- 1,5 kg di manzo a bocconcini
- 1 kg di costolette di maiale
- 2 peperoncini - io gli aji
- 1 cucchiaio di conserva di pomodoro
- 1 carota,
- 1 gambo di sedano
- 2 piccoli scalogni
- brodo q.b.
- Per le tortillas:
- 300 g di farina tipo 0
- 200 g di farina di ceci
- 300 cc di acqua circa
- 1/2 bustina di lievito non vanigliato
Con questo caldo il Chili? Questa la prima riflessione che ho fatto quando ho letto la sfida di questo mese del MTC ed ora mi sento di rispondere “SI, anche con questo caldo fuori stagione – dovevamo pur pagare il ritardo della primavera, no ? – il chili con manzo e maiale si può fare e si può mangiare ed è un piatto speciale”.
Ho preparato il chili di Anne per 10 persone e se lo sono divorato tutto; confesso solo di non aver usato tutta la salsa di peperoncino che avevo fatto non avendo certezza che tutti apprezzassero il piccantissimo.
Se il peperoncino texano è poco piccante ma molto profumato, l’ aji – il peperoncino peruviano- che ho usato io è molto piccante e molto profumato; ne avevo 3 con cui ho fatto l’olio e altri 2 che ho fatto seccare…ho sacrificato i 2 secchi e tornerò al mercato di Piazza Vittorio per prenderli , mi costa fatica ehhhh, ma si può fare .
Ho acquisito molto della cucina peruviana , i miei genitori ci hanno vissuto 6 anni ed ho imparato ad usare, soprattutto a dosare l’aji…pizzica da matti vi avviso e quei due enormi con cui ho preparato io la salsa erano anche troppi per quella quantità di carne.
Certo riflettevo su come la cultura culinaria si ripeta, con leggeri adattamenti da Paese a Paese : questo chili mi ha fatto ripensare al piatto tipico etiopico l’injera e whot -stufato di carne piccantissimo -il whot – per la presenza del loro peperoncino il berberrè servito con l’injera -pane molto spugnoso che ammazza il piccante.
Nella cucina peruviana ricorre sempre il peperoncino l’aji, soprattutto in salsa, ma il suo piccante viene mitigato dal servire le pietanze – più spesso a base di pesce – con un riso bianco cotto in particolare modo da renderlo molto sgranato. Mentre divagavo nei miei pensieri cucinavo:
Per la salsa: tagliate a pezzetti il peperoncino secco, eliminando tutti i semi, raccoglietelo in una ciotola e copritelo con acqua bollente lasciandolo macerare così per un paio di ore; trascorso il tempo dell’ammollo, frullatelo con una parte dell’acqua di infusione in modo da ottenere una salsa non eccessivamente ferma, ma densa.
Per la carne: fate un battuto fino con sedano, carote e scalogno e lasciatelo rosolare su fiamma bassissima in una pentola possibilmente di ghisa in cui avete scaldato un pò di olio ed una noce di burro; occorreranno circa 30 minuti perchè non si veda più l’arancione della carota e il tutto sia ben ammorbidito ma non bruciato.
Aggiungete allora la carne di manzo, date una mescolata per amalgamarlo al fondo , unite 1 cucchiaio di salsa di aji, io non ho resistito dal mettere anche un cucchiaio di conserva (non pelati e non la salsa
Per le torttillas ho seguito alla lettera il procedimento usando a metà farina tipo 0 e farina di ceci.
Belle bolle che si formano mentre cuociono le “tortillas” ! Ma non avevo fatto i conti con il mio “tavola” di silicone che uso per stendere la pasta: credevo di adorare il silicone ma ho scoperto, pagato proprio in questa circostanza, che se lo lavate anche solo una volta con il sapone per i piatti, ne sentirete il sapore in bocca come retrogusto a vita. Almeno questo sta capitando a me con qualsiasi cosa di silicone che io abbia lavato.
Per fortuna che, mentre cuocevo le tortillas ho avuto il colpo di umiltà di farne assaggiare una a mio figlio, non le avevo mai fatte, e quel maledetto retrogusto di sapone era lì…onnipresente
Partecipo alla sfida di Aprile del MTC