Il panorama lunare ripreso dal rover Yutu. Crediti: CCTV/YouTube
La missione cinese Chang’e-3 si trova sulla Luna già da 9 mesi e il rover Yutu sembra godere di ottima salute. Il 14 dicembre scorso Chang’e 3 ha effettuato un allunaggio morbido sulla superficie lunare rilasciando il “coniglio di Giada”, come viene chiamato il rover in cinese. Yutu si è risvegliato giusto in tempo per il Moon Festival, iniziando il suo decimo ciclo di lavoro (inizialmente la missione non doveva durare che soli due mesi).
Chang’e-3 è molto importante non solo perché per la prima volta la Cina ha mandato con successo una navicella spaziale sul suolo lunare, ma soprattutto perché Yutu è il primo rover che sta esplorando la superficie del nostro satellite naturale dopo quasi 40 anni dall’ultima missione (il rover sovietico Lunokhod 2 che si è spento definitivamente nel 1973). La Cina, così, è il terzo paese al mondo ad aver toccato la Luna dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.
Nel video qui sotto è possibile vedere il panorama lunare osservato con gli occhi meccanici di Yutu. Al centro delle immagini, oltre alle tracce pneumatiche del rover e al lander, è stato ripreso il Mare Imbrium (Mare delle Piogge). Yutu pesa 120 chili e può scalare pareti fino a una pendenza massima del 30%, nonché viaggiare alla velocità di 200 metri orari. Qualche mese fa, a marzo, il rover aveva avuto qualche problema di posizionamento dei pannelli solari mentre esplorava la superficie lunare, ma adesso, secondo un report rilasciato dai ricercatori a capo della missione, la situazione è sotto controllo.
L’obiettivo della missione è sondare la struttura geologica del satellite alla ricerca di possibili risorse da sfruttare in futuro e in vista anche di possibili nuove missioni con equipaggio sulla Luna. Ma la Cina ha in programma un progetto decisamente più ambizioso: costruire una grande stazione spaziale che sarà in orbita dal 2022 al 2032, al termine della missione della Stazione Spaziale Internazionale. La nuova struttura orbitante fornirà equipaggiamenti per gli esperimenti, compreso un laboratorio orbitale, agli scienziati di tutto il mondo. Nel 2018 la Cina dovrebbe lanciare il core module della stazione, e poi nel 2020 e nel 2022 verranno portati in orbita due laboratori spaziali.
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Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni