Tutti abbiamo sognato di essere come Rick
Per dare l’addio (senza rimpianti) al 2013 e avvinghiarci al 2014, nelle piazze italiane si bruceranno rinsecchiti “Vecchioni”. Pessima abitudine! L’Undici, invece, si tiene cari i suoi lettori “in età”, specie gli appassionati di cinema, che affollano le sale brandendo scintillanti Carte argento, fondono i dvd delle pellicole predilette e passano le giornate a incasinare MySky. Rispondendo a 11 domande, un’eclettica banda di saggi e amabilmente stagionati cinefili ci racconta e consiglia i propri film preferiti, quelli che li hanno commossi e allietati attraverso i decenni, dai parrocchiali alle multisale.
Giorgio
“Casablanca” di MIchael Curtiz, USA, 1942. Drammatico, Romantico. Con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman
- Dove e quando l’hai visto?
L’ho visto al mitico Cinema Fulgor quello di Amarcord a Rimini la città di Federico Fellini. La prima volta alla fine degli anni ’50. Credo che i biglietti interi costassero 200 lire e i ridotti 100. Tra cinema e televisione l’ho visto almeno 5-6 volte. - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?
Si mi piaceva per l’atmosfera che c’era allora e per il fumo delle sigarette che si “tagliava a fette” . Andavo a Rimini in tutti i cinema: a Santagostino, Supercinema, Modernissimo, Eliseo, Fulgor, Metropol. Ora non ci sono più. Nelle Arene estive: al Cinema Parco, all’Arena delle Stelle, all’Ambasciata. Ora non ci sono più.
Però vado sempre al cinema. Ci sono andato ieri sera a Santarcangelo a vedere “La sera della prima” di John Cassavetes e questa sera a vedere “Blue Jasmine” di Woody Allen. - Trovi che i film di oggi siano migliori o peggiori di quelli di una volta? e i cinema con tutte quelle sale e sono più belli?
I film belli ci sono stati e ci sono anche oggi. Non vado quasi mai nelle Multisale, fatta eccezione per il Palas di Riccione. Certo che si sta veramente comodi. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
Ho una figlia che per la sua situazione famigliare va raramente al cinema. Ma il cinema le piace, così come ai miei nipotini che però sono ancora piccoli. - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
La storia di Casablanca credo la conoscano tutti.
Vorrei essere di Rick interpretato dal grande Humphrey Bogart.
La scena finale: quella di Rick all’aeroporto di Casablanca in cui saluta per sempre l’unico suo vero e impossibile grande amore della sua vita: l’affascinante e bellissima Ingrid Bergman che decolla portando in salvo un protagonista importante della Resistenza francese contro il nazismo. Sulla pista dell’aeroporto accanto a Rick-Bogart l’indimenticabile commissario di polizia antifascista. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
La tristezza di amori giovanili finiti. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
Direi di no e lo vedrei ancora volentieri dato che è molto tempo che non lo vedo - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
Certo : il coraggio, la generosità, l’amicizia, la coerenza, la lealtà e l’amore per la giustizia. - A chi consiglieresti di vedere questo film?
A chi magari l’ha già visto e che gli farebbe bene rivederlo: a Grillo, ai grillini e anche a qualcuno del PD. Lasciamo perdere buona parte di tutti gli altri. - Usi il computer, navighi in internet?
E’ ovvio! - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
“La grande abbuffata” di Marco Ferreri.
Maddalena
“La dolce vita” di Federico Fellini, Italia, 1960. Drammatico, felliniano. Con Marcello Matroianni, Anita Ekberg
- Dove e quando l’hai visto?
L’ho visto al Cinema “Nosadella” di Bologna.
Era il 1960 quando non avevo ancora compiuto 16 anni e quindi era un film “vietato” a chi non aveva ancora raggiunto quell’età. Devo a mio padre, che mi accompagnava, la fortuna di averlo visto appena uscito, cioè di essere potuta entrare in quella sala, poiché lui stesso se ne assunse la responsabilità presso la cassiera e la maschera. Da allora l’ho visto più volte e in occasioni sempre diverse, e in particolare a Roma proiettato con lo sfondo reale della Fontana di Trevi e le luci dei riflettori che inquadravano gli attori :”Anitona” e Marcello! - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?
