"Il tramonto della destra berlusconiana non deve far sperare alla sinistra di aver sgominato definitivamente l’odiato nemico. Il Cavaliere può essere stato piegato, ma l’Italia resta “un paese conservatore” e non può avere un futuro roseo una democrazia che riduca al silenzio una buona metà – forse la maggioranza – del paese."Quando si lascia la cronaca troppo spesso funzionale a logiche politiche o personali immediate, si possono anche avere spunti di riflessione che aiutano a capire il "dove siamo" ma anche il "dove stiamo andando". L'articolo di Roberto Chiarini pubblicato ieri in "Eco di Bergamo", al quale rimando, è titolato "Perchè il ventennio di Berlusconi è rimasto in fondo a destra" ed è un'analisi politica di questo tipo. Facile obiettare che altre soluzioni sembrano spuntare dalle nebbie della politica italiana pensando alle proposte "laiche", cioè né di Destra né di Sinistra, di Mario Monti e di Beppe Grillo, ma è presto per prevederne la tenuta.
Il voto più "cliccato" (e movimentato) di ieri.
Quanti milioni di voti dietro questo voto?