Il crollo delle imprese spagnole all'estero: il ponte montato al contrario in Cile, il conflitto di Sacyr a Panama
Da Rottasudovest
Non è un gran momento per le imprese costruttrici spagnole
all'estero.
Nel Cile la compagnia Azvi si trova al centro di feroci polemiche per aver montato al contrario il ponte Cau Cau, a Valdivia, una delle principali città
del Paese, a poco più di 800 km a di di Santiago. Il ponte era uno
dei più attesi, un gioiellino della conquista di infrastrutture del
sud: era il primo ponte ribaltabile costruito nel Cile. La sua costruzione è
costata circa 22 milioni di euro.
Si può immaginare la costernazione quando si è scoperto che le piattaforme
mobili del ponte sono state montate al rovescio. In un video di CNN Chile si
vede come la pista ciclabile che si trova sulla destra, in una
piattaforma, finisce a sinistra sull'altra. Secondo l'agenzia di stampa AFP non
è ancora chiaro se "le due piattaforme sono state montate in direzione
opposta, in modo che non combaciano alla chiusura, o se una delle due è stata
messa al contrario". Fatto sta che il primo ponte ribaltabile del Cile al momento
non funziona. E doveva essere inaugurato a fine gennaio, ultimo grande atto
della presidenza di Sebastián Piñera, prima di cedere il posto, a marzo, a
Michelle Bachelet.
I problemi sono stati notati già tre settimane fa ed è quindi iniziato il braccio
di ferro tra le autorità cilene e l'impresa spagnola: chi deve assumere i costi dell'errore? Per i cileni non ci sono dubbi: sono stati gli spagnoli a
montare male il ponte. Gli spagnoli di Azvi non ci stanno e sottolineano come
il ponte sia attualmente in fase di esecuzione, come le parti siano simmetriche
e che gli errori riscontrati saranno risolti "durante il processo di
rifinitura, senza che siano necessarie opere di grande complessità".
Il video di CNN Chile, però, mostra chiaramente come ci sia stato almeno une
errore di montaggio, dal momento che la pista ciclabile si trova su un lato del
ponte e poi passa sull'altro. "Probabilmente in Spagna hanno etichettato
male le parti e per questo c'è stato l'errore nel collocarle" ha teorizzato
il sindaco di Valdivia Ombar Sabat. Il presidente Piñera ha assicurato che l'errore sarà corretto e che il costo della
correzione sarà pagato "dall'impresa che lo ha commesso e non dai
cileni".
Non è questa l''unica polemica in cui si trova coinvolta un'impresa spagnola.
A Panama i lavori di ampliamento del Canale, realizzati dal consorzio ispano-italiano
Sacyr-Impregilo (GUPC), con partecipazioni minori di un'impresa belga e una
panamense, ha minacciato la paralisi dei lavori a causa di 1,1 miliardi di euro
di costi aggiuntivi. Secondo il consorzio l'Autorità del Canale di Panama (ACP) ha
presentato studi del terreno che alla prova dei fatti si sono rivelati
sbagliati e hanno fatto lievitare i costi. Costi che Sacyr-Impregilo non hanno intenzione
di assumere, anche perché non sarebbero in grado di farlo.
Uno dei cablogrammi di wikileaks, pubblicato in italiano sul sito de L'Espresso e datato 8 gennaio 2010, le autorità panamensi manifestano
all'ambasciatore statunitense grande preoccupazione per le scarse risorse
finanziarie del GUPC. "Il vicepresidente e ministro degli esteri Juan
Carlos Varela ha espresso seria preoccupazione riguardo al GUPC, sollevando il
problema con la pesante dichiarazione: 'Il progetto di ampliamento del
Canale è un disastro"' Ha descritto le società che guidano il consorzio
come in gravi difficoltà finanziarie e ha manifestato la sua costernazione per
il fatto che le stesse società, che non sono in grado di realizzare l'ampliamento
del Canale, stanno ora cercando di vincere la gara per il progetto della
metropolitana di Panama City. 'Tra due o tre anni' ha continuato 'risulterà chiaro che tutto questo è stato un errore'."
Varela, a quanto pare, è stato preveggente. E la sua analisi partiva da un
presupposto: "Varela
ha detto che il consorzio era "molto debole" e che egli
aveva "dubbi concreti" sulla sua capacità di esecuzione.
Separatamente Varela ha detto al vice capo missione: "Non si scherza con
una cosa così importante come il Canale. Quando un offerente presenta un'offerta
che è di un miliardo di dollari al di sotto di quella del concorrente più
prossimo, allora c'è qualcosa di gravemente sbagliato. Ovviamente io spero nel
meglio, ma sono preoccupato che Alberto (l'amministratore del Canale, Alberto
Aleman) abbia commesso un grosso errore."
Per salvare i lavori sul Canale di Panama e l'immagine della Spagna, è volata a
Città di Panama Ana Pastor, il Ministro delle Infrastrutture, che ha incontrato
il presidente Ricardo Martinelli. Il negoziato
per ripartire i costi aggiuntivi è ancora in corso, essendo le posizioni distanti:
"Il consorzio GUPC chiedeva l'anticipo di 400 milioni di dollari e si impegnava
a portare 100 milioni in più, mente l'ACP intendeva prestare 100 milioni di dollari
e stabilire una moratoria sul secondo credito da 83 milioni già preparato per le
imprese costruttrici".
In Spagna, però, le polemiche sono altre. E tutte pesanti. Nel 2009 il Governo
di José Luis Rodriguez Zapatero fece grandi pressioni affinché la storica costruzione
delle nuove chiuse del Canale fosse assegnata alla Spagna e avallò il progetto
con 150 milioni di euro. Tanto potrebbe costare, oggi, il fallimento di un'eventuale
trattativa con Panama per ripartire i costi aggiuntivi.
E non solo. Pochi giorni prima dell'inizio del conflitto il consigliere ed ex presidente
di Sacyr José Manuel Loureda ha venduto 2,8 milioni di azioni; non appena è
scoppiata la grana, Sacyr ha perso in borsa circa il 15% del suo valore in un
paio di giorni.
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