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Il cacciatore di ombre

Creato il 03 marzo 2012 da Libereditor

Il cacciatore di ombreQuando don Patagonia è morto, il giorno di Natale del 1960, hanno trovato dentro al suo comodino il manoscritto di un libro abbozzato e, sparsi ai piedi del letto, rotoli di carte geografiche, taccuini di appunti, anelli di pellicole e tante fotografie.
In Argentina e in Cile dicevano che era stato don Patagonia ad aver inventato la Patagonia e la Terra dei Fuoco, che era un moderno Magellano. Nelle scuole di quei paesi i ragazzi studiano ancora oggi le sue imprese e sanno che sulle carte molti punti erano marcati con la dicitura “inesplorata” prima che lui li scoprisse.
In Cile e Argentina tutti lo conoscono come don Patagonia. In Italia in pochi hanno sentito parlare di Alberto Maria De Agostini, inconsueta e straordinaria figura di missionario, fratello del più conosciuto De Agostini, fondatore dello storico Istituto Geografico di Novara.
Padre De Agostini, don Patagonia, è stato anche antropologo, poeta, scrittore, geografo, geologo, botanico, pittore, musicista. Un uomo anticonformista e pieno di risorse che lottò non poco per impedire l’estinzione degli ultimi Ona, Yaghan e Alakaluf.
Tito Barbini, viaggiatore lucido e appassionato, ha voluto ricordare un personaggio non comune attraverso un coinvolgente ed emozionante diario di viaggio sulle tracce di questa eccezionale figura di sacerdote che riuscì a conciliare in modo sorprendente passione geografica e missione apostolica.
Il cacciatore di ombre, edito da Vallecchi per la collana Off the road,  è un libro intimistico che è in grado, grazie al suo meraviglioso candore, di dar vita a veementi simmetrie tra passato e presente.
Barbini ha il dono di osservare. Lo fa interrogandosi sulle malefatte dell’uomo bianco, restituendo vita e dignità alle diverse ombre di cui a poco a poco si riempie il suo racconto.

Il cacciatore di ombre. In viaggio don Don Patagonia
Tito Barbini
Vallecchi
collana Off the road
2011


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