Da Madonna
a Winona Ryder sono tante le
modelle, cantanti o attrici che spesso fanno un uso e abuso di Photoshop sulle
riviste patinate, sulle copertine di album o scatti promozionali e, qualcuna
come Beyoncé, accusata di ritoccare persino
gli scatti sul proprio account instagram, mostrandosi sempre come delle eterne
trentenni toniche e giovani, a dispetto della reale età o condizione fisica. Ma
se nel tempo star del mondo dello spettacolo, come Monica Bellucci, si sono fortemente opposte al ritocco fotografico,
mostrando scatti più o meno originali, oggi è una super top model degli anni ’90,
con l’aiuto proprio di uno di quei magazine patinati, a dire NO alla
stereotipata e finta perfezione dell’eterna giovinezza virtuale: Cindy Crawford apparirà sul primo
numero di Marie Claire 100% no retouch (escluse le foto delle
inserzioni pubblicitarie interne). Quella di aprile infatti sarà un’uscita a
zero ritocchi e, a giudicare dalle immagini, postate in anteprima dalla giornalista
britannica Charlene White su twitter,
la differenza si vede. Cindy Crawford smette di essere per il suo pubblico la modella,
o forse è meglio dire modello irraggiungibile, per mostrarsi come una donna
vera con tutto il suo fascino e le imperfezioni che, alla soglia dei cinquant’anni
(ne ha 48) e due gravidanze, inevitabilmente arrivano per tutte: una pancia un
po’ più molle e meno piatta, benché ancora tonica, una pelle meno elastica ed
uniforme, ed un corpo che mostra con fierezza lo scorrere del tempo senza necessariamente
gareggiare con le ragazzine e la nuova generazione. Una foto che ha subito
entusiasmato, ed è stata definita dai media reale, onesta e stupenda.
I primi lifting risalgono già agli anni ’60,
subito dopo la guerra e il boom economico, si studiava già la possibilità di “ringiovanire”,
o quantomeno ritardare gli effetti più evidenti dell’invecchiamento, come rughe
e pelle flaccida, ricorrendo al bisturi. Pioniera del ritocchino la cantante Cher, che la sdogana del tutto negli
anni ’90 senza farne troppo mistero, e riuscendo, fino agli inizi degli anni
2000 a sembrare ancora una trentenne, benché avesse superato da tempo la boa
dei cinquanta. Fautrice di yoga e vita sana prima, e chirurgia in extremis
dopo, anche Madonna ha dovuto cedere all’esigenza del botox, cercando
(inutilmente) di compensare ciò che una corretta alimentazione e attività
fisica, giocoforza, non possono più garantirle, la giovinezza.
Ma se sui red carpet e nella vita vera non si
possono nascondere gli anta, eccole bellissime e giovanissime negli scatti dei
fotografi di grido che le ritraggono, dee senza tempo, eterne ninfe in fuga da una
realtà amara e difficile da sopportare.
In controtendenza l’attrice Kate Winslet, da sempre contraria alla
chirurgia e al ritocchino digitale, ma spesso criticata per la perfezione
digitale delle sue campagne Lancôme,
porta avanti una vera e propria crociata per la spasmodica ricerca della
perfezione attraverso l’utilizzo della chirurgia plastica, e se negli scatti
promozionali dei suoi lavori continua però ad apparire sin troppo levigata, non
hanno paura di apparire vecchie e rugose, anche sullo schermo, i premi Oscar Emma Thompson e Rachel Weisz.
Con Cindy Crawford e Marie Claire, cade uno dei
baluardi del ventunesimo secolo, dimostrando che per mostrarsi attraenti agli
occhi degli altri bisogna innanzitutto stare bene con se stessi: «Io credo – ha
detto la Crawford – che bisogna essere a proprio agio nella propria pelle a qualunque
età. Se le donne trattassero loro stesse con lo stesso amore che danno ai loro
amici, sarebbe il più grande dono che potrebbero farsi. Ciò che rende più
attraenti è l’autostima. Questo è ciò che vedono gli altri».
