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Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker

Creato il 09 febbraio 2011 da Tnepd
Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker Dentro al cubo di Rubik si nascondono piu’ segreti di quanto in genere si creda. Quello piu’ noto e’ la sua soluzione, di cui parleremo oltre, ma non e’ l’unico. Anzi, in confronto al resto, la soluzione passa inosservata. Mettiamola sul personale.
Ti sei mai chiesto perche’ c’e’ gente, persino ragazzini, che riescono a risolverlo in una manciata di secondi mentre tu impieghi i tuoi sacrosanti cinque minuti soltanto per la faccia bianca? Loro sono dei geni e tu un idiota? Fino ad oggi era l’unica spiegazione logica a cui tu, col 95% degli aspiranti risolutori, potevi arrivare. Perche’ con un po’ di sforzo avresti potuto fare anche le facce laterali, cornice dopo cornice, ma mai – e sottolineo mai – avresti potuto completare anche l’ultima.
Se non e’ vero che tu sei un idiota, allora e’ vero che ti hanno sempre preso per il culo. Non solo. Ti hanno anche fatto vedere gente che lo riordina in un baleno, bambine cinesi che se la cavano in meno di due minuti, gente che lo risolve con i piedi, o bendata.Tutto questo per farti sentire automaticamente un primate - uno al gradino piu’ basso dell’evoluzione - e farti comportare di conseguenza.
Ecco cosa ne dice Wikipedia:
Il Cubo di Rubik, o Cubo magico è un celebre gioco di logica [cominciamo male... la logica non centra nulla col gioco, vedremo poi perche’, ndr] e rompicapo inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974. Chiamato originariamente Magic Cube (Cubo magico) dal suo inventore, il rompicapo fu rinominato in Rubik's Cube (Cubo di Rubik) dalla Ideal Toys nel 1980 e nello stesso anno vinse un premio speciale dalla giuria dello Spiel des Jahres in Germania, unico solitario premiato nella storia del premio. È il giocattolo più venduto della storia, con circa 300 milioni di pezzi venduti, considerando anche le imitazioni. (...)

Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker

Erno Rubik

Lo scopo del gioco è di risalire alla posizione originale dei cubetti portando il cubo ad avere per ogni faccia un colore uguale. Il cubo, nella versione 3x3x3, può assumere ben 43.252.003.274.489.856.000 [miliardi di miliardi..., ndr] di combinazioni possibili di cui solo 6 sono corrette. (...)
Nella primavera del 1974, mentre si trova nella sua casa a Budapest, capitale dell'Ungheria, Ernő Rubik crea il primo prototipo del cubo di Rubik, progettato a scopi didattici e all'inizio si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi statistici e teorici che il cubo poneva. (...)
Nel 1980 la Ideal Toys Company ne acquista i diritti per l'esportazione oltre i confini del paese magiaro e decide di rinominarlo Rubik's Cube, ovvero "cubo di Rubik". Il cubo diventa famoso al punto che nel 1981 una pubblicazione chiamata You Can Do The Cube, del dodicenne inglese Patrick Bossert, vende in un anno mezzo milione di copie. Nel solo 1982 ne furono venduti oltre 100 milioni di pezzi e Rubik divenne il cittadino più ricco del suo paese. (...)
I record del mondo sono: Tempo singolo: 7.08 secondi; Media 3 su 5: 9.21 secondi (...)

Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker

L'ostinato Graham Parker

Nei primi anni '80 Morwen Thistlethwaite, di professione informatico, riuscì a dimostrare con un calcolatore che era sempre possibile riordinarlo con meno di 52 mosse. Nel 2007, Dan Kunkle e Gene Cooperman (il suo professore), usando metodi di ricerca computerizzati, hanno dimostrato come una qualsiasi configurazione di un cubo 3×3×3 possa essere risolta in un massimo di 26 mosse. Nel marzo del 2008 Tomas Rokicki, matematico dell'università di Stanford, ha dimostrato che tale limite è riducibile a 25 mosse. (...)
Graham Parker, un muratore britannico di 45 anni, potrebbe essere il detentore del record opposto a quello di Erik Akkersdijk, avendoci messo 26 anni, per un totale di ben 27.400 ore dedicate a risolverlo. Aveva acquistato il cubo nel 1983 e da allora tale gioco ha preso il controllo della sua vita.
Per come la vedo io, il cubo di Rubik non e’ affatto divertente - e’ troppo complicato per esserlo davvero - e non merita che gli si perdano dietro delle ore, se non degli anni come capita a qualcuno. Vediamo allora dove sta il trappolone.
Andiamo per gradi. Mettere in ordine una faccia (con relativa cornice) e’ un’operazione alla portata di tutti. In genere e’ uso partire dalla bianca, il che ci comunica che quella opposta – l’ultima da risolvere - sara’ la gialla. A questo punto si cominciano a spostare i tasselli uno alla volta con serie di movimenti prestabilti. La prima serie da applicare e’ composta da 8 movimenti e va ripetuta fino al completamento della seconda cornice. A ruota va eseguita una seconda serie di 6 movimenti prestabiliti per formare una croce sulla faccia gialla ed una terza serie di 8 mosse per “raddrizzarla”. Poi vanno sistemati gli spigoli dell’ultima faccia e scatta una quarta serie prestabilita di 8 mosse che assolvono alla funzione. Anche questa serie va ripetuta fino al corretto posizionamento. Si conclude con un’altra ulteriore quinta serie di 8 movimenti che completano l’opera. Anche quest’ultima serie va ripetuta e gode di un’ulteriore qualita’: mette in disordine il tutto per poi magicamente ricomporre il cubo risolto.
Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker
Stiamo parlando quindi di quattro serie di 8 mosse e di una da 6. Chi le conosce le chiama “algoritmi” per terrorizzare l’interlocutore ignaro. In realta’ sono delle “serie di mosse” prestabilite da eseguirsi in ordine, null’altro. Tutto sta a memorizzarle (e lo puo’ fare anche un bambino di tre anni, persino cinese, se adeguatamente addestrato).
Nessuno e’ in grado di risolvere il cubo senza conoscere queste 5 serie di mosse (o altre serie che compongono altri metodi simili) e nessuno – a meno di dedicarci la propria esistenza come l’ostinato Graham Parker o di godere di una straordinaria botta di culo – potrebbe elaborare gli “algoritmi” da se’, giocando. In definitiva, chi sa risolvere il Cubo di Rubik ha smesso da un pezzo di giocare – e di divertirsi – perche’ esegue esclusivamente mosse prestabilite riducendo lo svago al vedere chi fa piu’ in fretta; chi tenta un approccio ludico-cognitivo non ha speranza di vittoria. Per tutte queste ragioni non riesco a definirlo un gioco di logica, perche’ non e’ un gioco (al massimo e’ un esercizio mnemonico) e perche’ – in quanto irrisolvibile con l’intuito – e’ del tutto illogico insistere. Se vogliamo utilizzare la testa, meglio farlo per scoprire il trappolone.
Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker
Non so te, ma io in tutto questo trovo ci sia qualcosa di profondamente diseducativo, per non dire malvagio. Il cubo di Rubik, a mio parere, e’ un oggetto finalizzato a bloccare la crescita personale di un individuo dotato di potenzialita’ (chi non ha potenzialita’ non lo avvicina nemmeno). Chiunque lo approcci come gioco non conoscendone la vera natura, non puo’ che uscirne demoralizzato. E’ capitato a me, a te e a chiunque ne abbia preso uno tra le mani. Se poi vedi un video di un ragazzino che lo risolve in 8 secondi, allora inevitabilmene ne resti segnato nell’inconscio, anche se non te ne accorgi.
Nelle case di chi ha un po’ di sale in zucca, il cubo di Rubik diventa inevitabilmente un soprammobile. Anzi... molti lo nascondono, imbarazzati vita natural durante dalla sua presenza che ricorda loro di avere un qualche deficit intellettivo.
Non e’ cosi’! Non sei lo scemo che credi. E’ ora di smetterla di vergognarsi! E’ ora di gettare il Cubo di Satana dalla finestra e di gridare a squarciagola: “Mai piu’ un altro Graham Parker!
Il cubo di Satana e il mondo di Graham Parker
Meglio riderci sopra.
BAMBINO PRODIGIO - Carlo era quello che si definisce un bambino prodigio. A otto anni di età, per il suo compleanno, una compagna di classe gli regalò un cubo di Rubik e lui impiegò meno di due minuti a convincerla ad andare nello sgabuzzino a limonare.
IL CUBO - “Come procede il cubo di Rubik?” “Bene, sono a buon punto, il problema adesso è rimontarlo.”
Quella del Cubo di Rubik che “magicamente” diventa il Culo di Ruby non la dico. E’ bella ma la capiscono solo gli italiani. E pochi anche di quelli.

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