Il Cuore a due cilindri - Roberto Parodi
Da Motociclistidatavola
Allora, dato che questa stagione
letteraria mi porta a confrontarmi con roba impresentabile alternata
a capolavori ho deciso di non rischiare e, per la mia vaccanza (sì,
con due C) ho deciso di andare sul sicuro: mi leggo un libro di
Parodi.
Il Parodi mi ha conquistato con
“Controsole” (Recensione) ed ero sicuro di andare bene. Mi piace
come scrive, è piacevole la lettura, lo scorrere delle parole, il
ritmo, l'ironia mai banale.
Però ho deciso di correre un rischio:
“Controsole” è un romanzo, questo ha molto del personale. Il
rischio di raccontare la propria esperienza è l'effetto che si
ottiene quando si racconta agli amici un fatto divertente, con le
lacrime agli occhi ma che a loro non fa ridere, perchè non c'erano.
Raccontare la propria esperienza, la propria vita espone al “io non
c'ero”.
Entro ancora più nel dettaglio, tanto
sono a casa da solo e non c'ho un cazzo da fare. La storia della mia
vita è un capolavoro, forse quasi superiore al libro di Donnini su
“Joey Dunlop” però se la scrivessi mi divertirei un sacco, sarei
gasato ma...piacerebbe giusto a mia madre.
Ma torniamo al libro.
Io lo consiglio a tutti anche se devo
fare una raccomandazione ai motociclisti: dimostrate la stessa
intelligenza di chi lo scrive e gustatevi tutti gli stereotipi che
tira fuori su noi motociclisti. Non fatevi infastidire, non pensate
subito “eh ma questo chissà che motociclisti ha in mente, io non
sono così, io sono uno vero, che esagerato”. No, noi motociclisti siamo tutti
degli stereotipi, dei bellissimi stereotipi.
Mi spiego, tutti noi rientriamo in una
categoria di motociclisti, tempo fa, per gioco, anche noi abbiamo
proposto la nostra suddivisione (Post sulle categori di motociclisti). Se sei un
motociclista ti ci ritrovi, altrimenti sei un utilizzatore di moto e
allora scappi da certi schemi.
La passione e le emozioni trasformano.
L'apertura del libro ha la stessa
intensità emotiva del libro cuore, lui parla di motorini e io penso
allo scooter, lui parla del suo primo motore, di come lo rendesse
poco appetibile alle ragazze ed io ho in mente il mio primo SH50 in
una città piena di City, Cr50Z, SR50, Booster e F10.
Finite queste prime pagine la
tentazione di scrivere un libro così anche noi è altissima. Tutti
noi abbiamo aneddoti da primi approcci, difficoltà, problemi, beghe,
avventure e tanta, tanta passione.
Poi Roberto improvvisamente cresce e
approda la mondo Harley.
Qui fa una furbata: per qualche pagina
snocciola conoscenze motociclistiche, motoristiche e di storia del
motore in modo da far capire che abbiamo di fronte un motociclista
appassionato.
Quindi dopo 60/70 pagine ti ritrovi in
mano un libro di uno competente che ti racconta una storia che
potrebbe essere la tua.
La cosa che rende questo libro migliore
di una mia eventuale biografia motociclistica sono le caratteristiche
dell'autore: capacità narrative di livello; schiettezza, basti
pensare alla fotografia che fa del mondo H.O.G. molto onesta a rischio moto rigata con una chiave; ironia
e autoironia; e una capacità di romanzare la realtà molto piacevole
(ogni tanto pensi che gli eventi non siano andati esattamente in quel
modo, che non ci sia stata propriamente quella concomitanza di
fattori...ma è accettabile, credibile e funzionale, non si tratta di onanismo alla FV...).
Poi ci sono i viaggi ed il vero motivo
per cui dovreste leggere il libro. Parodi coi suoi Threepercenters
intraprende viaggi spettacolari raggiungendo mete incredibili e con
un mezzo all'apparenza poco consono.
Parentesi: quando racconta il primo viaggio pare il primo viaggio di tutti noi, il più bello, quello pe ril quale ci siamo preparati di più, quello iniziato mesi prima, con letture, proposte e quello durante il quale ogni problema è stato bellissimo. Un primo viaggio l'abbiamo tutti ed è sempre bellissimo.
Ma, tornando al libro, la cosa speciale non è che
vada in Marocco o all'Elefantentreffen. Attenzione, la cosa
interessante è l'equilibrio con cui riesce a fare tutto questo
mantenendo una sua quotidianità, una famiglia (numerosa) e altre
passioni.
Quante volte abbiamo letto o sentito
racconti di grandi viaggiatori in moto, gente che ha deciso di
abbandonare la vita quotidiana come noi possiamo pensarla e decide di
partire, senza preoccuparsi di arrivare. Quante volte abbiamo pensato
“Ah, bello, che coraggio, complimenti per il coraggio, piacerebbe
pure a me però il lavoro, la famiglia, i figli, il mutuo, la pulizia
dei denti, la riunione di condominio per imbiancare la facciata, il
battesimo della cuginetta, la profilassi antifilarica per il cane,
ecc ecc. sarebbe bello ma quest'anno mi faccio le Dolomiti, ormai mi sento a casa".
Ecco il libro è la congiunzione fra chi vede come
avventuroso essere fermato dalla polizia francese e chi se parte
senza doversi preoccupare di sopravvivere non si diverte.
E' la persona “normale” che vive
quello che lo emoziona in maniera totale, sia musica, moto o
famiglia.
Ultimo aspetto poi chiudo; una delle
cose che maggiormente si apprezza nella scrittura di Parodi è
proprio che ci butta dentro tante emozioni e questo lega. Un sacco.
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