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Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski

Creato il 23 settembre 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski
Un talento innato, senza basi artistiche di disegno o di pittura.  Zdzisław Beksiński (1929-2005) è uno dei maggiori artisti polacchi della seconda metà del ’900. Dopo un primo periodo di opere minori, in cui si avvicina all’arte con la fotografia e la scultura, nel 1971 dopo un terribile incidente stradale la sua produzione muta drasticamente. Prendono vita il suo periodo gotico e i dipinti ad olio surreali, macabri, visioni di scenari post apocalittici in sospeso tra la vita e la morte, tra la realtà e il sogno.
Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski
E’ Beksiński stesso ha dichiarare che la sua arte non era pensata per cambiare il mondo, che il suo intento era fotografare sogni. Il diaframma senza tempo della sua pittura riesce a evocare spettrali paesaggi, architetture impossibili, popolate da entità macabre e surreali che rappresentano i muscoli degli incubi, i passaggi più foschi nella nostra anima.
Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski
Le sue nature morte di monti lontani, le metamorfosi della carnalità umana con la pietra, con il tempo, con contesti unici e ignoti, ci portano nei luoghi più profondi dei nostri desideri, nella felicità corrotta che vive la sua apocalisse errando tra dimensioni sconosciute e putrefatte.
Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski
Sua moglie Zofia muore nel 1998. L’anno seguente, il giorno della vigilia di Natale, suo figlio Tomasz, noto presentatore radiofonico e giornalista musicale, si toglie la vita. Zdzislaw Beksinski nella più profonda solitudine continuerà a cercare attraverso le sue opere il confine tra la vita e la morte, finirà assassinato dal figlio del maggiordomo nel 2005. Non ha mai dato un titolo alle sue opere.
Il Confine tra la Vita e la Morte: Zdzislaw Beksinski
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