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Il cielo d’irlanda è un oceano di nuvole e basta

Creato il 21 luglio 2011 da Lanoisette

Breviario semiserio di una vacanza nelle verdi terre di San Patrizio.

Forecast. Voglio dire, che il clima atlantico sia quello che è, lo si sapeva, e si era anche partiti preparati, con giacche impermeabili, scarpe pesanti e maglie termiche, ma incappare nella settimana peggiore di tutto il mese di luglio, con nuvoloni neri, pioggia a catinelle, termometro intorno ai dieci gradi e Atlantic Gale sferzante ai cinquanta km/h, beh, ci vuole della scienza. Comunque, siccome l’estate è pur sempre l’estate, gli indigeni giravano allegramente in maglietta e sandali e qualche coraggioso ha perfino fatto il bagno. Come si dice, basta la parola.
Ma come ti lavi? Ovverosia, la superiorità dell’igiene mediterranea, che da tempo immemore ha scoperto i prodigi del bidet e ha abbandonato il doppio getto caldo/freddo per le gioie del miscelatore.
Trova l’intruso. Ordinare un piatto di Mixed vegetables e trovarci, in rigoroso ordine alfabetico, carote, cavolfiori, patate e piselli. O non ci intendiamo sul concetto, o il mio dizionario è poco attendibile.
Dilute. Ecco, io l’inglese non lo mastico benissimo, ma il Benza sì, a meno che non sia in fase di frenesia alimentare. Frenesia che ci ha fatto acquistare, scambiandolo per semplice succo di frutta, due bidonate di concentrato di mirtillo, pessimo bevuto puro, ottimo diluito, appunto, in acqua, tanto da diventare la bevanda ufficiale del viaggio. Salvo accorgersi, in pieno diluvio nelle lande sperdute del Connemara, dei suoi potentissimi effetti diuretici.
RyanAir, cortesemente, vaffanculo. Perché ti fanno storie per mezzo chilo in più sul bagaglio da imbarcare (che hai pagato, tra l’altro), però, acquistandoli al duty-free, puoi presentarti tranquillamente al gate con tre casse di Guinness, due chili di salmone affumicato e una croce celtica in bronzo da cinquanta centimetri.
It’s about shape, not size. Avete presente quei cereali integrali ssspeciali, quelli con la signorina in costume rosso che si presenta in spiaggia con il complesso della pancia piatta? Ebbene, li mangiano anche in Irlanda, solo che la signorina della pubblicità ha forme decisamente più umane, sinuose e rotondette della collega italica, sicuramente non ha il complesso della pancia piatta (anzi!)e si gode molto di più la vita. Che i popoli atlantici amino molto più le mediterranee di quanto ci vantiamo di farlo noi?
Ora et labora. Insomma, uno pensa a tutta la storia dei monaci benedettini che hanno evangelizzato l’Irlanda, ammira le miniature del Book of Kells conservato al Trinity College e si immagina gli amanuensi chini sulle pergamene sotto le colossali volte a crociera e le finestre istoriate degli scriptoria e invece si deve ricredere, perché questi per secoli hanno pregato e meditato in cubicoli simili ad alveari, fatti di pietre a secco e poco più, roba che le palafitte al confronto sono alta ingegneria.
Sopravvalutati. Dublino – gradevole, ma, a parte il Museo Nazionale di Archeologia, proprio niente di che. Per certi versi, non sembra neppure una capitale, ma un sobborgo (e di quelli neppure tanto belli) di Londra.
Cliffs of Moher – se la tirano moltissimo, con queste scogliere di duecento metri a picco sul mare, ma, siamo sinceri, quelle del golfo di Orosei – bianche, alte tanto quanto e forse di più, che si tuffano nel mare trasparente della Sardegna – sono mooolto meglio.
Ruderi&chiese – quelle di epoca medievale che gli inglesi (Cromwell, in special modo) misero a ferro e a fuoco: tutte senza tetto e usate da allora come luogo di sepoltura. Affascinanti certamente, alcune decisamente belle, ma quando ne vedi minimo due al giorno…
Ci hanno deliziato. Il sobborgo dublinese di Howth – un graziosissimo paesino sul mare, con porticciolo dove nuotano le foche e dove fare scorpacciate di pesce, e una splendida escursione lungo il promontorio, tra la macchia e i gabbiani.
La penisola di Dingle e la costa di County Cork – armoniose colline gialle e verdi, sprazzi di storia e archeologia, favolosi squarci di mare. Belle, belle, belle.
Traditional Irish Lamb Stew – slurp!!!


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