Il cyborg è fashion quanto me: BLADE RUNNER
Creato il 21 giugno 2010 da Missvavette
Oh, io adoro Blade Runner. Fa parte di quella categoria di film che non ci si stanca mai di riguardare perché ogni volta è diversa dalla prima: l'attenzione può essere focalizzata sui protagonisti, sul loro abbigliamento, sulla vicenda o sull'atmosfera generale di questo mondo tetro ambientato in una Los Angeles del 2019. Se L.A. tra 9 anni diventa così volo in aeroporto...sento il dovere di dire ai miei figli di aver passeggiato nelle stesse strade battute (ahah!) da Brooke.
Non sto qui a spiegare cos'è Blade Runner e che funzione ha; chi ha bisogno di info può rivolgersi a Fariz che fornirà tutto il necessario per una buona conoscenza su P.K.D. e sulla sua famosissima domanda Do androids dream of electric sheeps? (don't they?! La prima pecora elettrica che incontro avrà delle risposte da darmi).
Ciò che mi interessa indagare naturalmente riguarda i vestiti dei replicants - perché solo di quelli si può parlare, salvo il buon Ford - che potrebbero in qualche modo suggerire la moda dei prossimi dieci anni. Informiamo i gentili lettori che creazioni simili o ancora più all'avanguardia sono già state realizzate dalle più grandi maisons di tutto il globo, anticipando i tempi previsti da Scott e Dick in pieni anni 80, che stufi di parrucche bionde super ricciolute e spalline spaziali, hanno voluto inventare qualcosa di diverso. Siamo sicuri che non si tradiscano da soli? Vediamo un po'.
Il primo replicante ad apparire è una lei - Rachael (Sean Young): non c'è bisogno di una foto più nitida per intravedere una giacca imponente - le cui spalline ricordano inveitabilmente gli anni 80 - e un'acconciatura che invece volge lo sguardo al passato, precisamente negli anni della seconda guerra mondiale. Le sopracciglia sono molto folte, mentre le unghie sono lunghe e terminano appuntite. Se confrontiamo le comparse de La Signora in Giallo (le cui puntate vengono registrate proprio in pieni anni 80) con quest'immagine, di sicuro non possiamo fare a meno che notare le somiglianze.
La seconda replicante è Zhora (Joanna Cassidy, a sx): come si nota nella foto qui sotto, il trench indossato è di plastica trasparente, che rivela top, slip e stivali neri con accessori in metallo (per dare un'aria più cyborg o più avanguardistica? Senza dubbio la seconda opzione, dato che i replicanti sono perfette riproduzioni di esseri umani. Ne so, ne so). Il futuro 2019 viene proposto da Sonya Rykiel nei primi anni 2000, come ci dimostra l'immagine di destra, presa da una sua recente sfilata .
Terza ed ultima donna cyborg è Pris, nella realtà Daryl Hannah. Pris ha un'acconciatura decisamente discutibile - chiamasi pagliaro - e un trucco che fa spavento, soprattutto quando si sistema nella dimora di J. F. Sebastian, l'ideatore degli androidi. Anche in questo caso, le previsioni sul futuro sono state anticipate: non solo i défilés più attuali spesso propongono tutine nere attillate o abiti di pelle nera (vedi Gareth Pug, precedentemente accostato all'atmosfera metallica di Alien), ma anche alcune rockstars hanno pensato di decorarsi con una fascia colorata sugli occhi, giusto per dare un tocco in più. Eccone due qua sotto (Michael Stipe e Twiggy Ramirez), ma chissà quanti altri.
Ultima considerazione filosofica: il film è ambientato nel 2019 però è uscito nel 1982, perciò gli stilisti che hanno preso spunto da questo film è come se si fossero ispirati ad un futuro passato. Aggiudicato? Aggiudicato.
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