Il canto di Prufrock
(à la manière de T. Eliot)
e allora andiamo tu e io
mentre la sera si avvolge nel cielo
andiamo per strade semideserte
per notti senza riposo
la nebbia si strofina la schiena contro i vetri
e tu mi chiedi
ci sarà tempo?
ci sarà tempo per te e per me?
(nella stanza le donne vanno e vengono
parlano di Michelangelo)
ci sarà tempo per te e per me?
ci sarà tempo per creare un mondo con le mani
prima di prendere un tè abbrustolito
prima che ci portino confetti e crisantemi?
ci sarà tempo? ci sarà tempo
per decisioni e indecisioni?
tempo per indossare cravatte variopinte
tempo per invertire le rotte
e sbagliare i bersagli
tempo per berci un caffè e per parlare?
(nella stanza le donne vanno e vengono
parlano di Michelangelo)
potrei rischiare?
ho conosciuto la musica che confonde
ho conosciuto profumi
ho conosciuto le braccia
(braccia ingioiellate e bianche e nude
braccia appoggiate a un tavolo o avvolte in uno scialle)
potrei rischiare ancora?
prima che il crepuscolo si infili nelle vie più strette
prima che gli artigli camminino sul fondo del mare,
potrei osare?
potrei comprimere l’universo in una palla
potrei osare?
dopo tramonti e cortili e tazze di té assieme
dopo le parole e i troppi romanzi
potrei osare?
ho udito le sirene cantare
ho pensato che cantassero per me.
potrei osare?
ho visto le onde al largo
ho pettinato la schiuma del mare.
potrei osare?
prima che ci portino un té abbrustolito
prima che ci offrano confetti e crisantemi…
possiamo osare?
Marina Torossi Tevini