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Il Comune di Rivolta D’Adda si dimentica la Shoah, ma crea la ztl per la festa della vacca da latte

Creato il 28 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il sindaco di Rivolta D'Adda Fabio Calvi

Il sindaco di Rivolta D’Adda Fabio Calvi

Il Comune di Rivolta D’Adda si dimentica della Shoah, come riferisce l’opposizione di Sinistra Ecologia e Libertà, assai amareggiata. Consiglio comunale venerdì, a poche ore dalla Giornata della Memoria e nulla a parte del Comune per la Giornata della Memoria e il genocidio nazifascista del popolo ebraico. Come commentare? In silenzio. E’ con tanti piccoli gesti più o meno silenziosi come questo che si distrugge una cultura, oltre alle dichiarazioni clamorosamente fascistoidi di Berlusconi.

In compenso la Fiera regionale di Sant’Apollonia di Rivolta D’Adda (12-13 febbraio) è ben presente nella mente degli amministratori municipali. All’evento biduo è stato dedicato anche un sito internet apposito, e rappresenta anche una felice conciliazione tra religione cattolica e vacche da latte. Olocausto? Boh. Vacche? Ok. Ci sarà anche una zona a traffico limitato per consentire il sereno svolgimento della fiera della mucche. Segue il messaggio del sindaco Calvi tratto dal sito della Fiera.

Anche quest’anno la “nostra” fiera di Santa Apollonia è arrivata. Rivolta d’Adda è fra i pochi paesi che possono vantare due patroni, uno invernale e uno estivo. Difficile dire quale dei due per noi rivesta più importanza e non è neanche così essenziale saperlo: la cosa fondamentale è che ogni anno in febbraio ed in luglio queste manifestazioni si ripresentano puntuali, con la loro inalterata coreografia, con la gente che si muove a curiosare tra gli espositori e le varie manifestazioni organizzate, ognuno cercando un qualcosa che gli ricordi il tempo passato e i momenti belli legati alla festa del patrono. Quando da bambini si andava “in fiera” tutto sembrava bello, nuovo, imponente e sconosciuto. Ancora adesso e con lo stesso entusiasmo i genitori portano i loro figli a vedere gli animali esposti, le macchine agricole, le bancarelle che di nuovo hanno solo gli espositori, ormai quasi tutti dai lineamenti ben poco europei, perché le merci alla fine non sono mutate molto. Ma l’anima della fiera è sempre la stessa, è quella della continuità della tradizione, quella della voglia di ricordare le nostre radici, di tramandarle trasmettendo ai nostri figli gli aspetti più intimi e veri del nostro vivere insieme. Io credo che le nostre sagre rappresentino proprio questo: l’occasione per ritrovarsi, per scambiare ancora qualche parola con il vicino di casa, con l’amico che si vede di sfuggita magari anche tutti i giorni ma che il ritmo frenetico dei nostri impegni non ci permette più di salutare. Viviamo e rivalutiamo in questo modo semplice e non semplicistico le nostre tradizioni, sono certo che questa sia la ricetta giusta!

Fabio Calvi Sindaco di Rivolta d’Adda


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