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Il centrodestra di Cremona raddoppia le tasse in pochi anni e poi continua ad applaudirsi da solo

Creato il 03 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non so che cosa se ne faccia il grande pubblico delle famiglie cremonesi della selezione nazionale Family Audit. Una goccia d’acqua sulle labbra dell’assetato. Il centurione che passa un cencio immerso nell’aceto sulle labbra del poverocristo, precario, spaventato, terrorizzato. Bello conciliare i tempi del lavoro e della famiglia, ma il lavoro di chi? Le statistiche fanno paura.

Il centrodestra di Cremona raddoppia le tasse in pochi anni e poi continua ad applaudirsi da solo

ragazza senza lavoro

Anche questo comunicato di palazzo quindi ha tutta l’aria della propaganda politica mascherata da comunicazione istituzionale. E’ ben difficile raccogliere l’invito a esultare con l’assessore Jane Alquati, la quale parla di qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Ottimo, bene, ma di quanti lavoratori e lavoratrici si sta parlando, della riserva dei Moicani? Dove sono le politiche per il lavoro in provincia di Cremona? Spetterebbero all’amministrazione provinciale, probabilmente anche al Comune, come dice spesso il sindaco Oreste Perri. E la famiglia, qual è? Quella ottocentesca cattolica? Conciliare i tempi di due fattori sociali in crisi clamorosa, come il lavoro superstite e le famiglie cattoliche, è davvero la priorità? O lo è semmai impegnarsi di più per dare più lavoro e smetterla di discriminare le persone sulla base di un concetto di famiglia reazionario?

I capitali ci sono, i soldi esistono ma sono bloccati. Altre Camere di commercio fanno molto di più, altri Comuni e altre Province si impegnano più seriamente. Cremona – non per colpa di Jane Alquati, ma del sistema-Cremona – non è capace di creare opportunità, di ingranare una marcia in più. Comunque c’è il giornale La Provincia sempre pronto a difendere questo ottocentume, ultimamente prendendosela con la parte migliore della Provincia, il Cremasco, e isolando l’ottimo Casalasco.

Spiace dire certe cose per il malcapitato ufficio stampa che ahilui chissà quali direttive riceve.

Ecco il drammaticissimo comunicato

Il Comune di Cremona vince la selezione nazionale per il Family Audit

L’Assessorato alle Pari Opportunità e alla Famiglia del Comune di Cremona ha partecipato e vinto la selezione a livello nazionale per la sperimentazione del percorso “Family Audit”.

Lo standard Family Audit, è uno strumento di management che consente alle organizzazioni di sviluppare, attraverso una logica di partecipazione e di coinvolgimento dei lavoratori, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, andando in sintonia con quanto fatto sino ad oggi dal Comune di Cremona attraverso l’attuazione del Piano territoriale degli orari della città ed il Piano territoriale della conciliazione.

Il processo di auditing e re-auditing mira, infatti, all’attuazione di politiche “aziendali” che, poste in atto volontariamente da enti pubblici e privati, favoriscano l’adozione e la diffusione di specifici piani di azione gestionale delle risorse umane e strumentali e realizzino concreti ed efficaci metodi di conciliazione tra le esigenze familiari e di lavoro.

La certificazione familiare aziendale è sostenuta dalla Presidenza del consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia e la Provincia autonoma di Trento, Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili.

La Provincia autonoma di Trento – Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili dopo un’iniziale sperimentazione, ha definitivamente adottato lo standard Family Audit nel 2010. Nel corso della Conferenza nazionale della famiglia tenutasi a Milano nel novembre dello stesso anno è stato siglato il Protocollo d’intesa per l’adozione dello medesimo standard su scala nazionale tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia e la sopra menzionata Agenzia.

A tale Protocollo è seguita la sottoscrizione dell’Accordo di collaborazione tra le istituzioni coinvolte che, a novembre 2011, hanno approvato lo schema di “Avviso alle organizzazioni” interessate all’adozione dello standard. Detto avviso, pubblicato in data 8 marzo 2012, ha dato avvio alla procedura per la sperimentazione su base nazionale.

Ad oggi sono 50 gli enti, tra cui il Comune di Cremona, rappresentativi di 14 regioni, che il 18 giugno 2012 hanno firmato l’accordo a Roma per l’iniziativa e tutti sono stati ammessi al percorso di conferimento della certificazione dello standard. Dei 50 enti su tutto il territorio nazionale sono presenti 21 pubbliche amministrazioni, 29 enti privati tra cui 6 grandi imprese private, nella maggior parte dei casi con un coinvolgimento al di sopra dei 150 dipendenti.

Il Sindaco Oreste Perri dichiara “Sono felice che la nostra città sia stata selezionata tra le poche che a livello nazionale potranno sperimentare questo standard, in primis, per le nostre e i nostri dipendenti, oltre che per poter trasferire al nostro territorio un cambiamento culturale importante che vede la famiglia e il “benessere familiare” al centro della qualità della vita dei nostri territori, mi auguro infine che tale scelta possa contaminare le istituzioni e le imprese della nostra bella città”.

Dello stesso avviso è l’Assessore competente con delega alla Famiglia Jane Alquati “essere stati selezionati a livello nazionale è sintomo dell’attenzione che in questi anni il mio assessorato ha dato al tema della conciliazione vita e lavoro e dei servizi cittadini. Più volte abbiamo intercettato contributi e finanziamenti che ci hanno permesso di realizzare sperimentazioni ed iniziative importanti. Inoltre è ormai dimostrato in momenti di crisi come questo che il benessere delle organizzazioni passa attraverso il benessere delle persone che vi lavorano e delle loro famiglie. Come la Provincia di Trento ci insegna, migliorare il livello di benessere delle nostre lavoratrici e lavoratori aumenta il livello di qualità della vita dei nostri territori ed incide positivamente su tutto il sistema economico produttivo e di cura”.

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