A quanto pare, il Comune di Bari avrebbe deciso di “riconoscere” il genocidio armeno; a quanto pare, l’ambasciatore di Turchia a Roma non l’ha presa bene e ha scritto al sindaco Emiliano consigliandolo di “soprassedere”. L’articolo che parla diffusamente di questo incidente diplomatico in divenire lo trovate sulla cronaca di Bari de La Repubblica; io ho già dato conto sul blog – più di un anno fa – di casi analoghi e relative polemiche, col coinvolgimento diretto della scrittrice Antonia Arslan.
La riflessione non può essere che la stessa di allora: “ma perché mai un qualsiasi comune italiano dovrebbe prendere posizione su cos’è successo nell’Impero ottomano un secolo fa?” E il Comune di Bari, non ha forse cose più rilevanti per i suoi cittadini di cui occuparsi?
CORREZIONE: mi è stato fatto notare che invece – a mia parziale discolpa: nell’articolo non se ne parla! – esiste un legame forte e diretto tra la città di Bari e la popolazione armena, qui c’è il relativo link (tuttavia, ritengo preferibile il recupero, la preservazione, la diffusione della memoria di questi specifici eventi piuttosto che una pronuncia formale sull’interpretazione degli accadimenti nell’ex Impero ottomano dal 1915 al 1918)
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