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Il Comune vuole ridurre gli stipendi ai dirigenti. Fallisce la teoria dei contratti privatistici. Un po’ di storia

Creato il 27 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Finalmente qualcuno in Comune, precisamente il vicesindaco Roberto Nolli, vuole intervenire sui costi che pagano gli onesti contribuenti per pagare i dirigenti comunali! Che gioia, che letizia dal cor trabocca leggendo su La Provincia, noto giornale di centrodestra, bensì anche le ottime intenzioni del vicesindaco!
Peccato che il problema sia tanto diffuso! Questi dirigenti con contratto privatistico sono troppi e troppo pagati, in rapporto agli altri dipendenti. Oggi purtroppo il problema esplode sotto la pressione populista e la reale necessità di tagliare dove possibile, senza far aumentare il numero dei poveri.
I dirigenti hanno oggi un contratto privatistico, va inoltre considerato, non per caso ma per legge.
Si diceva anni fa che bisognava evitare che i dirigenti pubblici fuggissero verso il privato, e che dovessero essere giustamente responsabilizzati e quindi retribuiti. La congrua retribuzione doveva servire anche a rendere competitiva la pubblica amministrazione, che avrebbe potuto portar via ambiti dirigenti al settore privato.
È accaduto da queste parti?
Destra e sinistra erano abbastanza in sintonia. Il decreto legislativo 267/2010 conferma i contratti privatistici. Rifondazione comunista non è mai stata d’accordo. Le obiezioni del Prc oggi sono quasi luoghi comuni. Eppure il Prc è aborrito dai benpensanti, e il modello negativo citato da Nolli è proprio il regime comunista, quando le ingiustizie peggiori sul piano delle retribuzioni sono tipiche del mondo occidentale di oggi. Del mondo di Nolli! È lui, commercialista, revisore dei conti, assessore dimissionario e poi vicesindaco, seduto alla mensa di Pantagruel! Non il precario o l’impiegatuzzo definiti l’altr’anno “sfigati” da Quagliariello (Pdl), saggio di Napolitano.

Non doveva più toccare ai politici, inoltre, tornando alle conseguenze di Tangentopoli, l’incombenza di firmare determinazioni che richiedevano una scelta illuminata da consistenti competenze tecniche. Era appena passata Tangentopoli e si fece una deliziosa riforma. Tutti, o qualcuno ricorderà gli interventi di Bassanini Franco, oggi del Pd e presidente della spa Cassa depositi e Prestiti. Eh sì, i Comuni soffrono anche perché la loro “banca” è stata privatizzata.
Era una tendenza irresistibile: se privatizzi e responsabilizzi, togliendo ai politici le decisioni “criminogene”, occasione di corruzione o concussione tangentopòlica, staremo tutti meglio.
Non andò così. I dirigenti continuarono a fare più o meno quel che facevano prima, vennero strapagati, ma la corruzione resta, impera, domina e soprattutto si evolve. I contratti privatistici hanno evitato inoltre la fuga dei dirigenti? Si nota inoltre che persone assai titolate hanno accettato non cariche dirigenziali, ma politiche, come gli assessori attuali di Parma, come poi Battiato ormai dimessosi.

Guardando uno studio del Sole 24 ore si nota che i dirigenti sono comunque stati ulteriormente premiati e che la differenza rispetto alle retribuzioni di operai e impiegati è aumentata fra 2007 e 2011. link.
Il governo Monti ha concesso ai dirigenti l’adeguazione della retribuzione al tasso d’inflazione, anche se percepiscono oltre 300mila euro l’anno. Ai pensionati e altre categorie solo schiaffi.

Ma non sono solo i dirigenti pubblici i predatori di enormi retribuzioni (il riferimento è principalmente all’Italia del Nord, non al solo Comune di Cremona)
Si legga il sito di Federmanager. link.
Federmanager ci dice fra l’altro che le aziende private – il modello tenuto presente da Bassanini, che era presentato come “costituzionalista” – hanno reagito alla crisi riducendo il numero dei dirigenti, anche licenziandoli. In Comune a Cremona invece i dirigenti sono aumentati, è stato indetto un concorso per dirigente delle Politiche sociali con contratto a tempo indeterminato. Che senso ha negli anni della crisi economica? Il settore delle Politiche sociali pagherà un maxistipendio e non ha soldi per i poveri.
Quanto alle critiche alla Germania Est da parte di Nolli, il risultato di quell’orribile regime comunista scomparso da oltre vent’anni è che ancor oggi gli stipendi dell’Europa orientale sono più bassi di quelli dei cugini occidentali. È vero che quel mostruoso regime era gestito da un’élite.
Purtroppo l teoria delle élite al potere è ottocentesca e costringe a riflessioni dolenti sul mondo “libero” di oggi.

La voglia pazza di ridurre la corte, per così dire, viene comunque anche altrove, non solo a Cremona . Fa specie tra gli altri il caso di Verona, segnalato dal quotidiano L’Arena (che a propria volta ha subito una riduzione di personale pesante, come quasi tutti i giornali veneti). Nella città di Romeo, Giulietta e Tosi, il Pd criticava duramente l’amministrazione per lo stesso motivo di Nolli (link). I numeri di Verona però preoccupano, a dir la verità.
Si tenga conto che il numero dei dipendenti comunali è stato tarato anni fa con questo criterio; all’incirca uno su 100 abitanti, ricordando che esistono esigenze specifiche e settori che non si possono ridurre a un solo dipendente.

P.S. Non si capisce come mai il quotidiano sbagli ancora una tabella. Eugenia Grossi non è direttore generale, bensì dirigente delle Politiche sociali. Placchi non è Grossi e viceversa.

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