Continuo a combattere i mulini a vento, ne sono consapevole. Quando le riviste considerate i guru della moda schedano tutte le donne over 44 definendole curvy, come se non fossero normali, e quelle normali fossero solo le taglie 40, come se avessimo bisogno di essere divise da barricate, c'è poco che un blog medio piccolo con i suoi 11mila lettori al giorno possa fare. Quando è ancora considerato giusto che chiunque abbia il diritto di "spronare" una persona in sovrappeso criticando la sua vita, come si può combattere il bullismo, si fa i bulli anche a 40 anni con la vicina di scrivania. Quando il corpo delle donne è usato nella pubblicità, per vendere tutto, auto, colla, birra, e carne (di mucca, non umana come la foto suggerisce), e viene riproposto a pezzi, esposto a violenza e incitando violenza ci dobbiamo poi stupire se le donne vengono picchiate e violentate con la frequenza in cui accade?
Purtroppo non ricordo dove l'ho letto, ma uno studio paragonava l'immagine della donna che vieni proposta adesso a quella degli schivi. Gli schiavi non erano persone, erano cose, oggetti che venivano venduti e comprati, con un proprietario. Se una cosa è una puoi farne ciò che vuoi no? Puoi romperla e maltrattarla. Se il corpo delle donne nella pubblicità vine trasformato in cose, una birra, un'animale, un posacenere o una palla da biliardo cosa ti fermerà da considerarla una cosa, o una tua cosa se è la tua fidanzata/moglie?
Qual'e poi la prima umiliazione che si faceva a un prigioniero? Che ci siamo tanto giustamente scandalizzati a vedere accadere ancora in un campo di profughi a Lampedusa? Lo si spogliava. E lui doveva stare nudo mentre i carcerieri erano vestiti. Cosa c'è di diverso con le pubblicità ora presentate?
Non vendono più un prodotto, vendono un'idea. Un'idea sbagliata!