Un premio che suona ancora meno credibile se si pensa alla fallimentare gestione dei servizi per le famiglie dell’amministrazione Fabbio, dall’aumento spropositato delle tariffe per gli asili nido alla situazione del Cissaca. Non a caso l’Assessorato per le Politiche Famigliari, incalzato sull’argomento dall’opposizione, ha poi dovuto confessare a mezza bocca che il premio in realtà ha un valore puramente simbolico ed è stato conferito per le ambizioni dell’amministrazione comunale. Solo chiacchiere e desiderata quindi, non un riconoscimento per azioni concrete, servizi offerti ai cittadini e obiettivi raggiunti. Pura demagogia familista e propaganda elettorale sulla pelle delle famiglie alessandrine. Eppure proprio questa Giunta riempie la città da settimane di manifesti enormi con slogan tipo “fatti, non parole”…
Propaganda e demagogia di stampo clericale, aggiungo, dal momento che Fabbio nel comunicato stampa diffuso dal Comune si ostina a parlare sempre e solo di famiglia al singolare e non di famiglie, ignorando ed escludendo volutamente una larghissima parte di esse che oggi sono o allargate, o di fatto o monoparentali. Non solo le discrimina e le esclude ma accusa di avere un “pensiero debole” o di “relativismo etico” chi, al contrario di lui, vede e capisce i cambiamenti in atto da anni nella nostra società e nelle famiglie. Tutto ciò mentre i Sindaci di Milano, Napoli e Cagliari dichiarano di voler allargare i servizi dei loro Comuni anche alle famiglie di fatto, seguendo l’esempio di città come Bologna, Padova e Torino, ovvero ricorrendo all’applicazione di una legge del 1989 sulla famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi. Ma d’altra parte si sa, per i nostri “illuminati” amministratori persino l’89 può sembrare un anno “sovversivo” e pericoloso, praticamente l’Apocalisse, Sodoma e Gomorra. Il loro modello è e rimane il Medioevo, con buona pace di chi invece vive nel presente e vuole guardare al futuro“.
Matteo Nicola Bottino