Migliorando il microclima cittadino si ridurrebbero quasi del 30% i decessi a causa del caldo. Il dato emerge da uno studio australiano pubblicato sulla rivista Environmental Pollution: la ricerca si è basata su alcune simulazioni al computer che, partendo dalle temperature estive del 2009. hanno permesso di snocciolare stime per il 2030 e il 2050.
Il Parco Sempione di Milano (spegnetelapubblicita.wordpress.com)
Il verde cittadino difende dal “caldo killer” riducendo il rischio di morte associato alle ondate di calore estive. Infatti uno studio australiano dimostra che aumentando il verde cittadino si possono ridurre fin del 28% i decessi estivi per caldo. Pubblicato sulla rivista Environmental Pollution, lo studio si è basato su simulazioni al computer che partendo dalle temperature estive del 2009 hanno permesso di snocciolare stime per il 2030 e il 2050. La ricerca è stata condotta da Dong Chen presso il CSIRO Climate Adaptation Flagship and CSIRO Ecosystem Sciences di Melbourne.
Il verde urbano è stato già protagonista di numerosi studi in cui ha dimostrato i suoi effetti rigeneranti per corpo e psiche. Ma questo studio di simulazione basata sulla città di Melbourne gli attribuisce poteri ancora più ragguardevoli, ovvero la capacità di contrastare la mortalità legata alle ondate di calore, un rischio che corrono soprattutto gli anziani e le fasce fragili della popolazione come i disabili. Partendo dai dati su temperature estive del 2009 e tasso di mortalità associato alle ondate di calore nella città australiana in quella stagione, nonché mappando e misurando l’estensione del verde cittadino in rapporto a quella del verde nelle località suburbane, i ricercatori hanno stimato che aumentando l’estensione degli spazi verdi in una città come Melbourne, fino anche a raddoppiarli, le morte legate al caldo potrebbero essere ridotte del 28%.
(ansa.it)