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Il Canguro saltato in padella

Creato il 25 febbraio 2016 da Postik @postikitalia

Questo piattino è a chilometro zero, oserei dire autarchico; gli ingredienti necessari sono tutti nostrani.

Avete presente il canguro? Si? Bene … ora dimenticavelo!  

Innanzitutto prendete un Alfano, in Italia oramai sono a coltura intensiva e quindi di facile reperibilità. Ricordate che l’Alfano raggiunge la piena maturità quando i coglioni, con un golpe facile facile, spodesteranno il cervello. Non ci vorrà molto, in fondo l’Alfano è già di suo rincoglionito, anzi non aspettate troppo perché subito va a male.

Una volta sbollentato a dovere lasciatelo riposare per un po’, stando ben attenti a non metterlo vicino a vere responsabilità, e preparate a parte, una salsa a base di Verdini e altri senatori inquisiti, forse faticherete un po’ per trovarli a destra e a manca ma vedrete che sarà tempo ben speso.

BebeMechant

Mario Airaghi,Unioni Civili, Bebè Mechant,

Una raccomandazione: prima di saltare il tutto in padella scartate con cura tutti i residui di buon senso e quei fastidiosissimi principi costituzionali di eguaglianza e parità che si attaccano alle coscienze rendendole pericolosamente migliori. E’ un’operazione essenziale, altrimenti il piatto potrebbe risultare financo gustoso.

Finita la precottura, prendete il tutto e saltatelo a dovere nella tradizionale, e mai lavata, padellaccia della reazione. Soffriggete bene e in modo uniforme per  eliminare tutti i sedimenti grillini  che – come è ben noto da tempo – non hanno alcun reale valore nutritivo e rendono solo il sapore più acre.

Diciamolo una volta per tutte, anche se i pareri dei nutrizionisti politici sono ancora divisi: questi cosi fanno più male che bene e sono pure fessi!  Ho visto in pescheria scorfani di tre giorni con occhi più attenti e pimpanti.

Ecco signori siamo alle battute finali: ora non vi resta che arricchire la luculliana portata decorandola con rape alla Salvini, fegatelli di Giovanardi al finocchietto e lardo d’Adinolfi. “Et Voila!” cari connazionali, beccatevi questa leggerissima pietanza a base di ben sessant’anni e rotti di conquiste civili e di diritti acquisiti mandati letteralmente in malora in una sola giornata.

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Vignetta di Mario Airaghi


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