Questa la notizia. Frutto soprattutto dell’impegno e della diplomazia della bella gente dell’Arcigay di Torino, assieme a una serie di altre realtà cittadine, che ha ottenuto una cosa che a Roma ci sogniamo sotto qualunque sindaco. Anche se va detto che a Torino non esiste San Pietro e lo Stato di Città del Vaticano ha meno influenza sul consiglio comunale.
Io qui vi sottolineo le dichiarazioni di voto dell’esponente dell’UDC e quella del Partito Pensionati e Invalidi, a dimostrazione che si può essere anziani e stronzi (Ennio Galasso, ed eventualmente mi quereli, visto quel che ha dichiarato gli facciamo una bella controquerela, in caso) e anziani e savi (Carlo Zanolini).
Ennio Galasso (UDC): Esprimo il mio dissenso a questa deliberazione perché inutile e caratterizzata da una insignificanza giuridica, ma che arreca nocumento dal punto di vista antropologico.
Voglio ricordare che la Costituzione non si può invocare a corrente alternata, a seconda delle proprie necessità. Non è un prodotto elastico che si può usare a proprio vantaggio e l’art 29 dice che la famiglia è società naturale fondata sul matrimonio.
Questa proposta di deliberazione è inutile e con il tempo può diventare nociva per la salute della società.Carlo Zanolini (Pensionati e Invalidi): Questa deliberazione non avrà un grandissimo significato ma è un passo avanti nel dibattito culturale cha stiamo affrontando in questi anni. Se la crisi della famiglia è accertata (non si parala più di famiglia ma di famiglie e dopo un certo numero di anni le famiglie tendono a sciogliersi), questa istituzione può essere messa in discussione.
E vorrei far notare che l’art 29 della Costituzione riconosce i diritti della famiglia ma non riconosce la famiglia quale unico modello, non escludendo altre possibilità. Semmai sono le coppie dello stesso sesso a faticare per vedere riconosciuti i propri diritti.
La società avanza con i piccoli tasselli come questo, che ci fa pensare che la società sta cambiando e noi dobbiamo favorire questo cambiamento.