e snaturati, alla definizione di una metodologia di trading solida, efficace e ritagliabile sulle proprie propensioni al rischio.
Nell’ultimo anno sono stati riscontrati non pochi casi di patologia fortunatamente in via di estinzione assimilabile a riconoscenza, se non nei casi più acuti a generosità, che ha portato ad un sensato utilizzo della personale carta di credito per esprimere compartecipazione e apprezzamento al progetto Appunti ciclici.
modalità d’uso
onde di Elliott
L’utilizzo delle Onde di Elliott con il rivoluzionario principio attivo PureOnde, per riconoscere il trend, i pattern che lo caratterizzano, i livelli di controllo dinamici e statici da applicare, i target minimi e massimi deve essere costantemente monitorato insieme al team nel forum dedicato.
analisi ciclica
Le avvertenze da seguire in modo scrupoloso sono contenute nelle sezioni didattiche Appunti e Glossario e possono essere così riassunte a vantaggio del paziente:
a. decidere l’orizzonte temporale (periodo) della propria operatività ed il relativo ordine ciclico operativo di riferimento
b. individuare la fase (rialzo o ribasso), la polarità (positiva o negativa), le sequenze e vincoli di almeno due ordini superiori al ciclo operativo ed escludere inizialmente e prudenzialmente le operazioni con polarità contraria alla fase in corso degli ordini superiori
c. ripetere il punto precedente sulla ciclicità inversa
d. individuare la reciprocità presente fra oscillazioni del bottom e dei top per armarsi di un doppio e più stringente strumento di controllo del trend
e. posizionare i Punti controllo dei fattori ciclici prezzo e tempo delle fasi superiori sia dei bottom che dei top ove non si trovi la naturale coincidenza
f. cogliere l’ingresso nella finestra temporale ideale per determinare il Solstizio ciclico del ciclo operativo
g. utilizzare i sottociclici di 2 o 3 ordini inferiore, ed i vincoli su di essi ricadenti, al ciclo operativo per individuare l’avvenuto Solstizio ciclico ed il più conveniente punto di ingresso del trade dotato di presunto miglior rapporto fra rischio e rendimento. L’utilizzo della fase è indispensabile
h. posizionare lo stop loss sul nuovo Punto di controllo che verrà aggiornato ogni chiusura di sottociclico di 2 ordini inferiore
i. individuare le varie tipologie di target ciclici applicabili
j. ripetere le istruzioni contenute nei punti f. e g. sul reciproco ciclo di pari ordine per individuare la finestra temporale in cui cogliere il massimo della fase rialzo del ciclo operativo e chiudere il trade
k. ripetere le istruzioni contenute nei punti da a. a e. per valutare se operare nella fase ribasso del ciclo operativo
Le indicazioni sopra fornite sono da considerare valide con il grafico posizionato indifferentemente dalla parte della ciclicità dei bottom o dei top
interazioni
L’interazione dell’analisi ciclica con lo studio delle Onde di Elliott risulta naturalmente di straordinaria efficacia ma al tempo stesso di difficile contestualizzazione per chi non possieda una piena e sicura dimestichezza con il concetto di massimo o minimo ortodosso di un pattern elliottiano e con Lingue di Bayer o i cicli di raccordo.
Altre interazioni che hanno dimostrato ottima risposta statistica per meglio individuare continuazione o interruzione del trend sono riconducibili:
all’utilizzo dei pattern fra cui:
Landry TRIN reversal pattern
Wolfe wave pattern
Vic,s 2B pattern
1-2-3 Sperandeo pattern
Outside-Inside pattern
Hikkake pattern
Ichimoku Kinko Hyo
Frattali
allo studio del sentiment con:
Fear & Greed Index
Put/Call Ratio
Forma farmaceutica e contenuto
Gli Appunti si presentano in 4 distinte confezioni con contenuti separati ma fortemente connessi che il paziente dovrà dosare all’evenienza.