Magazine Gossip
Il coraggio di Cindy Crawford nel mostrarsi in uno scatto “a Photoshop ZERO”
Creato il 17 febbraio 2015 da Marianocervone @marianocervone
Da Madonna
a Winona Ryder sono tante le
modelle, cantanti o attrici che spesso fanno un uso e abuso di Photoshop sulle
riviste patinate, sulle copertine di album o scatti promozionali e, qualcuna
come Beyoncé, accusata di ritoccare persino
gli scatti sul proprio account instagram, mostrandosi sempre come delle eterne
trentenni toniche e giovani, a dispetto della reale età o condizione fisica. Ma
se nel tempo star del mondo dello spettacolo, come Monica Bellucci, si sono fortemente opposte al ritocco fotografico,
mostrando scatti più o meno originali, oggi è una super top model degli anni ’90,
con l’aiuto proprio di uno di quei magazine patinati, a dire NO alla
stereotipata e finta perfezione dell’eterna giovinezza virtuale: Cindy Crawford apparirà sul primo
numero di Marie Claire 100% no retouch (escluse le foto delle
inserzioni pubblicitarie interne). Quella di aprile infatti sarà un’uscita a
zero ritocchi e, a giudicare dalle immagini, postate in anteprima dalla giornalista
britannica Charlene White su twitter,
la differenza si vede. Cindy Crawford smette di essere per il suo pubblico la modella,
o forse è meglio dire modello irraggiungibile, per mostrarsi come una donna
vera con tutto il suo fascino e le imperfezioni che, alla soglia dei cinquant’anni
(ne ha 48) e due gravidanze, inevitabilmente arrivano per tutte: una pancia un
po’ più molle e meno piatta, benché ancora tonica, una pelle meno elastica ed
uniforme, ed un corpo che mostra con fierezza lo scorrere del tempo senza necessariamente
gareggiare con le ragazzine e la nuova generazione. Una foto che ha subito
entusiasmato, ed è stata definita dai media reale, onesta e stupenda.
I primi lifting risalgono già agli anni ’60,
subito dopo la guerra e il boom economico, si studiava già la possibilità di “ringiovanire”,
o quantomeno ritardare gli effetti più evidenti dell’invecchiamento, come rughe
e pelle flaccida, ricorrendo al bisturi. Pioniera del ritocchino la cantante Cher, che la sdogana del tutto negli
anni ’90 senza farne troppo mistero, e riuscendo, fino agli inizi degli anni
2000 a sembrare ancora una trentenne, benché avesse superato da tempo la boa
dei cinquanta. Fautrice di yoga e vita sana prima, e chirurgia in extremis
dopo, anche Madonna ha dovuto cedere all’esigenza del botox, cercando
(inutilmente) di compensare ciò che una corretta alimentazione e attività
fisica, giocoforza, non possono più garantirle, la giovinezza.
Ma se sui red carpet e nella vita vera non si
possono nascondere gli anta, eccole bellissime e giovanissime negli scatti dei
fotografi di grido che le ritraggono, dee senza tempo, eterne ninfe in fuga da una
realtà amara e difficile da sopportare.
In controtendenza l’attrice Kate Winslet, da sempre contraria alla
chirurgia e al ritocchino digitale, ma spesso criticata per la perfezione
digitale delle sue campagne Lancôme,
porta avanti una vera e propria crociata per la spasmodica ricerca della
perfezione attraverso l’utilizzo della chirurgia plastica, e se negli scatti
promozionali dei suoi lavori continua però ad apparire sin troppo levigata, non
hanno paura di apparire vecchie e rugose, anche sullo schermo, i premi Oscar Emma Thompson e Rachel Weisz.
Con Cindy Crawford e Marie Claire, cade uno dei
baluardi del ventunesimo secolo, dimostrando che per mostrarsi attraenti agli
occhi degli altri bisogna innanzitutto stare bene con se stessi: «Io credo – ha
detto la Crawford – che bisogna essere a proprio agio nella propria pelle a qualunque
età. Se le donne trattassero loro stesse con lo stesso amore che danno ai loro
amici, sarebbe il più grande dono che potrebbero farsi. Ciò che rende più
attraenti è l’autostima. Questo è ciò che vedono gli altri».
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