Il Cardinale Tarcisio Bertone indagato

Da Pukos

Si tratta di un affare da 15 milioni di euro con la Lux Vide di Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai per 14 anni ed amico di vecchia data del Cardinal Bertone.

L’accusa nei confronti dell’altissimo prelato è di malversazione, un reato che nel nostro codice penale viene punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Dopo lo scandalo della ristrutturazione diciamo, non proprio a buon mercato, della faraonica dimora in cui vive in Vaticano l’ex Segretario di Stato, ora questa nuova tegola per il Cardinal Bertone.

Verrebbe quasi da chiosare: dall’altare alla polvere.

Il cardinale Tarcisio Bertone, ex Segretario di Stato della Santa Sede, sarebbe sotto indagine da parte dell’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano per malversazione. Il porporato avrebbe fatto pressioni sullo Ior per garantire un finanziamento da 15 milioni di euro a Lux Vide, società televisiva fondata dal suo amico Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai.

TARCISIO BERTONE INDAGATO ? – Il quotidiano tedesco Bild Zeitung rivela che il cardinale Tarcisio Bertone sarebbe indagato per malversazione. L’inchiesta sarebbe svolta dall’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano, e a precisa domanda del tabloid tedesco, Rene Brülhart, l’esperto svizzero che ne guida le indagini, non ha confermato ma neppure smentito l’esistenza del dossier su Bertone. Il caso riguarderebbe un’obbligazione convertibile d 15 milioni di euro che lo Ior avrebbe erogato a Lux Vide, una società televisiva fondata da un grande amico dell’ex Segretario di Stato vaticano, Ettore Bernabei. Bertone si sarebbe imposto per erogare questo finanziamento alla Lux Vide, nonostante il valore fosse decisamente superiore a quello di mercato. Una fonte conferma a Bild Zeitung come a fine 2012 si sia fatto un trucco con l’obbligazione convertibile, che trasforma il credito in azioni. A fine 2013 le azioni, praticamente senza valore, sono state poi trasferite dalla banca vaticana ad una fondazione, con una perdita stimata in 15 milioni di euro.

TARCISIO BERTONE E ETTORE BERNABEI – Il ruolo di Tarcisio Bertone nell’erogazione di questa obbligazione convertibile sarebbe stato decisivo. Alla base di questo intervento dell’allora segretario di Stato ci sarebbe la sua amicizia con Ettore Bernabei, ex direttore generale della Rai. Bernabei ha guidato la Rai dal 1960 al 1974, ed è sempre stato uomo molto vicino alla Chiesa cattolica. Nel 2011 il Vaticano ha festeggiato il compimento dei novant’anni con una Lectio magistralis svolta presso l’Università Pontificia. Ad inizio degli anni novanta Bernabei ha fondato la Lux Vide, società ora guidata dalla figlia, che in questi anni è diventata una delle maggiori produttrici di fiction per la TV pubblica. La popolare serie di Don Matteo è stata firmata da Lux Vide, insieme a molte altre fiction relative a personaggi della cristianità. Tarcisio Bertone si sarebbe mosso per soccorrere la società in un momento di difficoltà finanziaria. Il Segretario di Stato è stato nominato a questo ruolo, equivalente a quello di primo ministro del Vaticano, nel 2006 da Benedetto XVI, e durante il pontificato di Joseph Ratzinger è diventato il cardinale più influente della Santa Sede. Poche settimane fa ha creato scalpore la costosa ristrutturazione del super attico in cui vive Bertone in Vaticano.

ALTRE INDAGINI – Sulla notizia diffusa da Bild Zeitung è comunque opportuno ricordare che l’anno scorso il Fatto Quotidiano, ripreso da Dagospia, parlò di un affare simile poi non concretizzatosi. I quotidiani tedeschi del gruppo Axel Springer – le testate maggiori sono Bild Zeitung e Die Welt – sono tradizionalmente affidabili per quanto riguarda gli affari vaticani, un profilo accentuato durante il pontificato di Benedetto XVI. Bild Zeitung rimarca che in questi mesi di indagini i casi di riciclaggio oggetto di indagine in Vaticano siano cresciuti in modo sensibile, passando da 6 a 2012. Inoltre, sarebbe emersa un’altra perdita significativa legata ad investimenti immobiliari sbagliati, che hanno provato un danno economico nell’ordine dei 20 milioni di euro per lo Ior. Negli ultimi anni sia Papa Benedetto XVI che Papa Francesco hanno rafforzato i controlli sulla banca vaticana.

Andrea Mollica

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