Sì, mi piaceva molto andare al cinema. Quando ebbi il permesso di andare al cinema non da sola, ma con le amiche (le sale cinematografiche erano considerate un luogo pericoloso per gli adolescenti,….a causa del buio e dei malintenzionati che vi si potevano nascondere) andavamo al cinema Roma di via Fondazza perché vicino all’abitazione della mia compagna di studi Marinella. Da allora il mio legame con la cinematografia è cresciuto e vado spesso al cinema e soffro ogni volta che so di una sala cinematografica che “ha chiuso” a favore di quelle orribili multisale della periferia che sembrano supermercati.
Allora il biglietto costava dalle 150 alle 200 lire. Oggi per fortuna posso usare la riduzione per gli “over”….. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
Anche ai miei nipoti, di 12 e 14 anni, piacciono di più le nuove multisale, mentre la generazione dei miei figli, forse preferisce ancora l’atmosfera appartata e ovattata delle vecchie sale. - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
La trama della Dolce vita è nota e complessa da raccontare.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è naturalmente Marcello che incarna un pò pregi e difetti di tutti noi. La scena, l’ultima sulla spiaggia, quando il gruppo incontra l’enorme pesce spiaggiato e Marcello e la ragazzina non riescono a comunicare. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
No comment! - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No! Si è confermato nel tempo. - A chi lo consigli?
E’ un film che consiglio a tutti! - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
Sì! A guardare la vita nella sua realtà e a non vivere di illusioni. - Usi il computer e internet?
Purtroppo no, solo qualche volta. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni (ragazzone)?
I bei ragazzoni! - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
“I 400 colpi” di Truffaut, per quella corsa, alla fine del film, verso il mare, del ragazzino protagonista.
Vittoria
78 anni, negoziante e sarta a tempo perso
“Una sconfinata giovinezza” di Pupi Avati, Italia, 2010. Drammatico. Con Francesca Neri, Fabrizio Bentivoglio, Gianni Cavina, Serena Grandi, Lino Capolicchio
- Dove e quando l’hai visto?
L’ho visto non tanto tempo fa in tv. - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?Andavo tantissimo al cinema da giovane, prima di sposarmi. Andavo nei paesi di campagna intorno a casa mia, insieme alla mia amica Anna. Non mi ricordo quanto costava, ma mi ricordo che risparmiavo per andarci. No, adesso al cinema non ci vado da qualche anno.
- Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi? Secondo te i film di oggi sono più belli di quelli di una volta?
Penso che a loro piaccia molto andare al cinema, dicono sempre che vanno al cinema: o mi dicono delle bugie o ci vanno spesso. A me piacciono di più i film di oggi, ce ne sono di sciocchi, come quelli con De Sica, che non mi piacciono, ma ce ne sono tanti belli. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
La storia riguarda questa donna che ha il marito malato di Alzheimer, si sono separati e lui vive da un’altra parte con un’infermiera. Inizia lei che ha un incidente, e lui va all’ospedale da lei e da lì iniziano i ricordi di lui. Lei muore. - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Il personaggio è lui, l’ammalato, Bentivoglio. Lui in casa aveva fatto per terra una pista in cui giocava con delle palline, e la moglie giocava con lui, forse è questa la scena che mi ha colpito di più. Ma è bello anche quando lui scappa e prende un taxi, c’è questo taxista bravo che non si approfitta di lui, e lui si fa portare al suo paese, dove viveva da bambino, ma lì non lo riconosce nessuno perché sono passati tanti anni. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
Questa scena in cui lui era bambino e viveva in campagna, col suo amico e una bambina correvano e giocavano, mi ha ricordato quando ero bambina e vivevo anch’io in campagna. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No, l’ho visto da poco. - A chi lo consigli?
Alle mie figlie. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
Sì, il forte sentimento che c’è tra i due protagonisti. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni (ragazzone)?
Con gente giovane, con i vecchi no. - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
“Vite sospese”, soprattutto per via della musica (n.d.r. il brano musicale a cui si riferisce è “I’ll be seing you”).
Luigi
82 anni, tabaccaio
“Estate violenta” di Valerio Zurlini, Italia, 1959. Drammatico. Con Jean-Louis Trintignan, Eleonora Rossi Drago, Enrico Maria Salerno, Lilla Brignone
- Dove e quando l’hai visto?
L’ho visto al cinema a Ravenna quando uscì, poi molti anni dopo ho comprato la videocassetta e l’ho rivisto tante volte. - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?