Analisi
Vengono somministrate liberamente per tutti i lettori senza prescrizione medica e senza ticket ad eccezione delle analisi rilegate, per il particolare interesse contenuto, disponibili in Biblioteca e a disposizione degli azionisti cooperativi.
Tutte le analisi sono suddivise per categoria (indice o future analizzato) e per tag (metodo analitico) in modo da permettere una rapida ricerca storica. Gli strumenti di ricerca sono posizionati sulla spalla sinistra del blog.
Didattica
A disposizione principalmente degli azionisti cooperativi e suddivisi a seconda della terapia prescritta in:
Appunti, un vero e proprio articolato e completo percorso multimediale dedicato all’analisi ciclica
Glossario, uno stringato ma completo elenco dei razionali e della terminologia utlizzati nell’analisi ciclica e dei pattern dei prezzi dell’Ewt
Pattern, una raccolta, in continua crescita dei pattern più affidabili
Sentiment, gli strumenti utilizzati per l’analisi costante della propensione, spesso utilizzata in ottica contrarian, dimostrata dagli investitori
PureOnde
Sprovvisto di informazioni didattiche di proprietà esclusiva del team di studio, permette il libero accesso agli azionisti cooperativi al forum di analisi con le Onde di Elliott in real time. PureOnde
Banda del Bund
Ancora in via di sperimentazione, un composito, aperto ed eterogeneeo gruppo di studio dedicato al Bund. BdB
Le confezioni sono riposte nella Biblioteca di Appunti con un sommario principale all’inizio della spalla sinistra del blog
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«Il termine bugiardino, utilizzato per indicare il foglietto illustrativo che accompagna i farmaci, è una formazione semanticamente e morfologicamente trasparente, sulla base dell’aggettivo bugiardo con il suffisso del diminutivo -ino, adatto sia in riferimento alle dimensioni dell’oggetto sia per attenuare con una vena di ironia l’appellativo di bugiardo. In questo processo si assiste al passaggio dall’aggettivo bugiardo, riferibile soltanto all’uomo come entità in grado di concepire e di dire bugie, a un sostantivo che invece indica un oggetto inanimato contenente un testo, per la precisione un testo informativo. Qualche indizio potrebbe farci ipotizzare che il nome sia nato da un uso nominale dell’aggettivo bugiardo: in Toscana, per la precisione in area senese, gli anziani ricordano che il bugiardo era la locandina dei quotidiani esposta fuori dalle edicole e da qui, riducendo le dimensioni del foglio, si è forse potuti arrivare a denominare bugiardino il foglietto dei medicinali. C’è un altro aggancio, questa volta documentato, all’ambito giornalistico: nel libro di G. Gelati, Parlare livornese (Ugo Bastogi Editore, 1992) si trova la voce bugiardello così definita: “durante il fascismo era così chiamato dagli antifascisti il giornale «Il Telegrafo» che si diceva essere proprietà della famiglia Ciano”. Non abbiamo però nessun dato che possa confermare il legame tra queste formazioni che, sulla stessa base di bugiardo, possono aver avuto percorsi distinti.
Se queste restano soltanto ipotesi, non c’è dubbio invece che questo nome voglia puntare l’attenzione sulle prerogative di queste particolari “istruzioni per l’uso” che, soprattutto negli anni di boom della farmacologia, tendevano a sorvolare su difetti ed effetti indesiderati del farmaco per esaltarne i pregi e l’efficacia. Non erano quindi vere e proprie “bugie” quelle che vi si potevano leggere, ma nell’insieme il foglietto risultava un “bugiardino” che diceva piccole bugie o, meglio, ometteva informazioni importanti ma che potevano essere compromettenti per il prodotto. Negli ultimi anni, grazie a restrizioni legislative che hanno imposto regole più rigide per la compilazione dei foglietti illustrativi e anche grazie ad una maggiore attenzione dei consumatori nell’assumere farmaci, siamo forse arrivati ad ottenere che siano riportate sul bugiardino tutte le notizie importanti riguardo al farmaco. Attualmente la critica più diffusa è che questi strumenti, rivolti ai consumatori quindi a non specialisti, restino comunque incomprensibili anche a una lettura attenta e scrupolosa, sia per la tecnicità delle informazioni che offrono, sia per l’accumulo di notizie in così poco spazio. La mancata trasmissione di informazioni dovuta e alla qualità e alla quantità delle indicazioni (non far capire è quasi come non dire), continua a giustificare l’appellativo di bugiardino.
