Il clafutis di mele rosa dei Monti Sibillini, un dolce goloso per questi giorni di festa

Da Laghezzi @laghezzi

Le mele rosa dei Monti Sibillini sono protagoniste anche sulla tavola di Natale. Del resto come possono mancare queste mele, di varietà antica,  il cui recupero è iniziato nel 1994 da parte dell’ASSAM Marche e dal presidio Slow Food. Piceno,  e che apprezzo molto per le loro impareggiabili qualità?

Le mele rosa dei Monti Sibillini sono frutti piccoli, dalla forma tonda un po’ irregolare e schiacciata, e con la buccia dal colore verdognolo screziato di sfumature che vanno dal rosa al rosso violaceo fino all’arancio.

Queste mele rosa dalla  polpa acidula e zuccherina e dal  profumo intenso e aromatico coltivate da sempre sulle colline del Piceno e sui Monti Sibillini  tra i 450 e i 900 metri di altitudine, sono  dotate di una notevole serbevolezza, per questo si conservano bene, dal momento della raccolta fino a primavera sono perfette anche per la preparazione di torte e dolci.

E poi le mele rosa dei Monti Sibillini sono uno dei  frutti più ricchi di proprietà nutritive e benefici per il nostro l’organismo. A partire dalla vitamina C che difende il sistema immunitario e ci  aiuta a respirare meglio è  ricca di flavonoidi, che hanno un effetto antiossidante e aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari, aumentano il colesterolo buono e diminuiscono quello cattivo.  Contengono sali minerali,  vitamine  del gruppo B e sono ricche di fibre, tra cui la pectina, che riesce a tenere sotto controllo la glicemia, rallentando l’assorbimento di zuccheri, che oltretutto contengono in bassa percentuale.

In questa ricetta le mele rosa dei Monti Sibillini sono protagoniste nel clafutis, un dolce che si può preparare anche all’ultimo momento e che quindi può risolvere molte situazioni di emergenza: si prepara velocemente, riesce sempre bene, è profumato e delizioso  e va in tavola appena sfornato. Più di così???

Può essere preparato anche in una versione light utilizzando sia il latte scremato che il fruttosio al posto dello zucchero, così si contendono i danni, dei pranzi di questi giorni di festa e ci si sente un po’ meno in colpa anche se si eccede.


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