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Il clima che si respira

Creato il 05 marzo 2012 da Fabio1983
C'è un dato a mio avviso più eloquente di qualsiasi primaria del Pd fin qui svolta. E cioè che Mario Monti, nel caso partecipasse alle primarie sia del centrodestra che del centrosinistra, vincerebbe. Più agilmente nel primo caso, con più difficoltà nel secondo, ma tant'è. È un dato importante perché più di ogni altro denota – e forse spiega meglio di mille editoriali sui risultati di Genova e Palermo – il clima che attraversa il Paese. Che non è affatto quello dell'antipolitica o del qualunquismo, è semmai sintomatico di una evidente pretesa di partecipazione e del superamento di vecchi cliché, ritenuti ormai fallimentari. I partiti, in verità, se ne sono accorti. Se Pdl e Terzo Polo sembrano favorevoli ad un “Monti bis” per il dopo 2013 e se anche nel Pd stanno aumentando le adesioni al gruppo – chiamiamolo così per convenienza – dei “montiani”, un motivo deve pure esserci. Ed è lo stesso che si è ripercosso a livello locale nelle varie Milano, Napoli, Cagliari, Genova e Palermo. E in quest'ultimo caso la circostanza è tanto più confermata dalla sconfitta – al pari dei democrat – di Idv e Sel. Il Pd ha molto da analizzare introspettivamente – qui lo si era già sostenuto –, ma sarebbe meglio dire che la politica tutta (nel suo senso più tradizionalista, parliamo soprattutto dei grandi contenitori) deve prendere coscienza del proprio fallimento. È l'unico modo che ha per risollevarsi e tornare credibile. I sondaggi lo dicono chiaramente che ci si fida più dei tecnici che dei politici. E le (presunte) facce nuove che si affacciano localmente e che hanno la meglio sui volti considerati più spendibili dai vertici dei partiti non sono altro che la conferma del clima che si respira.

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