Adesso non vado più al cinema da tanto tanto tempo, ma da giovane mi piaceva molto e ci andavamo anche due o tre volte la settimana, nei paesi in campagna vicino a dove abitavo. Anche perché non c’erano molti posti in cui andare. All’inizio degli anni Cinquanta credo che costasse circa 50 lire. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi? Secondo te i film di oggi sono più belli di quelli di una volta?
Gli piace andare al cinema, gli piace andare dappertutto. In generale, secondo me erano più belli i film di una volta, ma anche adesso c’è qualche film bello. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
La storia si svolge nei giorni della caduta del Fascismo, luglio 1943, e si svolge a Riccione; i protagonisti sono una giovanissima vedova di guerra, vedova di un ufficiale della Marina, e uno studente un po’ più giovane di lei, figlio di un capo fascista. - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
La scena che mi ha colpito di più è la quella finale del bombardamento, che è impressionante, un capolavoro. Il mio personaggio preferito è la protagonista femminile, una donna giovane che nella sua vita non ha mai frequentato giovani, aveva un marito vecchio, e poi conosce questo ragazzo e si innamora. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
Mi ha ricordato gli avvenimenti che ho vissuto in quei giorni della caduta di Mussolini, ero un ragazzo e succedevano cose per me sconvolgenti: per esempio, mi ricordo di quando nel mio paese la gente entrò nella Casa del Fascio e tirò giù la statua di Mussolini.
- Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No, non l’ho cambiata, perché è un film molto reale e crudo, molto vero. - A chi lo consigli?
Quelli di destra possono vedere questo e altro, ma non conta niente. Lo farei vedere a ragazzi giovani, perché vedano cosa è successo. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
Che le guerre sono una disgrazia una fortuna per pochi e una disgrazia per tutti gli altri. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni (ragazzone)?
Mi piacerebbe vedere film con protagonisti giovani, ma spesso non li capisco, perché hanno un ritmo troppo veloce per me. - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
“L’albero degli zoccoli”, perché si vede una gran miseria e ce la siamo dimenticata.
Mariella
75 anni, negoziante e gattara
“Il dottor Zivago” (Doctor Zhivago) di David Lean, Usa, 1965. Drammatico. Con Omar Sharif, Julie Christie, Rod Steiger, Geraldine Chaplin, Alec Guinness
- Dove e quando l’hai visto?
Al cinema Astoria, a Ravenna. L’ho visto all’inizio del 1968, ero incinta di mia figlia. - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?Mi piaceva di più andare a ballare! No, ora non vado più al cinema.
- Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi? Secondo te i film di oggi sono più belli di quelli di una volta?
Secondo me ai miei figli piace, alla nipote non so. In generale, i film adesso mi sembrano più brutti. Le multisale mi fanno paura. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Una storia d’amore con tanta neve e tanto freddo! Gran romanticismo… e questa famosa Lara! - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Lara, e la scena che mi ricordo è di quando si incontrano in treno, un abbraccio che più di così… - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
No, emotivamente mi è rimasto molto impresso questo film perché aspettavo la mia prima figlia, ero con mio marito, ero molto felice, la storia era molto romantica. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No, non è cambiato. - A chi lo consigli?
Con quello che c’è adesso, a nessuno. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
Può insegnare qualcosa di importante, per esempio che l’amore è una cosa bellissima. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni (ragazzone)?
Uno o l’altro, dipende dall’argomento, mi piacciono i film che non mi fanno dormire, quindi soprattutto i film gialli. - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
Ghost!
Marino
75 anni, giornalaio
“Salvate il soldato Ryan” (Saving Private Ryan) di Steven Spielberg, Usa, 1998. Drammatico. Con Tom Hanks, Matt Damon, Edward Burns, Jeremy Davies, Adam Goldberg, Paul Giamatti
- Dove e quando l’hai visto?
L’ho visto in dvd una sola volta, ma mi riprometto di vederlo ancora. - Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? in quali cinema andavi? vai ancora al cinema?
Da giovane sì, mi piaceva, andavo nei cinema dei paesi qui intorno: costava tra 50 e 100 lire, credo, e considera che un operaio al Collettivo, a diradare le barbabietole in ginocchio, prendeva 800 lire. I film erano tutta un’altra cosa, adesso sono adeguati ai tempi. Una volta c’erano film diversi, come “Colazione da Tiffany”, film con grandi attori. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi? Secondo te i film di oggi sono più belli di quelli di una volta?