Riguardo all’ambito in cui può essere nato il termine, abbiamo qualche indizio grazie ad una ricerca del MIUR mirata ad indagare “La lingua delle città” (è in corso di stampa il contributo di Teresa Poggi Salani e Annalisa Nesi “Prime considerazioni sugli esiti della ricerca MIUR «La lingua delle città»” all’interno degli Atti del Convegno “L’Italiano Parlato”, tenutosi a Napoli, 13-14 febbraio 2003): dalle inchieste svolte in 9 città su dodici informatori per ogni città risulta che il termine non è così conosciuto e diffuso come si potrebbe pensare e che il settore di coniazione sembrerebbe essere quello medico-ospedaliero, quindi una voce paragergale scherzosa, accolta favorevolmente dal cittadino comune che, spalleggiato dall’autorevolezza del medico, non ha difficoltà a riutilizzarla e diffonderla. La denominazione tecnica di foglietto illustrativo oltre che essere più lunga e difficile, manca della coloritura ironica che rende immediatamente comprensibili e facilmente diffondibili termini come bugiardino; altri esempi di procedimenti simili possiamo trovarli proprio in ambito medico dove spesso al nome di malattie insolite, sconosciuto e di difficile accessibilità, si preferisce un appellativo “familiare” che diventa poi il modo comune e diffuso per indicarle (grazie anche all’abuso che ne viene fatto dai mezzi di comunicazione): un esempio per tutti la famigerata mucca pazza per indicare l’encefalopatia spongiforme bovina.
Dall’indagine sopra citata la parola non risulta troppo comune nella lingua parlata, ma basterà fare una veloce ricerca in rete per trovarne moltissime attestazioni scritte anche in siti ufficiali delle ASL regionali: questa ampia circolazione nei mezzi di comunicazione di massa ha forse sancito il riconoscimento della parola bugiardino che è stata registrata prima come neologismo negli Annali del Lessico Contemporaneo Italiano. Neologismi 1993-94 (a cura di Michele A. Cortelazzo, Padova, Esedra, 1995) e poi nei più recenti Vocabolari dell’uso, il DISC (Dizionario Italiano Sabatini-Coletti, Firenze, Giunti, 1997) e il GRADIT (Grande Dizionario dell’Italiano dell’Uso di Tullio De Mauro, Torino, UTET, 1999-2000).
Altro segnale della buona riuscita e della totale mancanza di tecnicità di questo appellativo è la sua estensione in altri ambiti per indicare oggetti diversi: si tratta di usi attestati nella stampa o in Internet, di diffusione più o meno recente, ma che certamente non hanno attecchito come invece è accaduto per l’accezione primaria. Nel sito di una rivista italiana di fantascienza ho trovato denominato bugiardino il testo contenuto nella quarta di copertina di un libro: dal contesto – che riporto – “chi ha scritto il bugiardino in quarta di copertina aveva probabilmente letto solo le prime pagine del libro” si deduce che chi ha scelto di usare questo termine voleva mettere in luce la scarsa veridicità della descrizione fornita ai lettori. Edoardo Raspelli nelle pagine dell’inserto «Tuttolibri» del quotidiano «La Stampa» chiama bugiardino il dépliant degli alberghi, anche in questo caso non senza una piccola vena polemica.
Gli ambiti di utilizzo di bugiardino sono quindi vari e diversi, ma la costante che sembra caratterizzare la scelta di questo appellativo è quella di venire attribuito a testi illustrativi (foglietti dei medicinali, quarte di copertina e dépliant) che si ritiene nascondano, più o meno velatamente, qualche inganno.»
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