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Il "castello di cartelloni" cade a pezzi!

Creato il 10 novembre 2011 da Riprendiamociroma

Dalle colonne di Repubblica arriva un'altra mazzata alla cricca cartellonara e ai suoi referenti politici. Leggete questa intervista di Laura Mari al Presidente della IGPDecaux, che denuncia l'intollerabile livello di barbarie con cui è stato organizzato e pianificato a tavolino lo stupro di Roma.
"In nessuna città del mondo c'è una giungla di cartelloni pubblicitari paragonabile a quella di Roma. Per risolvere la situazione bisogna ripartire da zero e per questo siamo pronti a togliere dalla Capitale i nostri 300 impianti installati sulle strade di Roma". L'affondo è di Flavio Biondi, presidente di IgpDecaux, multinazionale leader nel settore della comunicazione e pubblicità esterna. A Roma l'azienda ha vinto l'appalto per le affissioni pubblicitarie nella metropolitana, sugli autobus e sui tram. Una posizione, quella del presidente Biondi, molto simile a quella del presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, che proprio nei giorni scorsi su Repubblica aveva annunciato: "Telecom Italia non farà più pubblicità sugli impianti stradali della Capitale".
Presidente Biondi, l'IgpDecaux fa parte di una multinazionale che opera nel mercato della pubblicità di molte città del mondo, da Los Angeles a Sidney, da Milano a Londra. A Roma riscontra delle anomalie?
"La città è invasa da migliaia di impianti che vengono installati spesso senza alcun rispetto delle regole prescritte dal codice stradale. Siamo di fronte a una deregulation che danneggia tutti e che, di fatto, è stata sanata".
Sta dicendo che le istituzioni hanno condonato gli impianti abusivi?
"Il Comune di Roma ha istituito un sistema in base al quale, tramite il meccanismo dell'autodenuncia, qualsiasi ditta che ha installato dei cartelloni paga un canone in cambio del quale ottiene l'inserimento in una banca dati. Per fare cassa il Comune ha condonato gli abusi e ha autorizzato questo scempio".
A Roma operano le ditte che installano i cartelloni sono oltre 400. Il settore ha subito delle ricadute economiche?
"Gli impianti sono ormai troppi e in questi ultimi anni la cartellonistica su strada ha perso circa il 50 per cento del valore. Questa giungla di pubblicità danneggia tutti".
I danni maggiori sono per le aziende di pubblicità esterna?
"Non solo. A essere danneggiati sono anche gli investitori, perché non sanno se la loro pubblicità andrà a finire su un impianto regolare o no. Per questo mi trovo perfettamente d'accordo con la posizione del presidente di Telecom, Franco Bernabè, che ha annunciato che l'azienda non farà più pubblicità sui cartelloni installati nelle strade di Roma".
Per risolvere la situazione secondo lei cosa dovrebbe fare il Comune?
"Bisogna ripartire da zero. Togliere tutti gli impianti, fare un efficace piano regolatore e poi concedere nuove autorizzazioni per un numero limitato di cartelloni. In questa ipotesi, l'IgpDecaux è pronta a lanciare un segnale chiaro al Campidoglio rimuovendo tutti i suoi 300 cartelloni installati sulle strade di Roma. La pubblicità esterna non deve solo invadere lo spazio urbano ma può essere una utile fonte di finanziamento per sostenere i servizi di pubblica utilità come il trasporto pubblico e l'arredo urbano".
(10 novembre 2011)

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