Mia figlia penso di sì. Mio figlio non lo so, la nipote è piccola e non lo so. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Ryan è l’ultimo figlio vivo di una famiglia, i suoi fratelli sono già morti in guerra, la famiglia quindi ha pagato un costo enorme. Allora questi altri soldati vengono mandati a cercarlo, e loro stessi sono scettici sul salvataggio. - Quale personaggio ti ha colpito di più? qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Personaggi non uno in particolare, la scena che più mi è piaciuta è quella iniziale dello sbarco in Normandia. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
Mi ricorda la guerra, i dettagli della guerra, che sono uguali un po’ dappertutto. Durante la guerra io ero piccolo, mi ricordo tante cose, e poi ho capito che non mi rendevo conto di quello che stava succedendo. Ricordo dei dettagli, per esempio, il primo soldato tedesco che ho visto: arrivò questo tedesco sulla strada bianca davanti casa su una motocarrozzetta, sterzò bruscamente. E mi ricordo quando siamo sfollati, nel fango. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No. - A chi lo consigli?
Ai giovani, ma penso che non l’apprezzerebbero come ho potuto apprezzarlo io. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante?
I giovani fanno fatica a capirlo, perché nella realtà non hanno mai vissuto queste cose. Bisogna esserci in mezzo per capirle. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni (ragazzone)?
Sia l’uno che l’altro, dipende dal film. - Quale film vorresti fosse proiettato al tuo funerale?
(n.d.r. fa un gestaccio) Forse Stanlio e Ollio.
Clelia
74, bibliotecaria
“Il settimo sigillo” (Der sjunde inseglet) di Ingmar Bergman, 1957, Svezia. Drammatico. Con Max Von Sidow, Gunnar Bjornstrand, Bengt Ekerot, Bibi Andersson, Nils Poppe
- Dove l’hai visto e quando? Quante volte l’hai visto?
L’ho visto al cinema Sala Italia a Ravenna. Quando ero ragazza, almeno 3 volte - Vai ancora al cinema? Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? In quali cinema andavi?
Sì, vado ancora al cinema. Poco perché al cinema non si può fumare. No, non ho la carta argento. Mi piaceva molto andare al cinema e ci andavo due o tre volte la settimana. Andavo in qualunque cinema in cui fosse programmato un film di mio gradimento - Trovi che i film di oggi siano migliori o peggiori di quelli di una volta? E i cinema multisala sono più belli?
I film di oggi sono peggiori di quelli di una volta. Le multisale fanno schifo. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
A mia figlia piace andare al cinema. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Un cavaliere ritorna dalle Crociate (uno stupendo Max Von Sidow) e ha un incontro ravvicinato con la Morte (con tanto di cappuccio nero e falce). Con lei gioca una interessantissima partita a scacchi. - Quale personaggio ti ha colpito di più? Qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Il cavaliere. La partita a scacchi. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
No. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No, non è cambiato. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante? A chi consiglieresti di vederlo?
Sì, insegna qualcosa di importante. Lo consiglierei a tutti. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni?
Preferisco vedere bei ragazzoni. - Quale film vorresti che fosse proiettato al tuo funerale?
“La congiura degli innocenti”.
Irene
anni 73, insegnante elementare
“Luci della ribalta” (Limelight) di Charlie Chaplin, 1952, Usa. Drammatico. Con Charlie Chaplin, Claire Bloom, Buster Keaton, Nigel Bruce, Sydney Chaplin
- Dove l’hai visto e quando? Quante volte l’hai visto?
L’ho visto al cinema Sala Italia, nel 1954; l’ho poi rivisto alcune altre volte in tv. Un tempo lo trasmettevano spesso il giorno di Natale (e io piangevo sempre). Il biglietto costava circa 150 lire. - Vai ancora al cinema? Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? In quali cinema andavi?
Vado ancora (abbastanza) spesso al cinema (ho lo sconto anziani); mi piace vedere i film in sala, l’emozione di quando si spengono le luci, i titoli di testa, la musica… - Trovi che i film di oggi siano migliori o peggiori di quelli di una volta? E i cinema multisala sono più belli?
I film di oggi sono diversi, affrontano temi attuali spesso interessanti. Non sopporto le commedie americane (parlano, parlano, parlano…). Mi piace in genere il cinema inglese e quello francese. - Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
Sono la mamma del Gigi. Traete voi le conclusioni. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Il film narra di un clown vecchio e stanco che salva dal suicidio una giovane ballerina. Nonostante sia triste e disilluso, riesce a restituirle la fiducia nella vita e soprattutto in se stessa. - Quale personaggio ti ha colpito di più? Qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Calvero è indimenticabile, come la scena finale del film.
- Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
Nelle parole che Calvero rivolge alla ballerina c’è sempre una parte dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti.
- Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
Nel tempo il mio giudizio sul film non è cambiato anche se è da molto che non lo vedo. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante? A chi consiglieresti di vederlo?
Consiglierei questo film a tutti, fa riflettere. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni?
Evito accuratamente i film con protagonisti anziani. - Quale film vorresti che fosse proiettato al tuo funerale?
Non sono particolarmente spiritosa e sono moderatamente ottimista: non penso mai al mio funerale.
Carlo
77 anni, caposettore Conad
“Gran Torino” di Clint Eastwood, 2008, Usa. Drammatico. Con Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Christopher Carley, Corey Hardrict
- Dove l’hai visto e quando? Quante volte l’hai visto?
Ho visto il film in multisala alcuni anni fa, poi ne ho rivisto dei brani alla tv. - Vai ancora al cinema? Ti piaceva andare a vedere i film al cinema? In quali cinema andavi?
Ora vado raramente al cinema, non sono più appassionato. - Trovi che i film di oggi siano migliori o peggiori di quelli di una volta? E i cinema multisala sono più belli?
I cinema multisala mi piacciono meno di quelli di una volta. Ora è tutto uguale.
- Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
Ai miei figli e ai miei nipoti piace molto il cinema. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Il film che ho scelto racconta la storia di un uomo scontroso, solitario e duro che pian piano cambia il suo atteggiamento verso il prossimo fino a dare la vita per gli altri. - Quale personaggio ti ha colpito di più? Qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Il personaggio di Kowalski rimane nel cuore e nella mente. Il film mi è piaciuto molto specie quando il protagonista comincia a socializzare a ad aiutare i vicini cinesi. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
Nel tempo il mio giudizio su Gran Torino è rimasto più che positivo, anzi, ogni volta che lo rivedo trovo nuovi spunti di riflessione. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante? A chi consiglieresti di vederlo?
Consiglierei di vedere il film a tutte le persone intolleranti. - Ti piacciono i film con protagonisti persone anziane o preferisci vedere dei bei ragazzoni?
Non scelgo un film secondo l’età degli interpreti, anche se riconosco che la gioventù è bella. - Quale film vorresti che fosse proiettato al tuo funerale?
Io non voglio neanche il funerale, figurarsi se voglio un film. Anzi al mio funerale non vorrei esserci nemmeno io!!!
Mario
80 anni, impiegato tecnico
“Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani, 1977, Italia. Drammatico. Con Omero Antonutti, Saverio Marconi, Marcella Michelangeli.
- Dove l’hai visto e quando?
Ravenna
- Quando l’hai visto e quante volte?
Nel 1987, due volte - Vai ancora al cinema?
No , preferisco la lettura di libri e giornali. - Trovi che i film di oggi siano migliori o peggiori di quelli di una volta? E i cinema multisala sono più belli?
Dai film che saltuariamente vedo in TV non trovo grandi differenze se non negli effetti speciali. Conta il regista!
- Ai tuoi figli e nipoti piace andare al cinema o preferiscono altri passatempi?
Al figlio e al nipote piace andare al cinema. - Ci racconti un po’ la storia che viene raccontata nel film?
Un giovane sardo costretto da bambino e da adolescente a dedicarsi esclusivamente al gregge , si ribella e, durante il periodo della leva militare, completa la sua emancipazione intellettuale.
- Quale personaggio ti ha colpito di più? Qual è la scena che ti è piaciuta di più?
Entrambi, padre e figlio, per i loro caratteri così forti. - Un avvenimento o un personaggio del film ti ricordavano qualcosa della tua vita?
Mio padre era della generazione dei padri padroni, poche gnole! Però mi ha fatto studiare. - Nel tempo, il tuo giudizio su questo film è cambiato?
No. - Secondo te, questo film insegna qualcosa di importante? A chi consiglieresti di vederlo?
Mette in evidenza il passaggio epocale dalla società contadina-pastorale alla società urbana-industriale e l’irrefrenabile spinta
all’emancipazione e al benessere. - A chi lo consiglieresti?
Ai ragazzi di oggi perchè possano apprezzare la possibilità di studiare, una volta riservata a pochi.