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Il cristiano-sionismo dello stragista norvegese

Creato il 31 luglio 2011 da Tnepd

Il cristiano-sionismo dello stragista norvegese

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Il cristiano-sionismo dello stragista norvegese

Post in elaborazione.

Se i media non fossero quello che ormai sappiano, e cioè organi di propaganda e di manipolazione a servizio di chi li paga, mai dei lettori, ci avrebbero dato qualche approfondimento sulla bufala prontamente smascherata. E per una bufala scoperta possiamo ben immaginarne quante ancora ve ne siano che tengono banco sulle prime pagine dei giornali. Per fortuna che che internet, finché ce lo lasciano. Non è la stessa cosa dei media, caratterizzati verticalmente da un comunicazione da uno a molti e moltissimi, ma una forma di comunicazione orizzontale da ognuno ad ognuno, una forma di catena di sant’Antonio. Qualcosa va detto sul vero o presunto cristianesimo, ovvero “fondamentalismo cristiano” di un efferato assassino, di un assassino allo stato puro, che neppure si preoccupa di dare una motivazione plausibile al suo pluri-omicidio. Si può criminalmente uccidere per tante causa: gelosia, rivalità, rapina, rissa, offesa, vendetta… Ma qui la strage sembra del tutto gratuita ed a stento si riesce a costruirci sopra un discorso che pure bisogna fare.

E tenteremo di farlo qui attingendo in modo sintetico a contesti diversi, sperando di non

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confondere il lettore. Forse l’approccio migliore è una citazione tratta dal post precedente, dove la risposta che Stephen Lendman offre a chi gli chiede del suo cognome ebraico, e cioè la seguente: «Mi reputo un uomo con una coscienza, sono ebreo per caso, questo è tutto», potrebbe essere ribaltata in quest’altra: «Mi dichiaro un sionista puro, un giudeo-sionista o un cristiano-sionista, sono uomo per per caso, questo è tutto e più non domandare». E noi infatti non tentiamo più di domandare nulla a costoro. Sanno solo eludere le domande e rispondono con offese, attacchi e perfino omicidi mirati. Ci riferiamo a tutte le volte che abbiamo tentato un dialogo nei Forum e nei luoghi pubblici di discussione. Un’esperienza frustrante che persuade di non aver a che fare con uomini, se non per il loro sembiante ed il linguaggio in apparenza umano. Il motto di Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani!” era tragicamente profetico.

Parto da lontano dicendo che non ignoro libri recenti scritti addirittura per indagare la storicità stessa della figura di Gesù Cristo, che per gli ebrei resta in ogni caso il figlio di una prostituta di nome Maria ed egli stesso un malfattore. Quale intesa sia possibile con il “fratello maggiore” non credo che il papa polacco ce lo abbia ben spiegato ed ho provato perfino io che non sono buon cattolico e buon cristiano un senso di umiliazione vedere il papa tedesco che in visita di penitenza alla sinagoga romana si lasciava riprendere pubblicamente dal rabbino su questioni dottrinali di una Fede, di cui lui, il successore di Pietro, dovrebbe essere custode e massima guida. Il mio blog sulla storia critica delle religioni è fermo da parecchio tempo, preso come sono da interessi più attuali, ma l’interesse per quelle problematiche non è mai venuto meno e sono nostalgico di studi certamente meno pericolosi. Ciò premesso, di fronte a una simile letteratura che scinde addirittura la figura di Cristo in una composizione di due diversi personaggi, se ben ricordo, la mia posizione è che la fondazione di una religione non è un fatto storico, bensì meta-storico.

Così posta la questione, ritengo per nulla inferiori le religioni naturalistiche e politeistiche che sono state soppiantate dalle più aggressive e violente religioni monoteiste. Ma fra queste già duemila anni fa vi era una bella e sostanziale differenza fra giudaismo e cristianesimo. Basta leggere e interpretare nel loro senso letterale i libri dell’Antico Testamento che fanno parte della nostra Bibbia per notare subito un contenuto barbarico, di una ferocia inaudita. Cosa è la Pasqua ebraica? La festa per l’uccisione dei primogeniti egiziani. E tante altre cose del genere si leggono nella Bibbia veterotestamentaria. Se poi si volesse risalire ancora indietro nel tempo si dovrebbero indagare le fonti della Torah ebraica nel contesto dell’antico Oriente e ne verrebbero fuori cose fantastiche quanto orribili. Ma noi non possiamo qui addentrarci in questo ambito. Ci basta soltanto dire che il contrasto fra la riforma religiosa introdotta dalla figura divina di Gesù Cristo e dai suoi discepoli è inconciliabile che il vetero-giudaismo: il Cristo messo in croce dai giudei significa esattamente questo e non può essere banalizzato in una questione giudiziaria. Il suo valore è simbolico-religioso, non storico-giudiziario. Il papa polacco o quello tedesco non possono credere di condurre il loro gregge come se avessero l’anello al naso. Ed al loro presunto insegnamento odierno può benissimo essere opposto quello del loro predecessore Pio X, che…

(segue)

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